Accordo Musk-Baidu: volano le azioni Tesla

Servirà ad implementare la guida autonoma.
Il 2 agosto sarà presentato il nuovo robotaxi.

Elon Musk ha firmato un accordo con la Baidu, per implementare la guida autonoma in Cina.

A seguito di questo importante accordo, le azioni di Tesla sono schizzate del 15%, ogni azione ora vale più di 194 dollari, un passo che ha fatto salire a più di 82 miliardi di dollari la capitalizzazione.

Una crescita simile non si era mai verificata in passato nemmeno a seguito di fusioni o capitalizzazioni, come riporta Adnkronos.

L’accordo firmato da Musk, mira a portare la guida autonoma in Cina, mercato che per l’azienda americana specializzata nell’elettrico, rappresenta il 22,5% di tutte le entrate del 2023.

Elon possiede il 13% del totale delle azioni di Tesla, ora il suo patrimonio è superiore a quello del fondatore di Amazon, Jeff Bezos, il cui patrimonio di 199 miliardi, lo rende l’uomo più ricco degli Stati Uniti.

Tesla è attiva anche nel campo dell’intelligenza artificiale, secondo il suo fondatore, si tratta di un settore in forte ascesa, che rappresenta una grande scommessa per il futuro della mobilità sostenibile e dunque per lo sviluppo delle future auto elettriche.

Il 2 agosto, sarà presentato il nuovo robotaxi, modello che anticiperà il lancio della Model 2 e che rappresenterà un ulteriore balzo in avanti per Tesla, nella guida completamente autonoma e nello sviluppo di un’intelligenza artificiale sempre più vicina ad essere utilizzata nella vita di tutti i giorni, non solo nei trasporti.

McLaren in crisi: pronti a vendere

Venduti alcuni modelli storici per fare cassa.
Il fondo del Bahrain incarica JP Morgan di trovare acquirenti.

Dopo aver investito senza risultati risorse per 1,5 miliardi di sterline, il fondo sovrano del Bahrein Mumtalakat è pronto ad uscire dal capitale di McLaren.

Alla banca d’affari Usa JP Morgan è stato affidato un mandato formale per individuare un nuovo partner strategico per il produttore inglese di auto, ben noto a livello globale anche per la sua partecipazione alla Formula 1.

Il mandato all’advisor, secondo le indiscrezioni di The Times, riguarderebbe la ricerca di un partner industriale con esperienza nella produzione di auto elettriche.

Esperienza che dovrebbe colmare le difficoltà tecniche evidenziate da McLaren nella messa a punto della sua prima auto ibrida, chiamata “Artura”.

Entrata in produzione nel 2022, dopo molti ritardi, la nuova Artura è stata oggetto di numerosi richiami a causa di guasti addebitati alla carenza di componenti dovuta alle difficoltà nella supply chain, stando a quanto riporta Il Sole 24 Ore.

La ricerca di un partner strategico nell’auto elettrica, stando alle indiscrezioni, porterebbe in prima battuta a cercare un interlocutore in Cina.

Ma secondo alcuni analisti citati dal Times, una opzione percorribile sarebbe quella di un’acquisizione da parte di Tesla con vantaggi per entrambe le controparti.

Anni fa, Elon Musk aveva fatto un primo tentativo per rilevare McLaren che poi non era andata in porto.

Il gruppo automobilistico inglese, che da anni tenta inutilmente di fare concorrenza a Ferrari, ha evidenti carenze sul piano industriale ma ha anche seri problemi di fabbisogno finanziario.

Dopo l’iniezione di capitali per un miliardo di sterline nel 2021, anche nel 2022 il fondo del Bahrein ed investitori collegati hanno dovuto versare altri 225 milioni.

Per fare cassa, McLaren ha dovuto anche cedere alcuni modelli storici della Formula 1: dalle autovetture guidate nel corso degli anni da Ayrton Senna, Alain Prost e Niky Lauda fino alla monoposto che ha portato Lewis Hamilton alla vittoria del suo campionato mondiale.

Tesla: stop in Germania per incendio doloso

Estremisti di sinistra rivendicano l’azione.
Ambientalisti occupano la foresta vicina alla fabbrica per impedirne l’espansione.

La fabbrica Tesla di Grünheide, a 50 chilometri da Berlino, unica gigafactory europea del costruttore americano (produce solo Model Y), è rimasta ferma martedì mattina a causa di un black-out.

Il motivo è un incendio in una sottostazione vicino alla fabbrica, che ha provocato, secondo la stampa tedesca, un’interruzione di corrente nello stabilimento e nella vicina città di Erkner.

Sarebbero interessate anche aree della capitale, stando a quanto riporta Il Sole 24 Ore.

Più nel dettaglio, come ha riferito la Bild, alle 4,50 del mattino si è verificata una forte esplosione nella sottostazione di Steinfurt e un traliccio ha preso fuoco.

