Possibili rincari per l’Ue: per l’immagine, ci rimettono i cittadini.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha confermato un accordo con il suo omologo russo, Vladimir Putin, in base al quale la Turchia diventerà un hub per la ridistribuzione del gas russo a Paesi terzi, come i due leader hanno discusso in un recente incontro.
“Creeremo un nodo qui con il gas della Russia“, ha annunciato Erdogan in un discorso ai membri del suo partito ad Ankara.
Secondo l’agenzia di stampa Anatolia, Putin ha anche affermato che, una volta che l’iniziativa andrà avanti, “l’Europa potrà ottenere il suo gas naturale dalla Turchia“.
Erdogan ha affermato che la Turchia non ha il “problema” di cui soffrono altre economie, in un contesto di emergenza energetica con problemi di approvvigionamento e prezzi elevati, dovuti principalmente all’offensiva militare della Russia in Ucraina.
Putin ed Erdogan si sono incontrati la scorsa settimana in Kazakistan a margine di un forum regionale e già dopo questo incontro entrambe le parti avevano manifestato la volontà di raggiungere un accordo.
Il presidente turco ha suggerito la regione della Tracia orientale sul Mar Nero come l’area più favorevole per il nuovo nodo.
Questa provincia è già servita dal Turkstream, che Putin sostiene essere attualmente il gasdotto più affidabile per le esportazioni, anche se Mosca ha recentemente denunciato un presunto tentativo di sabotaggio che ha portato all’arresto di diverse persone.
La strategia di Draghi, per dare l’immagine che l’Italia non comprava più il gas dalla Russia, era quello di comprarlo da altri Paesi.
Così facendo, figura che i principali fornitori di gas siano Paesi come l’Algeria o altri; in realtà, però, questi Stati comprano il gas dalla Russia per poi rivenderlo all’Italia applicando un rincaro del prezzo.
Alla fine dei conti, quindi, la Russia non cala le proprie esportazioni ed il costo delle strategie politiche, utili al solo fine di pulirsi l’immagine, ricade sui consumatori (ovvero cittadini ed aziende).
Lo stesso vale per le forniture dell’Ue. L’accordo tra Turchia e Russia non fa altro che spingere la situazione attuale in questo senso.