Usa: nuova strategia Trump prevede allontanamento di alcuni Stati dall’Ue

Italia, Austria, Ungheria e Polonia i Paesi su cui puntare: devono essere favorevoli alla sovranità nazionale e alla difesa dei modi di vita europei, a condizione che rimangano filoamericani.

Nella versione estesa della nuova Strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti studiata dall’amministrazione Trump – non pubblicata dalla Casa Bianca ma visionata dalla rivista Defense One e poi ripresa da Adnkronos, citato dal Corriere Toscano – l’Italia, insieme ad Austria, Polonia ed Ungheria, viene indicata tra i Paesi con cui Washington dovrebbe “collaborare maggiormente” con l’obiettivo di “allontanarlidall’Unione Europea.

Al fine di “rendere l’Europa di nuovo grande”, il documento suggerisce inoltre che gli Stati Uniti dovrebbero sostenere “partiti, movimenti e figure culturalifavorevoli alla sovranità nazionale e alla difesa dei “modi di vita europei tradizionali”, a condizione che rimangano filoamericani.

Trump: “Kiev sta perdendo, Zelensky accetti la realtà. L’Europa? Non sa cosa fare”

Il Presidente americano: Mosca sta facendo concessioni sull’Ucraina; Zelensky accetti il piano di pace.
Poi aggiunge: Ue gruppo di nazioni “in decadenza” guidate da persone “deboli”.

 “L’Europa vuole continuare a sostenere l’Ucraina? Guardi, allora dovrebbero sostenerla“. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati UnitiDonald Trump, in un’intervista a Politico in cui torna ad attaccare il Vecchio Continente, descritto come un gruppo di nazioni “in decadenza” guidate da persone “deboli” e che “vogliono anche essere politicamente corretti. Penso che non sappiano cosa fare. L’Europa non sa cosa fare. E la guerra continua ad andare avanti e avanti“.

Sono amico di tutti loro (i leader europei) – ha precisato il tycoon -. Voglio dire, mi piacciono tutti. Non ho veri nemici. Ne ho avuti un paio che non mi piacevano negli anni. In realtà mi piace il gruppo attuale. Mi piacciono molto e li conosco molto bene. Li conosco davvero bene. Alcuni sono amici. Alcuni sono ok. Conosco i buoni leader e quelli cattivi. Conosco quelli intelligenti e quelli stupidi. Ce ne sono anche alcuni davvero stupidi. Non stanno facendo un buon lavoro. L’Europa non sta facendo un buon lavoro in molti modi“, ha continuato Trump, come riporta l’Agi.

Secondo Trump, sarebbe meglio per Volodymyr Zelensky se accettasse la situazione e il fatto che l’Ucraina stia perdendo la guerra. Alla domanda sulla possibilità che il leader di Kiev rifiuti l’accordo di pace, Trump ha detto che il presidente ucraino “dovrà darsi una mossa e iniziare ad accettare le cose“, perché “sta perdendo” il conflitto. “Hanno perso territorio molto prima che io arrivassi. Hanno perso un’intera fascia costiera, una grande fascia costiera. Io sono qui da 10 mesi, ma se torniamo indietro di 10 mesi e diamo un’occhiata, hanno perso tutta quella fascia. Ora è una fascia più grande, una fascia più ampia. Ma hanno perso molto territorio, e anche territorio buono. Di certo non si può dire che sia una vittoria“, ha concluso Trump.

Penso che sia il momento per l’Ucraina di tenere un’elezione? Sì. Penso di sì. È passato molto tempo. Non sta andando particolarmente bene. Sì, penso che sia il momento – ha aggiunto il presidente americano -. Penso che sia un momento importante per tenere un’elezione. Stanno usando la guerra come pretesto per non tenere un’elezione, ma penso che il popolo ucraino dovrebbe avere questa scelta. E forse Zelensky vincerebbe. Non so chi vincerebbe. Ma non hanno un’elezione da molto tempo. Sa, parlano di democrazia, ma si arriva a un punto in cui non è più una democrazia“.

Poco tempo fa lo stesso Trump aveva dichiarato che la Russia stava facendo concessioni sull’Ucraina ed invitava ad accelerare la firma del piano di pace (approfondimento al link).

Riscoppia il conflitto tra Cambogia e Thailandia

Salta il negoziato firmato ad ottobre in presenza di Trump con i Paesi che si accusano a vicenda.
Il conflitto riguarda un contenzioso tra i due Paesi che va avanti da decenni sulla demarcazione di un confine lungo 800 chilometri.

