Iran: attaccheremo Israele per la terza volta

L’annuncio arriva dal comandante della forza aerospaziale delle Guardie Rivoluzionarie.
“Israele ha affrontato un grande fallimento nonostante il supporto di Usa, Francia, Gran Bretagna e Oman”.

Il comandante della forza aerospaziale delle Guardie Rivoluzionarie, Amirali Hajizadeh, ha affermato ieri sera che l’Iran lancerà sicuramente un terzo round dell’operazione ‘True Promise con attacchi missilistici e con droni contro Israele.

Come riporta Ansa, Hajizadeh, citato da Tasnim, ha poi aggiunto quanto di segutio:

Durante i precedenti round dell’operazione iraniana, il regime israeliano ha dovuto affrontare un grande fallimento nella sua difesa, nonostante fosse sostenuto da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Oman“.

L’anno scorso l’Iran ha lanciato due attacchi missilistici contro Israele, che in risposta ha attaccato l’Iran due volte, distruggendo i sistemi di difesa aerea del Paese e alcuni siti militari lo scorso ottobre.

Le migliori città al mondo in cui espatriare

Espatriare per volontà o necessità: dove conviene farlo?
L’Italia? Due città ultime in classifica: ecco perchè.

Voglia o necessità di espatriare? Quali sono le migliori città del mondo in cui trasferirsi?

La classifica 2023 pubblicata dalla rete di espatriati InterNations fornisce un quadro più chiaro a chi ha la volontà o la necessità di espatriare ma anche a coloro i quali hanno già fatto il grande passo.

Questa classifica si basa su una serie di criteri, come le opportunità professionali, la disponibilità ed il prezzo degli alloggi, la qualità della vita e dell’ambiente ed il contatto con la popolazione locale.

Il minimo che si possa dire è che la Spagna è che è stata sotto i riflettori per questa annata 2023: il Paese occupa le tre posizioni del podio ed ha addirittura quattro rappresentanti nella top ten delle città.

La città numero 1 nella classifica non è Madrid o Barcellona, ma Malaga, una città più piccola sulla costa dell’Andalusia.

Malaga, infatti, è al secondo posto per la qualità della vita e al primo posto per il clima e il contatto con la gente; è anche nella top 10 per l’ambiente naturale.

La città si colloca ai primi posti anche per il costo della vita e degli alloggi, la facilità di trovare una casa ed il tanto ricercato equilibrio tra lavoro e vita privata.

Un po’ più in alto sulla costa, Alicante è arrivata seconda. Nonostante l’ambiente non sia considerato molto favorevole alla creatività ed al lavoro autonomo, il 92% degli intervistati ha dichiarato di essere soddisfatto della propria vita in questa città.

Alicante ha molto da offrire: la città occupa il primo posto nella classifica dei prezzi degli alloggi, della vita sociale e della sensazione di essere accolti e a casa.

Sempre in Spagna, Valencia è arrivata terza in classifica: la città è risultata addirittura prima in termini di qualità della vita e di opportunità sportive, anche se i giudizi sono stati più contrastanti per quanto riguarda le prospettive di carriera.

Una cosa che distingue Valencia è la qualità del suo sistema sanitario con la metropoli spagnola che occupa il primo posto per il prezzo dell’assistenza sanitaria ed il terzo per la sua disponibilità.

La top 5 è completata da due città degli Emirati Arabi Uniti: Ras-el-Khaimah (4°) ed Abu Dhabi (5°): il clima soleggiato ed i redditi molto elevati in alcuni settori non sono certo da biasimare.

Oltre a Madrid (6°), la top 10 globale è completata da diverse destinazioni asiatiche, tra cui Kuala Lumpur (Malesia, 8°), Bangkok (Thailandia, 9°) e Muscat (Oman, 10°).

Altre città più sorprendenti appaiono abbastanza in alto in questa classifica, come Città del Messico (7°), Nairobi (15°) e Lussemburgo (19°).

Al contrario, la maggior parte delle grandi capitali europee è in ritardo, come Parigi (41°), Londra (42°) e Berlino (45°): l’elevato costo della vita e le difficoltà nel trovare un alloggio hanno un impatto negativo sulla qualità di vita degli espatriati.

Le metropoli nordamericane se la cavano poco meglio, con Toronto che si piazza a malapena al 35° posto, New York al 39° e Vancouver al 47°, davanti a solo altre due città.

