Si dimette il consigliere di Zelenski

La decisione dopo aver suggerito che la granata su Dnipro è stata abbattuta dall’Ucraina.
Peskov: Mosca non attacca mai obiettivi civili.

Il consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovich ha annunciato le sue dimissioni.

Il tutto, come riporta News 360, è accaduto martedì dopo aver suggerito che la granata che ha colpito un edificio residenziale nella città di Dnipro era stata abbattuta dai sistemi di difesa aerea dell’Ucraina, un’affermazione che ha descritto come “un errore fondamentale”.

Più precisamente, dal suo account Facebook, dopo aver riconosciuto un “grave errore” nelle sue dichiarazioni, ha dichiarato:

Ho scritto una lettera di dimissioni. Voglio mostrare un esempio di comportamento civile. Un errore fondamentale, le dimissioni. Mi scuso sinceramente con le vittime e le loro famiglie, con i residenti di Dnipro e con tutti coloro che sono stati profondamente feriti da una versione prematura ed errata del motivo dell’attacco missilistico russo contro un edificio residenziale“.

Inoltre, ha aggiunto che le sue parole “non hanno causato alcuna conseguenza legale o reputazionale per l’Ucraina” e si è rammaricato che “coloro che hanno usato questo argomento hanno obiettivi specifici. Mosca cerca di indebolire l’influenza informativa dell’Ucraina, anche sui russi“.

L’attacco all’edificio ha provocato la morte di 44 persone, ha confermato martedì il Servizio di Emergenza Statale (SES), precisando che le operazioni di ricerca e soccorso nell’area sono state completate.

L’Ucraina ha citato il bombardamento come esempio degli abusi commessi dalla Russia durante il conflitto, e anche i suoi principali partner internazionali hanno condiviso il suo rammarico.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha invece negato lunedì che il crollo sia dovuto a un missile russo, affermando che Mosca non attacca mai obiettivi civili.

Russia-Ucraina: accordo sul grano in cambio di ammoniaca

Per liberare le navi cargo di cereali ucraini, i russi vogliono il lasciapassare per i componenti chimici.

Il rinnovo dell’accordo per l’esportazione del grano ucraino è vitale per garantire la sicurezza alimentare a diversi Paesi del mondo.

Però oggi quel patto, siglato a luglio, è a rischio: i russi infatti chiedono, in cambio del lasciapassare per le navi cargo piene di cereali, il lasciapassare per componenti chimici di fabbricazione russa necessari per produrre fertilizzanti (ovvero ammoniaca) di cui la federazione è un grande produttore.

Come riporta “Euronews”, colloqui tra le parti sono in corso anche a Mosca tra rappresentanti delle Nazioni Unite, garanti del patto di luglio, ed il Cremlino.

Il ministro della difesa turco Hulusi Akar, in visita a Istanbul col ministro delle infrastrutture ucraino, ha ricordato che in questi tre mesi 345 navi in totale hanno trasportato 7,7 milioni di tonnellate di grano dai porti ucraini, contribuendo considerevolmente a limitare i rincari dei prodotti alimentari derivati.

L’ accordo sul grano è entrato in vigore il primo agosto per 3 mesi, ai primi di novembre è necessario un rinnovo perché i cereali ucraini possano salpare dai porti del Mar Nero controllati dai russi.

Medvedev: Germania ci ha dichiarato guerra ibrida

Mosca: Germania ha fornito armi letali all’Ucraina.
Berlino: Russia fornitore inaffidabile.

Botta e risposta tra Mosca e Berlino.

Dopo che il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha accusato la Russia di non essere “più una fornitrice di energia affidabile“, veniamo “di nuovo offesi” dalla Germania, gli ha replicato il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev.

Secondo quest’ultimo, stando a quanto riporta “Adnkronos”, le cose starebbero come di seguito:

La Germania è un Paese ostile perché ha imposto sanzioni contro l’intera economia della Russia e dei suoi cittadini e fornisce all’Ucraina armi letali dirette contro le nostre forze armate. In altre parole, ha dichiarato una guerra ibrida alla Russia e agisce come un nostro nemico“. 

Gli fa eco il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov:

Il fatto che armi tedesche siano in mano a soldati nazionalisti che stanno sparando ai nostri ragazzi è mostruoso. Il fatto che la Germania ed altri Stati europei sostengano un Paese il cui regime consente ai nazisti di camminare per le strade non è meno terribile“.

Il tutto, mentre il primo ministro ucraino Denys Shmygal è in visita in Germania per chiedere più sostegno.

