Ue: no ai semestri a guida Polacca e Ungherese

Il Parlamento europeo reputa Orban e Morawiecki illiberali.
“Se i Paesi fossero esterni all’Ue, la loro domanda per entrarci non potrebbe essere accettata”.

È a rischio la presidenza semestrale del Parlamento europeo di Ungheria e Polonia.

Il Parlamento europeo, a maggioranza, ha infatti approvato giovedì una mozione che sospende la presidenza semestrale della Ue che spetterebbe all’Ungheria di Orban nella seconda metà del 2024 e alla Polonia di Morawiecki nel primo semestre del 2025.

Perché la sospensione? Perchè si tratta di due Paesi illiberali e continuamente sottoposti a procedure per violazione dello stato di diritto, a partire dall’abolizione dell’indipendenza del potere giudiziario, stando a quanto riporta First Online.

Quei Paesi, scrive invece il politologo della Luiss Sergio Fabbrini su Il Sole 24 ore, “non sono l’Europa e se Ungheria e Polonia fossero Paesi esterni alla Ue e facessero oggi domanda per entrare, essa non potrebbe essere accettata” perché i tratti illiberali dei due regimi sono incompatibili con l’identità democratica dell’Unione europea.

Sarebbe oltremodo rischioso affidare loro la gestione dei delicati dossier della Ue nei semestri di presidenza”, continua Franco Locatelli su First Online.

Naturalmente applicare la delibera del Parlamento europeo sarà tutt’altro che facile.

Nel Governo italiano ci sono forze, come la Lega e Fratelli d’Italia, che hanno votato contro la mozione che esclude Orban e Morawiecki dalla presidenza semestrale Ue.

Quando Mattarella chiedeva l’intervento di Putin in Ucraina

Nel 2017 il PdR invitava la Russia ad intervenire per il cessate il fuoco.
Si appellava agli accordi di Minsk che oggi dimentica.

Da bianco a nero nel giro di poco tempo.

Questo è il passaggio della posizione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che oggi condanna fermamente Putin di aver invaso l’Ucraina, ma nel 2017 lo invitava ad intervenire (insieme agli altri attori politici) per un cessate il fuoco in Ucraina, dove il governo ucraino bombardava ripetutamente i territori del Donbas.

Nel farlo, Mattarella parla espressamente degli accordi di Minsk (approfondimento al link), gli stessi che sono stati violati per diversi anni da parte dell’Ucraina e che hanno portato la Russia ad accogliere la richiesta ufficiale di aiuto partita dal Donbas, decidendo di intervenire.

Il video è facilmente reperibile in rete e condiviso da diverse fonti (qui una sintesi focalizzata – un minuto di video che potete trovare anche in fondo all’articolo).

Oggi, invece, sembrano tutti essersi scordati dei due protocolli firmati (appunto gli accordi di Minsk I e Minsk II) anche in presenza dell’OSCE, indicando Putin come unico colpevole.

Slovacchia: il governo presenta le dimissioni

Heger dalla presidente Caputova: crisi politica persistente.

Il primo ministro slovacco Eduard Heger ha reso noto oggi di aver presentato le dimissioni del suo governo provvisorio alla presidente Zuzana Caputova.

Come riporta Ansa, Heger, che guida il governo ad interim dal dicembre scorso, ha dichiarato ai giornalisti quanto di seguito:

Ho chiesto alla presidente di revocare il mio mandato“.

La decisione sarebbre stata presa a seguito di una crisi politica persistente.

Ue: “marine europee pattuglino stretto Taiwan”

L’invito arriva da Borrell. Ma con che diritto?
In realtà non sappiamo neanche badare ai confini di casa nostra.

L’Alto rappresentante Josep Borrell esorta l’Ue a unire le forze per pattugliare lo Stretto di Taiwan.

La situazione dell’isola, scrive il politico spagnolo in un editoriale a sua firma sul settimanale francese Le Journal du Dimanche poi riportata da Ansa, “ci riguarda economicamente, commercialmente e tecnologicamente“, per questo “invito le marine europee a pattugliare lo Stretto di Taiwan per mostrare l’impegno dell’Europa per la libertà di navigazione in quest’area assolutamente cruciale“.

Il capo della diplomazia Ue indica la necessità di essere “vigili contro le provocazioni eccessive“, precisando la posizione europea su Taiwan:

è semplice e coerente: a nostro avviso esiste una sola Cina. Ma non a qualsiasi condizione. E certamente non attraverso l’uso della forza. La stragrande maggioranza dei taiwanesi ritiene che lo status quo pacifico sia la soluzione più appropriata. Cerchiamo quindi di essere fermi nel far rispettare questo principio“.

In realtà, l’Ue non è neanche capace di badare alle acque territoriali di propria competenza, basti vedere cosa succede da anni con i flussi migratori con le Ong che fanno il bello ed il cattivo tempo.

Inoltre, stando al diritto internazionale, sulla base di cosa l’Europa schiererebbe le proprie marine sullo Stretto di Taiwan?

Veto a grano Ucraino: Slovenia si unisce a Polonia e Ungheria

Possibili veti anche su altri prodotti.
Anche la Bulgaria verso il bloco.

Il governo slovacco ha annunciato che vieterà l’importazione di cereali dall’Ucraina, in una difesa del mercato locale che replica le misure già annunciate nel fine settimana dalle autorità ungheresi e polacche e che sono state messe in discussione dalla Commissione europea (approfondimento al link).

Il Ministero dell’Agricoltura slovacco, come riporta News 360 che cita il quotidiano “Pravda”, ha confermato questa misura sostenendo che i cereali teoricamente destinati a Paesi terzi finiscono sul mercato europeo e lo destabilizzano.

Il governo di Eduard Heger non esclude di estendere le restrizioni ad altri prodotti, come lo zucchero.

I governi ungherese e polacco hanno annunciato sabato che avrebbero vietato le importazioni di prodotti agricoli dall’Ucraina fino al 30 giugno per difendere gli interessi dei loro produttori nazionali.

Lunedì, il ministro dell’Agricoltura bulgaro Yavor Gechev ha ammesso di stare “lavorando” a un divieto simile, citando presunte perdite per gli agricoltori locali pari a 900 milioni di leva (ovvero più di 460 milioni di euro), stando a quando riporta l’emittente pubblica BNR.