Le 10 città più stressanti al mondo

6 su 10 si trovano negli Usa.
Milano tra le peggiori in Europa per criminalità e costi di vita.

Secondo una ricerca condotta da Dipndive, società esperta in immersioni e snorkeling, le città più stressanti del mondo sono state identificate attraverso l’analisi di svariate metriche, tra cui il numero di turisti, l’inquinamento acustico, la qualità dell’aria, i costi dei trasporti e i tassi di criminalità. Ogni città è stata valutata su una scala da 0 a 100, e quelle con punteggi più alti risultano essere le più opprimenti.

Las Vegas domina la lista delle metropoli con più stress ma c’è anche Milano tra le peggiori in Europa per criminalità e costi di vita.

Ecco la classifica delle 10 città più stressanti, come riporta A Tutto Net:

10 – Parigi
9 – Portland
8 – Milano
7 – San Diego
6 – Zurigo
5 – Los Angeles
4 – Londra
3 – New York City
2 – San Francisco
1 – Las Vegas

Ecco le città più felici al mondo

La classifica delle prime 10.
La prima italiana la troviamo al 25esimo posto.

A stabilire quali siano le città più felici d’Italia è l’Happy City Index 2025, che si basa su fattori come economia, ambiente, innovazione, inclusione ed istruzione.

Ecco, come riporta Men’s Health Italia, la classifica delle prime 10 città più felici al mondo:

  • Copenhagen (Danimarca)
  • Zurigo (Svizzera)
  • Singapore
  • Aarhus (Danimarca)
  • Anversa (Belgio)
  • Seoul (Corea del Sud)
  • Stoccolma (Svezia)
  • Taipei (Taiwan)
  • Monaco (Germania)
  • Rotterdam (Paesi Bassi)

Per quanto riguarda l’Italia, la prima città è Milano, che in scala mondiale si piazza al 25esimo posto.

Seguono poi Torino (38esimo posto), Firenze (60esimo posto) e Bologna (67esimo posto).

Oltre le prime 100 città mondiali, troviamo Roma, Genova (122esima), Palermo (152esima) e Napoli (170esima).

Qualità della vita: ecco le migliori e le peggiori città

La classifica della soddisfazione dei cittadini.
Meglio le città piccole. Ultima in classifica una città italiana.

Arriva la sesta edizione del Rapporto 2023 sul qualità della vita nelle città europee.

Il sondaggio è stato pubblicato per la prima volta nel 2007 e, come riporta Il Sole 24 Ore, misura la percezione dei cittadini di 83 centri urbani maggiori (di cui sei italiani: Palermo, Napoli, Roma, Bologna, Torino e Verona) distribuiti in Europa (incluso il Regno Unito) o affacciati sul Mediterraneo, attraverso interviste effettuate nell’aprile del 2023ad un campione di 71.153 persone.

A differenza di altre indagini, come ad esempio proprio quella de Il Sole 24 Ore inerente alla qualità della vita nella province italiane, non raccoglie informazioni statistiche oggettive ma rileva l’opinione soggettiva dei cittadini in relazione a determinati aspetti della propria vita.

i risultati, quindi, fotografano il livello di soddisfazione percepita dai cittadini.

Ne emergono i seguenti due podi: le migliori sono Groningen (terza con un gradimento di 95,52%), Copenhagen (seconda con un gradimento pari al 95,72%) e Zurigo (prima con un gradimento del 97,08%); le peggiori, invece, sono Atene (terzultima con un gradimento del 64,97%), Istanbul (penultima con un gradimento pari al 64,86%) e Palermo (ultima con un gradimento del 62,03%).

Grande differenza di punteggio anche tra centri urbani della stessa nazione con, ad esempio, Verona che vede un gradimento dell’89% e Palermo del 62%.

Le maggiori diminuzioni rispetto alla precedenza classifica sono state registrate a Londra (-8%), Vienna, Bologna e Miskolc (tutte -6%).

Gli incrementi maggiori, invece, sono stati quelli registrati da Belgrado (+6%), Skopje (+4%) e Liegi (+3%).

Ancora, si nota che l’89% delle persone che vivono in città con meno di 250.000 abitanti sono soddisfatte, mentre la media scende all’86% di soddisfazione per le città intermedie. Tutte le grandi città (5 o più milioni di abitanti come Madrid, Parigi, Londra, Ankara ed Istanbul) presentano un livello di soddisfazione sotto la media.

Presunti abusi sessuali: il Papa commissaria l’abbazia svizzera

Padre Girard designato amministratore apostolico dell’abbazia di St-Maurice.
L’abbazia: atti omosessuali consensuali tra adulti.

Papa Francesco ha designato padre Jean-Michel Girard, attualmente preposto generale emerito della congregazione dei canonici del Gran San Bernardo, quale amministratore apostolico dell’abbazia di St-Maurice, il monastero vallesano finito di recente al centro di rivelazioni su abusi sessuali.

Stando a quanto riporta Il Sole 24 Ore, a seguito di un rapporto preliminare dell’Università di Zurigo, l’abate Jean Scarcella, sospettato di abusi e del loro occultamento, si è ritirato dall’incarico in settembre “per assicurare l’indipendenza dell’inchiesta”.

Anche il suo successore ad interim Roland Jacquenoud, accusato di abusi ai danni di un novizio, si è fatto da parte la scorsa settimana dopo rivelazioni pubblicate da RTS.

Secondo l’abbazia, che si era espressa in una conferenza stampa, si trattava di atti omosessuali consensuali fra adulti.

Ieri inoltre sono emerse indiscrezioni circa un possibile intervento del Papa riguardo all’appartamento e allo stipendio del cardinale americano Raymond Burke, capofila degli ultra tradizionalisti.

Il sito La Nuova Bussola Quotidiana afferma che nella riunione con i Capi Dicastero della Curia Romana lo scorso 20 novembre Francesco avrebbe espresso questo orientamento, anche lo stesso Burke al momento non ha ricevuto ancora un atto formale che confermi le parole del Papa.

Il cardinale Burke non ha al momento commentato (né confermato) la notizia che lo riguarda di persona.

Il portavoce vaticano, interpellato sulla questione, durante il briefing sul prossimo viaggio del Papa a Dubai, ha risposto:

Non ho particolari cose da dire, anche perché qui oggi parliamo di altro. Rimando a quello che lui ha da dire”.