Suslov: Occidente più stanco della Russia. Voto italiano cambierà conflitto

L’esperto ritiene che l’Ucraina sia ormai in bancarotta e che il voto italiano possa dare un segnale politico.

È deliberatamente una guerra di logoramento, spiega Dmitrij Suslov, direttore del Centro di studi europei e internazionali presso la Scuola superiore di Economia di Mosca, in un’intervista al Corriere della Sera alla vigilia del giorno che segna i sei mesi di invasione russa in Ucraina.

Secondo Suslov, le elezioni italiane possono costituire uno spartiacque anche per il conflitto. 

Il direttore di uno dei think tank di politica estera più vicini al Cremlino mostra grande sicurezza nella strategia russa:

“Il conflitto è diventato una guerra di logoramento. Ma nessuno dei contendenti è ancora sfinito e quando parlo dei contendenti includo l’Occidente collettivo, che fornisce armi e aiuti all’Ucraina. L’opinione prevalente in Russia è che saranno Kiev e i suoi alleati occidentali a entrare per primi in una fase di esaustione. La Russia può permettersi di continuare questo tipo di conflitto e non ci sono segnali di stanchezza. È la ragione per cui la guerra è condotta deliberatamente in modo limitato e a bassa intensità, non c’è aumento delle truppe impiegate o nella scala delle operazioni militari”. Mosca può andare avanti “ancora a lungo, tanto più che l’Occidente ha raggiunto il limite della sua capacità di pressione. È molto improbabile cioè che ci saranno nuove e più severe sanzioni contro la Russia, semplicemente perché i Paesi occidentali non possono permetterselo. Mosca si è già più o meno adeguata all’attuale livello di misure punitive, considerato ormai la nuova normalità. Grazie alle nuove regole di esportazione e ai flussi finanziari verso Cina, India, Turchia, Africa, possiamo far fronte alla situazione attuale sul piano militare e economico”.

A sbloccare questa situazione, però, secondo Suslov, possono intervenire nuovi importanti fattori; uno economico:

L’Ucraina è finanziariamente in bancarotta, la sua economia in ginocchio, le sue infrastrutture distrutte. E non ha risorse: Kiev deve scegliere se usare il carburante per i carri armati o per riscaldare le case. Intanto in Europa nessun Paese ha più sistemi d’arma da inviare all’Ucraina, quelle promesse dalla Germania non sono ancora state prodotte, la crisi energetica incombe”

Uno politico, che può arrivare dall’Italia:

Stando ai sondaggi il centro destra guidato da Fratelli d’Italia dovrebbe vincere le elezioni e probabilmente il nuovo governo aggiusterà l’approccio alla guerra e ai rapporti con Mosca. E questo potrebbe fare da laboratorio per altri Paesi dell’Ue, anche in conseguenza dell’aggravamento della crisi sociale ed economica in Europa. Ma guardando anche all’America, alle elezioni di midterm, dove i repubblicani appaiono in testa, c’è una probabilità crescente che la posizione dell’Occidente collettivo cambierà sia sull’appoggio militare che sulle sanzioni. Potrebbe accadere all’inizio del prossimo anno, in gennaio o febbraio.

Gazprom: sanzioni non permettono forniture gas

Le attrezzature straniere non possono essere riparate a causa della sanzioni.
La società sta fornendo tutto ciò che può.

Le sanzioni alla Russia sono un vero e proprio boomerang. Ormai è chiaro a tutti, anche se ci si stupisce della pochezza in termini di visione politica e strategica dei politici europei.

Le sanzioni alla Russia, infatti, non hanno fatto altro che indebolire l’economia europea per la felicità di Stati Uniti, Cina e Russia stessa. L’impatto si è visto anche sul mercato valutario.

Nonostante la propaganda, inoltre, l’Europa continua ovviamente ad aver bisogno del gas russo ed si va sempre più verso le restrizioni dell’uso del gas per i cittadini (approfondimento ai link1 e link2).

I flussi di gas, poi, sono inferiori al possibile sempre a causa delle sanzioni, almeno stando a quanto sostiene Gazprom; il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha infatti affermato che Gazprom sta fornendo il maggior volume possibile di gas all’Europa e ha aggiunto che i problemi tecnici alle apparecchiature, causati dalle sanzioni, impediscono a Gazprom di esportare di più.

Come riporta “Reuter”, Peskov ha poi continuato aggiungendo che Gazprom rimane un fornitore affidabile, ma non può garantire le forniture se le attrezzature straniere non possono essere riparate a causa delle sanzioni.

Nel frattempo, la Russia ha consegnato meno gas all’Europa a causa di problemi con un’altra turbina per il gas ed il problema è nuovamente collegato a quanto sopra detto.