Alle 5,15 i vigili del fuoco si sono messi in azione per spegnere l’incendio nella zona di Goßen-Neu Zittau, ha confermato la polizia.

I lavori di spegnimento sono stati ritardati perché accanto a un trasformatore in fiamme è stata scoperta una tenda con un messaggio di avvertimento: “Ordigni sepolti qui”. Sono quindi intervenuti gli artificieri.

Il gruppo estremista di sinistra “Vulkan” ha rivendicato l’azione come protesta contro la casa automobilistica americana: “Abbiamo sabotato Tesla”, hanno scritto in una nota riportata dal “Tagesscahu”.

Il gruppo era già sospettato di aver appiccato un incendio doloso alla rete elettrica nel cantiere della Tesla nel 2021.

Dalla fine della scorsa settimana, circa 100 ambientalisti hanno occupato una foresta vicino alla fabbrica Tesla e hanno costruito case sugli alberi per impedire l’espansione della gigafactory, bocciata di recente da un referendum locale.

Il 65% dei votanti lo scorso 21 febbraio si è opposto al piano di Tesla, che prevede l’abbattimento di 100 ettari di foresta per far posto, oltre che all’impianto, a una stazione ferroviaria, a magazzini ed a un asilo nido.

Il voto non è vincolante ma i consiglieri comunali hanno affermato di volere rispettare la volontà della comunità.

La Russia emana mandati di arresto per politici baltici

Tra i ricercati la premier dell’Estonia. Nel mirino anche Ucraina, Polonia, Lettonia e Lituania.
Usa approvano altri 95 miliardi di aiuti. Musk: serve solo a prolungare la guerra.

La premier dell’Estonia Kaja Kallas è stata inserita nella lista dei ricercati del ministero dell’Interno russo perché accusata di oltraggio alla memoria storica russa e ostilità alla Russia.

È quanto ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, come riporta l’agenzia di stampa russa Tass.

A carico di Kallase di politici baltici” tra i quali il ministro della cultura dell’Estonia Simonas Kairys è stato aperto un dossier per la distruzione ed il danneggiamento di monumenti ai soldati sovietici.

La Tass aggiunge che a settembre scorso il Comitato investigativo russo aveva accusato in contumacia oltre 170 cittadini stranieri, tra cui cittadini di Lettonia, Lituania, Estonia, Polonia e Ucraina, come imputati in casi di profanazione e distruzione di monumenti ai soldati sovietici.

Come riporta Italia Oggi, l’intelligence estone lancia l’allarme sui futuri propositi del Cremlino: la Russia si preparerebbe al confronto militare con l’Occidente entro il prossimo decennio.

Sul fronte della guerra con l’Ucraina, l’Unione europea ha approvato una misura che destinerà alla ricostruzione i proventi delle attività russe sequestrate in seguito alle sanzioni decretate nei confronti di soggetti che possiedono beni e patrimoni in Europa.

Per Kiev, in difficoltà nella guerra di logoramento che Mosca ha dimostrato di combattere con maggiore efficacia rispetto a quella delle forze armate ucraine, oggi 13 febbraio è arrivata la notizia che il senato Usa ha approvato un pacchetto di sostegno dell’importo di 95 miliardi di dollari a favore dell’Ucraina (60 miliardi), di Israele e di Taiwan.

Una somma importante, la cui approvazione definitiva rischia però di non arrivare mai, visto che la camera dei rappresentanti è a maggioranza repubblicana e quindi contraria a nuovi aiuti, come ha detto anche il miliardario Usa patron di Tesla Elon Musk, secondo il quale Vladimir Putin non può perdere la guerra in Ucraina: “Queste spese non aiutano l’Ucraina. Prolungare la guerra non aiuta l’Ucraina“, ha detto Musk.

Il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky, invece, dopo avere ringraziato gli Usa, ha sostenuto che “in Ucraina, la continua assistenza Usa contribuisce a salvare vite umane dal terrore russo. Significa che la vita continuerà nelle nostre città e trionferà sulla guerra. L’assistenza americana avvicina la pace in Ucraina e ripristina la stabilità globale, con l’effetto di un aumento di sicurezza e prosperità per tutti gli americani ed il mondo libero“.

Il gelo blocca le colonnine di ricarica: veicoli elettrici bloccati

Accade ai punti di ricarica Tesla a Chicago.
Veicoli abbandonati nei pressi dei punti di ricarica.

Auto elettriche a terra.

A causa del gelo, infatti, le colonnine di ricarica per i veicoli elettrici Tesla hanno smesso di funzionare.

Come riporta Fox News pubblicando anche i video relativi al problema, è accaduto precisamente a Chicago, dove decine di veicoli sarebbero stati abbandonati nei pressi dei punti di ricarica in diverse parti della città.