Riesplodono le tensioni tra Thailandia e Cambogia a meno di due mesi dalla firma di un accordo di pace tra i due Paesi, con l’esercito thailandese che ha effettuato attacchi aerei nella zona di confine, definiti “di ritorsione” dalle autorità di Bangkok

L’escalation, che ha provocato diversi morti, ha spinto il premier thailandese, Anutin Charnvirakul, a dichiarare nullo l’accordo di pace firmato a ottobre e mediato dagli Stati Uniti. “Niente più negoziati. Se la Cambogia vuole che i combattimenti cessino, dovrà soddisfare le nostre richieste“, ha dichiarato Anutin ai giornalisti, come riporta Adnkronos.

Le forze thailandesi hanno compiuto “numerose provocazioni per molti giorni“, ha dichiarato il ministero della Difesa di Phnom Penh, definendo “false” le affermazioni thailandesi secondo cui l’attacco sarebbe stato una ritorsione. La Cambogia, ha sottolineato, ha mantenuto “la massima moderazione” e non ha aperto il fuoco.

La Thailandia ha invece spiegato che i raid aerei sono stati una risposta a scontri iniziati dei militari cambogiani nell’area di Chong An Ma, in cui un soldato thailandese è rimasto ucciso. Secondo il portavoce dell’esercito Winthai Suvaree, la Cambogia ha per prima bombardato obiettivi militari e civili thailandesi con granate e razzi, ferendo altri soldati. Almeno quattro civili sono morti e nove sono rimasti feriti negli attacchi thailandesi, stando invece al ministro dell’Informazione cambogiano, Neth Pheaktra.  

Secondo il Bangkok Post, le strade delle province di confine erano congestionate da veicoli in fuga dall’area di conflitto. Migliaia di persone su entrambi i lati hanno lasciato le proprie case.

Il conflitto riguarda un contenzioso tra i due Paesi che va avanti da decenni sulla demarcazione di un confine lungo 800 chilometri. A fine ottobre i due Paesi avevano firmato un accordo di pace durante il vertice dell’Asean, mediato dal presidente Donald Trump, dopo i pesanti scontri di luglio. Già a novembre, il cessate il fuoco era stato sospeso a seguito di nuovi incidenti al confine che avevano mostrato la fragilità della tregua. 

L’Unione Europea ha esortato Thailandia e Cambogia a “esercitare la massima moderazione” dopo i nuovi scontri tra i due Paesi lungo il confine. “Il recente scontro a fuoco tra Cambogia e Thailandia rappresenta un’escalation delle ostilità“, ha dichiarato una portavoce del servizio diplomatico dell’Unione. “L’Ue – ha aggiunto – esorta entrambi i Paesi a esercitare la massima moderazione e a tornare alla Dichiarazione congiunta firmata il 26 ottobre e alle misure di rafforzamento della fiducia stabilite in quell’occasione“.

Trump: la Russia sta facendo concessioni sull’Ucraina

Il presidente americano: Mosca collabora per la pace.
Poi aggiunge: Kiev è contenta del piano.

I russi stanno facendo concessioni per arrivare alla fine del conflitto in Ucraina“.

Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, annunciando che l’inviato speciale Usa Steve Witkoff incontrerà il presidente russo Vladimir Putin a Mosca la prossima settimana.

Inoltre, come riporta Ansa, Trump ha detto che “il piano iniziale di 28 punti per mettere fine al conflitto in Ucraina era solo una mappa” e che “dopo le modifiche Kiev è contenta“.

Poi ha concluso: “Non c’è alcuna deadline per raggiungere un accordo sul conflitto in Ucraina, stiamo facendo progressi“.

Taiwan non considera un’opzione il ritorno alla Cina

Telefonata tra XI Jinping e Trump: il tema è un elemento chiave dell’ordine mondiale.
Cho Jung-tai: siamo pienamente sovrani ed indipendenti.

Taiwan respinge le rivendicazioni del presidente Xi Jinping illustrate nella sua telefonata di ieri con l’omologo americano Donald Trump, in merito al ritorno dell’isola a Pechino come “un elemento chiave dell’ordine internazionale del secondo dopoguerra“.

Il premier taiwanese Cho Jung-tai, nel resoconto dei media locali poi ripresi da Ansa, ha osservato che “dobbiamo sottolineare ancora una volta che la Repubblica di Cina (il nome ufficiale di Taiwan, ndr) è un Paese pienamente sovrano e indipendente“.

Pertanto, ha aggiunto Cho, “per i 23 milioni di abitanti della nostra nazione, il ‘ritorno’ non è un’opzione, questo è molto chiaro“.