Usa: nuova strategia Trump prevede allontanamento di alcuni Stati dall’Ue

Italia, Austria, Ungheria e Polonia i Paesi su cui puntare: devono essere favorevoli alla sovranità nazionale e alla difesa dei modi di vita europei, a condizione che rimangano filoamericani.

Nella versione estesa della nuova Strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti studiata dall’amministrazione Trump – non pubblicata dalla Casa Bianca ma visionata dalla rivista Defense One e poi ripresa da Adnkronos, citato dal Corriere Toscano – l’Italia, insieme ad Austria, Polonia ed Ungheria, viene indicata tra i Paesi con cui Washington dovrebbe “collaborare maggiormente” con l’obiettivo di “allontanarlidall’Unione Europea.

Al fine di “rendere l’Europa di nuovo grande”, il documento suggerisce inoltre che gli Stati Uniti dovrebbero sostenere “partiti, movimenti e figure culturalifavorevoli alla sovranità nazionale e alla difesa dei “modi di vita europei tradizionali”, a condizione che rimangano filoamericani.

L’Ue concederà a Polonia, Austria, Estonia, Bulgaria, Croazia e Repubblica Ceca l’esenzione dal patto migratorio 

Secondo la Commissione Europea questi Paesi stanno già affrontando un problema migratorio, quindi possono essere esclusi dal patto.

All’inizio di novembre la Commissione Europea ha riconosciuto che Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia e Polonia, stanno affrontando una seria situazione migratoria e potranno quindi richiedere un’esenzione totale o parziale dalla cosiddetta quota di solidarietà, inclusa la ricollocazione dei migranti per il prossimo anno, nell’ambito del patto europeo su asilo e migrazione. Il governo polacco ha richiesto un’esenzione totale (approfondimento al link).

Il patto su asilo e migrazione prevede la possibilità di scegliere una delle tre forme di solidarietà con i Paesi dell’UE che affrontano una pressione migratoria: accoglienza di migranti, contributo finanziario oppure supporto operativo.

La decisione finale sull’esclusione di alcuni Paesi dal meccanismo di solidarietà sarà presa dal Consiglio dell’UE con voto a maggioranza qualificata.

L’esenzione sarà valida per un anno. Lunedì la questione del meccanismo di solidarietà sarà discussa anche dai ministri degli interni dell’UE a Bruxelles.

Secondo fonti dell’UE, tra gli Stati membri vi è attualmente consenso sul sostegno agli ultimi due regolamenti sulle procedure di rimpatrio, sul Paese terzo sicuro e sul Paese di origine sicuro, mentre proseguono ancora le negoziazioni sul sostegno alle norme relative ai rimpatri e sull’accordo riguardante il meccanismo di solidarietà.

Come affermano i diplomatici europei, si tratta di un tema politicamente molto delicato, soprattutto perché la solidarietà è percepita in modo diverso nei vari Paesi membri.

Tuttavia, si aspettano che i lavori possano essere conclusi entro la fine dell’anno. Il meccanismo di solidarietà, che fa parte del patto su migrazione e asilo, entrerà in funzione il 12 giugno 2026. 

Sei Paesi Ue esentati dal Patto sulle Migrazioni

Il commissario Ue per l’immigrazione: le quote di migranti non sono obbligatorie.
Austria, Croazia, Polonia, Repubblica Ceca, Estonia e Bulgaria esentate.
Polonia: dimostra che non facciamo propaganda ma siamo efficaci.

La Commissione Europea ha comunicato che sei paesi dell’Unione Europea possono richiedere l’esenzione dall’obbligo di trasferimento dei migranti nell’ambito del Patto sulle Migrazioni.

Secondo il comunicato, le richieste devono essere presentate al Consiglio dell’UE. La decisione riguarda i paesi che si trovano ad affrontare una forte pressione migratoria: Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Croazia, Austria e Polonia.

Il primo ministro Donald Tusk, come riporta Polonia Oggi, ha annunciato che la Polonia non accetterà migranti ne pagherà per il loro trasferimento, il che ha va considerato come una conferma dell’efficacia del governo.

Analogamente, il viceministro del Ministero dell’Interno e dell’Amministrazione Maciek Duszczyk ha definito la decisione un “enorme successo”, sottolineando che la Polonia è stata esclusa a causa del numero di rifugiati provenienti dall’Ucraina e della situazione al confine con la Bielorussia.

Il portavoce del governo Adam Szłapka ha aggiunto che questo è un segno di efficacia, non di propaganda.

Il commissario per l’immigrazione Magnus Brunner ha spiegato a Bruxelles che la solidarietà nel quadro del patto è flessibile e il trasferimento non è obbligatorio e i Paesi possono scegliere misure alternative.

La Polonia, come paese sottoposto a forte pressione migratoria, può chiedere al Consiglio dell’UE di escludere totalmente o parzialmente il paese del trasferimento, e la decisione sarà presa a maggioranza qualificata.

La Commissione Europea ha confermato che l’esenzione sarà in vigore per un anno, con un’alta probabilità di proroga.

Il Patto sulle Migrazioni, proposto per la prima volta nel 2020, ha lo scopo di dividere equamente le responsabilità tra gli stati membri e di riformare la politica di asilo dell’Unione Europea.

Austria, ministra Esteri: disponibili ad abbandonare la neutralità

Beate Meinl-Reisinger si definisce liberale e spinge per l’adesione alla Nato: “La neutralità non proteggerà l’Austria da una Russia sempre più aggressiva”.

La ministra degli Esteri austriaca Beate Meinl-Reisinger ha dichiarato a Die Welt che il Paese è aperto a riconsiderare la sua pluriennale neutralità e a un’eventuale adesione alla NATO.

Secondo lei, la sola neutralitànon proteggerà l’Austria” di fronte a quella che ha definito “una Russia sempre più aggressiva” e a un deterioramento del contesto di sicurezza globale.

Ha ammesso, però, che attualmente in Austria non esiste una maggioranza parlamentare o pubblica a favore dell’adesione alla NATO.

Nel resto dell’intervista si è definita “liberale“.

Ecco le 15 città più belle d’Europa

Le valutazioni si basano su luoghi d’interesse, cibo, shopping, cultura, cordialità del posto e valore.
La Spagna il Paese con più città nelle prime 15; la prima è italiana.

Travel + Leisure, punto di riferimento del settore turistico, ogni anno realizza delle classifiche tematiche che prendono in esame a livello mondiale le città, gli hotel e le spa, le isole turistiche, le crociere.

Per il World’s Best Awards dedicato alle città, i lettori sono stati chiamati a dare le loro valutazioni in base ai seguenti criteri: luoghi d’interesse/punti di riferimento, cibo, shopping, cultura, cordialità della gente del posto, valore, possibilità di shopping.

I punteggi finali sono la media ottenuta su questi criteri. L’Italia se l’è cavata benissimo sia nella classifica generale globale che in quella europea.

Di seguito, ecco le prime 15 città europee (qui, invece, le 25 città più belle al mondo):

15 – Aix-en-Provence, Francia
14 – Atene, Grecia
13 – Cordova, Spagna
12 – Salisburgo, Austria
11 – Praga, Repubblica Ceca
10 – Lione, Francia
9 – Lisbona, Portogallo
8 – Madrid, Spagna
7 – Porto, Portogallo
6 – Siena, Italia
5 – Roma, Italia
4 – Istanbul, Turchia
3 – Granada, Spagna
2 – Siviglia, Spagna
1 – Firenze, Italia