Popolo ucraino contro il piano di pace Usa

Stando ai quotidiani nazionali, il sondaggio vede il 75% della popolazione contrario alla proposta Usa.
Il 72% è invece favorevole al piano europeo.

Tre quarti degli ucraini si oppongono al piano di pace Usa, che, tra le altre cose, prevede il ritiro delle truppe dal Donbass, limita le dimensioni dell’esercito ucraino e non contiene specifiche garanzie di sicurezza.

Come riporta Ansa, è il risultato del sondaggio condotto dall’Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev tra il 26 novembre al 13 dicembre, ripreso dall’Ukrainska Pravda.

Il piano russo rimane categoricamente inaccettabile: il 75% degli ucraini lo considera completamente inaccettabile. Solo il 17% degli ucraini è pronto per questa versione“.

Allo stesso tempo, il 72% degli ucraini è pronto ad approvare il piano Europa-Ucraina.

Trump: “Kiev sta perdendo, Zelensky accetti la realtà. L’Europa? Non sa cosa fare”

Il Presidente americano: Mosca sta facendo concessioni sull’Ucraina; Zelensky accetti il piano di pace.
Poi aggiunge: Ue gruppo di nazioni “in decadenza” guidate da persone “deboli”.

 “L’Europa vuole continuare a sostenere l’Ucraina? Guardi, allora dovrebbero sostenerla“. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati UnitiDonald Trump, in un’intervista a Politico in cui torna ad attaccare il Vecchio Continente, descritto come un gruppo di nazioni “in decadenza” guidate da persone “deboli” e che “vogliono anche essere politicamente corretti. Penso che non sappiano cosa fare. L’Europa non sa cosa fare. E la guerra continua ad andare avanti e avanti“.

Sono amico di tutti loro (i leader europei) – ha precisato il tycoon -. Voglio dire, mi piacciono tutti. Non ho veri nemici. Ne ho avuti un paio che non mi piacevano negli anni. In realtà mi piace il gruppo attuale. Mi piacciono molto e li conosco molto bene. Li conosco davvero bene. Alcuni sono amici. Alcuni sono ok. Conosco i buoni leader e quelli cattivi. Conosco quelli intelligenti e quelli stupidi. Ce ne sono anche alcuni davvero stupidi. Non stanno facendo un buon lavoro. L’Europa non sta facendo un buon lavoro in molti modi“, ha continuato Trump, come riporta l’Agi.

Secondo Trump, sarebbe meglio per Volodymyr Zelensky se accettasse la situazione e il fatto che l’Ucraina stia perdendo la guerra. Alla domanda sulla possibilità che il leader di Kiev rifiuti l’accordo di pace, Trump ha detto che il presidente ucraino “dovrà darsi una mossa e iniziare ad accettare le cose“, perché “sta perdendo” il conflitto. “Hanno perso territorio molto prima che io arrivassi. Hanno perso un’intera fascia costiera, una grande fascia costiera. Io sono qui da 10 mesi, ma se torniamo indietro di 10 mesi e diamo un’occhiata, hanno perso tutta quella fascia. Ora è una fascia più grande, una fascia più ampia. Ma hanno perso molto territorio, e anche territorio buono. Di certo non si può dire che sia una vittoria“, ha concluso Trump.

Penso che sia il momento per l’Ucraina di tenere un’elezione? Sì. Penso di sì. È passato molto tempo. Non sta andando particolarmente bene. Sì, penso che sia il momento – ha aggiunto il presidente americano -. Penso che sia un momento importante per tenere un’elezione. Stanno usando la guerra come pretesto per non tenere un’elezione, ma penso che il popolo ucraino dovrebbe avere questa scelta. E forse Zelensky vincerebbe. Non so chi vincerebbe. Ma non hanno un’elezione da molto tempo. Sa, parlano di democrazia, ma si arriva a un punto in cui non è più una democrazia“.

Poco tempo fa lo stesso Trump aveva dichiarato che la Russia stava facendo concessioni sull’Ucraina ed invitava ad accelerare la firma del piano di pace (approfondimento al link).

Riscoppia il conflitto tra Cambogia e Thailandia

Salta il negoziato firmato ad ottobre in presenza di Trump con i Paesi che si accusano a vicenda.
Il conflitto riguarda un contenzioso tra i due Paesi che va avanti da decenni sulla demarcazione di un confine lungo 800 chilometri.

Riesplodono le tensioni tra Thailandia e Cambogia a meno di due mesi dalla firma di un accordo di pace tra i due Paesi, con l’esercito thailandese che ha effettuato attacchi aerei nella zona di confine, definiti “di ritorsione” dalle autorità di Bangkok

L’escalation, che ha provocato diversi morti, ha spinto il premier thailandese, Anutin Charnvirakul, a dichiarare nullo l’accordo di pace firmato a ottobre e mediato dagli Stati Uniti. “Niente più negoziati. Se la Cambogia vuole che i combattimenti cessino, dovrà soddisfare le nostre richieste“, ha dichiarato Anutin ai giornalisti, come riporta Adnkronos.

Le forze thailandesi hanno compiuto “numerose provocazioni per molti giorni“, ha dichiarato il ministero della Difesa di Phnom Penh, definendo “false” le affermazioni thailandesi secondo cui l’attacco sarebbe stato una ritorsione. La Cambogia, ha sottolineato, ha mantenuto “la massima moderazione” e non ha aperto il fuoco.

