Il governo polacco ha deciso di garantire la sicurezza al Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu in caso di sua visita in Polonia per le celebrazioni dell’80º anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau.
Questa decisione è stata criticata dal Consiglio Nazionale degli Avvocati (Naczelna Rada Adwokacka – NRA), che l’ha giudicata come un atto che mina la fiducia dei cittadini nello stato di diritto.
Sullo sfondo della vicenda si trova un mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale (CPI) contro Netanyahu, accusato di crimini di guerra nella Striscia di Gaza.
La decisione di garantire la sicurezza è stata presa su richiesta del Presidente Andrzej Duda; in una dichiarazione ufficiale, l’NRA ha sottolineato che l’esecuzione dei mandati della CPI spetta ai tribunali, non alle autorità esecutive.
La risoluzione del governo e le dichiarazioni pubbliche dei rappresentanti del potere esecutivo hanno suscitato indignazione tra gli avvocati e le organizzazioni sociali.
Come riporta Polonia Oggi, l’NRA ha lanciato un appello per il rispetto del diritto internazionale come base per ricostruire lo stato di diritto in Polonia.
La decisione del governo ha scatenato proteste a Varsavia: tra i manifestanti, attivisti e rifugiati provenienti da Gaza hanno espresso opposizione alla garanzia di sicurezza per Netanyahu, accusato dalla CPI di genocidio.
I partecipanti hanno criticato anche la posizione del Primo Ministro Donald Tusk e del Presidente Duda, evidenziando contraddizioni nell’approccio della Polonia al diritto internazionale.
Secondo alcune fonti, la decisione del governo polacco mirava a mantenere buoni rapporti con l’amministrazione statunitense, che sostiene fortemente Netanyahu.
I critici hanno accusato il governo di agire per calcoli politici piuttosto che per impegni verso il diritto internazionale.
La decisione relativa a Netanyahu evidenzia la complessità della politica internazionale e i dilemmi legati all’equilibrio tra interessi politici e obblighi legali.
Le polemiche generate potrebbero influire negativamente sull’immagine della Polonia come stato di diritto.
Nel contesto delle celebrazioni per Auschwitz, la questione del rispetto coerente del diritto internazionale assume un’importanza particolare.