L’Italia è l’asso pigliatutto tra gli espatriati: al 48° posto e penultima nonostante il suo clima favorevole e la bellezza del suo patrimonio, Roma sta pagando il prezzo dei bassi salari e delle prospettive di carriera, oltre alla difficoltà di integrarsi se non si parla italiano.

Al 49° posto, Milano è arrivata ultima.

La metropoli del nord Italia viene messa sotto accusa per la mancanza di sicurezza, la difficoltà di trovare un alloggio e, come a Roma, la difficoltà di trovare buone prospettive di lavoro e di integrarsi senza parlare un italiano fluente.

Insomma, in Italia pesano sempre i soliti fattori che negli ultimi anni stanno facendo rovinare l’immagine del Bel Paese nel mondo: scarse possibilità professionali e bassi salari, elevata immigrazione con problemi di sicurezza, la diffusa non conoscenza dell’inglese nonostante sia un Paese altamente turistico.

Omosessualità: ecco dov’è illegale nel mondo

Le pene vanno dal carcere alla pena di morte, passando per il ricovero psichiatrico.
Ecco la lista dei Paesi in cui l’omosessualità è reato: meglio non visitarli se siete una coppia lgbtq+.

Mentre prendono sempre più piede le manifestazioni lgbtq+, ci sono degli Stati al mondo che considerano l’omosessualità un reato.

Un reato da punire con il carcere e/o il ricovero psichiatrico, per esempio.

Di seguito, la lista redatta da Stars Insider che, se siete una coppia lgbtq+, forse non vi conviene visitare.

L’Afghanistan, dove si può arrivare alla pena di morte per il reato di relazioni tra lo stesso sesso; l’Algeria, che prevede sanzioni economiche e carcere.

Bangladesh, dove si può arrivare all’ergastolo; Brunei, che prevede la morte per lapidazione anche nel caso in cui maschio si spacci per donna e viceversa.

Burundi, Camerun, Chad e Marocco prevedono carcere e multe; Cecenia, dove si verificano rapimenti ed uccisioni.

In Dominica un adulto può rischiare da quattro a dieci anni di prigione e il ricovero in un ospedale psichiatrico; Egitto, che prevede il carcere e l’eventuale ricovero in un “riformatorio speciale”. Poi l’Eritrea ed il Myanmar, che prevedono il carcere mentre in Eswatini ed in Namibia la pena non è precisata.

Ancora, l’omosessualità è reato in Etiopia, Ghana, Grenada, Kenya, Kiribati, Kuwait, Libano, Liberia, Libia, Malawi, Oman, Palestina, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Samoa, Senegal, Isole Salomone, Sudan, Sudan del Sud, Sri Lanka, Siria, Tunisia, Turkmenistan, Tuvalu, Uzbekistan, Zambia, Papua Nuova Guinea e Guinea, dove viene punita con la galera, in Gambia e Guyana, dove si rischia anche l’ergastolo.

L’Iran prevede la fustigazione e la morte, la Malesia e le Maldive prevedono la fustigazione ed il carcere, la Giamaica il carcere ed i lavori forzati.

In Mauritania si può essere lapidati oltre al carcere.

In Nigeria è previsto il carcere ma nei posti in cui vige la sharia anche la pena di morte; discorso simile in Pakistan, dove sono previsti carcere e sanzioni ma anche frustate o morte dove vige la sharia. In Qatar stessa regola: carcere ma anche pena di morte dove vige la sharia.

Sulla stessa lunghezza d’onda la Somalia, dove è previsto il carcere ma anche la pena di morte dove vige la sharia.

In Arabia Saudita scatta la lapidazione, mentre in Sierra Leone e Tanzania l’ergastolo.

Ancora, in Togo ed nello Zimbabwe sono previsti galera e multe; a Tonga la galera e la fustigazione.

In Uganda oltre all’ergastolo è prevista la pena di morte nel caso di “omosessualità aggravata”. Negli Emirati Arabi Uniti è previsto il carcere ma si rischia anche di entrare nel “crimine capitale”.

Nello Yemen gli uomini sposati possono essere condannati a morte, mentre quelli non sposati rischiano frustate o un anno di prigione, mentre le donne rischiano fino a sette anni di prigione.