Medvedev: “l’Ucraina sarà distrutta come Sodoma e Gomorra”

Le dichairazioni del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo dopo la messa al bando della chiesa ortodossa da parte del Parlamento ucraino.

Il Paese (l’Ucraina) sarà distrutto come Sodoma e Gomorra e i demoni cadranno inevitabilmente. E la punizione non arriverà in un futuro lontano, dopo il passaggio all’altro mondo. Al contrario, la punizione sarà terrena, crudele, dolorosa e si compirà presto… E la vera Chiesa ortodossa nelle ex terre ucraine risplenderà nella sua antica grandezza“.

Come riporta Ansa, lo scrive su Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, commentando l’approvazione da parte del Parlamento ucraino martedì scorso della messa al bando della Chiesa ortodossa ucraina legata al Patriarcato di Mosca.

Medvedev: l’Occidente ha deciso di eliminare Zelensky

Lo definisce “Il clown della droga” e ritiene che il premier ucraino dovrebbe essere seriamente allarmato.

Medvedev, accompagnando il suo messaggio con un fotomontaggio che ritrae Zelensky mentre sniffa cocaina al centro di un mirino di un’arma da fuoco, scrive così su Telegram:

Un attentato alla vita del principale membro dei Bandera in Polonia? Ma questo è davvero grave. Il clown della droga (il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky, ndr) ha motivo di essere seriamente allarmato. È probabile che questa sia la prima prova che l’Occidente ha deciso di eliminarlo. Abbi paura, pagliaccio!“.

Il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo, come riporta Ansa, si riferisce all’arresto di ieri di un uomo sospettato di contatti con i servizi di spionaggio russi e di averli aiutati a preparare un attacco contro Zelensky in Polonia.

Personale Nato è già presente in Ucraina

Lo dichiara il ministro degli Esteri polacco.
Poi si cerca di precisare che è solo per addestramento.

Personale militare della Nato è già presente in Ucraina“.

Lo ha dichiarato durante una conferenza il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, senza precisare la nazionalità dei militari presenti nel paese in guerra contro la Russia da oltre 2 anni.

Sikorsi, come riporta Adnkronos, ha dichiarato quanto di seguito:

Vorrei ringraziare gli ambasciatori di quei Paesi che hanno preso questo rischio. Questi Paesi sanno chi sono, ma non posso rivelarli. Contrariamente ad altri politici, non li elencherò“.

Nei giorni scorsi, attraverso un audio intercettato dalla Russia e diffuso da media di Mosca, ufficiali tedeschi avevano suggerito la presenza di militari britannici in Ucraina.

Precedentemente il Regno Unito aveva confermato l’invio di piccole unità nel Paese per l’addestramento medico.

Il tema relativo all’invio di soldati Nato in Ucraina è stato prospettato come ipotesi dal presidente francese Emmanuel Macron.

Nell’ambito dell’Alleanza Atlantica, numerosi paesi hanno preso le distanze dalla posizione di Parigi e evidenziato l’intenzione di non inviare truppe sul teatro di guerra.

Parzialmente diversa la linea illustrata recentemente dal Canada attraverso le parole del ministro della Difesa, Bill Blair, come ha scritto il Toronto Star.

Il Canada sarebbe pronto a inviare i suoi militari in Ucraina, ma solo per addestrare le forze armate di Kiev e non per combattere contro la Russia:

Non verranno schierate truppe vicino alla prima linea. Formiamo i soldati sul posto, perché non è semplice riuscire a farli uscire. Dobbiamo stare bene attenti a non far sembrare che le nostre truppe o i nostri soldati svolgano un ruolo militare in uno contesto di guerra“.

Le parole di Macron sono state seguite da un coro di ‘no‘ dei paesi della Nato, tra Europa e Stati Uniti.

L’invio di militari non è un’ipotesi presa in considerazione.

L’ipotesi prospettata dal presidente francese, ovviamente, non è passata inosservata a Mosca.

Le truppe occidentali sono già presenti in Ucraina da tempo” e le parole del presidente francese di fatto ‘‘hanno ufficializzato” tutto questo, hanno detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ed il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza, Dmitry Medvedev.

Palestina-Israele, Medvedev: Usa potevano prevedere

L’ex presidente russo considera gli Usa affamati di guerra.
E aggiunge: l’evento era più che prevedibile.

In merito allo scontro tra Palestina ed Israele è intervenuto anche Medvedev, ex presidente russo ed attuale vice-presidente del consiglio di sicurezza nazionale.

Second quest’ultimo, l’inizio degli scontri tra Hamas ed Israele nel giorno del cinquantesimo anniversario dell’inizio della guerra dello Yom Kippur è un evento che si poteva considerare più che prevedibile.

Continua poi Medvedev sostenendo che questo è ciò che Washington ed i suoi alleati dovevano fare. Il conflitto tra Israele e Palestina va avanti da decenni e gli Stati Uniti sono un attore chiave in questo contesto.

Ma, invece di lavorare attivamente per una soluzione israelo-palestinese, questi idioti si sono intromessi in noi e stanno aiutando i neonazisti con tutte le loro forze, spingendo due nazioni vicine al conflitto.

Infine, Medvedev chiude il suo pensiero ponendo una domanda alla quale dà una possibile risposta: Cosa può fermare la passione maniacale dell’America nello scatenare conflitti ovunque sul pianeta? A quanto pare, solo una guerra civile negli Usa.

Medvedev: ora Russia libera di schierare armi dove vuole

La Duma firma l’uscita dalla Cfe.
Annunciata massima produzione di equipaggiamenti militari e speciali.

La Russia, tramite il voto della Duma, esce dalla Cfe.

Il tutto avviene appunto dopo il voto con cui la camera bassa del Parlamento russo ha approvato l’uscita ufficiale di Mosca dal Trattato sulle forze convenzionali in Europa (Cfe), un’intesa alla quale la Russia aveva comunque sospeso la sua partecipazione fin dal 2007, come riporta Ansa.

A renderlo noto è il vice capo del Consiglio di Sicurezza nazionale russo, Dmitry Medvedev, dal suo canale Telegram:

Ora niente ci impedisce di schierare le nostre armi dove vogliamo per difendere i nostri interessi nazionali, compresa la nostra parte russa dell’Europa. E naturalmente porteremo al massimo la produzione di armi ed equipaggiamenti militare e speciali“.