La Thailandia ha invece spiegato che i raid aerei sono stati una risposta a scontri iniziati dei militari cambogiani nell’area di Chong An Ma, in cui un soldato thailandese è rimasto ucciso. Secondo il portavoce dell’esercito Winthai Suvaree, la Cambogia ha per prima bombardato obiettivi militari e civili thailandesi con granate e razzi, ferendo altri soldati. Almeno quattro civili sono morti e nove sono rimasti feriti negli attacchi thailandesi, stando invece al ministro dell’Informazione cambogiano, Neth Pheaktra.  

Secondo il Bangkok Post, le strade delle province di confine erano congestionate da veicoli in fuga dall’area di conflitto. Migliaia di persone su entrambi i lati hanno lasciato le proprie case.

Il conflitto riguarda un contenzioso tra i due Paesi che va avanti da decenni sulla demarcazione di un confine lungo 800 chilometri. A fine ottobre i due Paesi avevano firmato un accordo di pace durante il vertice dell’Asean, mediato dal presidente Donald Trump, dopo i pesanti scontri di luglio. Già a novembre, il cessate il fuoco era stato sospeso a seguito di nuovi incidenti al confine che avevano mostrato la fragilità della tregua. 

L’Unione Europea ha esortato Thailandia e Cambogia a “esercitare la massima moderazione” dopo i nuovi scontri tra i due Paesi lungo il confine. “Il recente scontro a fuoco tra Cambogia e Thailandia rappresenta un’escalation delle ostilità“, ha dichiarato una portavoce del servizio diplomatico dell’Unione. “L’Ue – ha aggiunto – esorta entrambi i Paesi a esercitare la massima moderazione e a tornare alla Dichiarazione congiunta firmata il 26 ottobre e alle misure di rafforzamento della fiducia stabilite in quell’occasione“.

L’Ue concederà a Polonia, Austria, Estonia, Bulgaria, Croazia e Repubblica Ceca l’esenzione dal patto migratorio 

Secondo la Commissione Europea questi Paesi stanno già affrontando un problema migratorio, quindi possono essere esclusi dal patto.

All’inizio di novembre la Commissione Europea ha riconosciuto che Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia e Polonia, stanno affrontando una seria situazione migratoria e potranno quindi richiedere un’esenzione totale o parziale dalla cosiddetta quota di solidarietà, inclusa la ricollocazione dei migranti per il prossimo anno, nell’ambito del patto europeo su asilo e migrazione. Il governo polacco ha richiesto un’esenzione totale (approfondimento al link).

Il patto su asilo e migrazione prevede la possibilità di scegliere una delle tre forme di solidarietà con i Paesi dell’UE che affrontano una pressione migratoria: accoglienza di migranti, contributo finanziario oppure supporto operativo.

La decisione finale sull’esclusione di alcuni Paesi dal meccanismo di solidarietà sarà presa dal Consiglio dell’UE con voto a maggioranza qualificata.

L’esenzione sarà valida per un anno. Lunedì la questione del meccanismo di solidarietà sarà discussa anche dai ministri degli interni dell’UE a Bruxelles.

Secondo fonti dell’UE, tra gli Stati membri vi è attualmente consenso sul sostegno agli ultimi due regolamenti sulle procedure di rimpatrio, sul Paese terzo sicuro e sul Paese di origine sicuro, mentre proseguono ancora le negoziazioni sul sostegno alle norme relative ai rimpatri e sull’accordo riguardante il meccanismo di solidarietà.

Come affermano i diplomatici europei, si tratta di un tema politicamente molto delicato, soprattutto perché la solidarietà è percepita in modo diverso nei vari Paesi membri.

Tuttavia, si aspettano che i lavori possano essere conclusi entro la fine dell’anno. Il meccanismo di solidarietà, che fa parte del patto su migrazione e asilo, entrerà in funzione il 12 giugno 2026. 

La Nato pensa ad un attacco preventivo contro la Russia

Cavo Dragone (Capo Comitato militare Nato): sarebbe in risposta agli attacchi ibridi.
Alcuni diplomatici dell’Europa orientale spingono per non limitarsi a reagire ma attaccare.

La Nato sta valutando un “attacco preventivo” contro la Russia in risposta agli attacchi ibridi.

Lo ha dichiarato al Financial Times l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo del Comitato militare della Nato:

Stiamo analizzando tutto… Sul fronte informatico, siamo in un certo senso reattivi. Essere più aggressivi o proattivi invece che reattivi è qualcosa a cui stiamo pensando“.

Alcuni diplomatici, in particolare provenienti dai paesi dell’Europa orientale, hanno esortato la Nato a smettere di limitarsi a reagire ea contrattaccare. Una simile risposta sarebbe più semplice per gli attacchi informatici, dove molti paesi hanno capacità offensiva, ma sarebbe meno facile per sabotaggi o intrusioni di droni.

Per Dragone, come riporta Il Messaggero, un “attacco preventivo” potrebbe essere considerato un'”azione difensiva“, ma – ha aggiunto – “è più lontano dal nostro normale modo di pensare e di comportarci. Essere più aggressivi rispetto all’aggressività della nostra controparte potrebbe essere un’opzione. Le domande sono il quadro giuridico, il quadro giurisdizionale, chi lo farà?“.