Google: se esplode la bolla IA non si salva nessuno

Pichai: investimenti in intelligenza artificiale straordinari ma anche irrazionali; nessuna azienda sarebbe al sicuro, nemmeno noi di Google.

Se la “bolla” innescata dal boom dello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale (IA) esplodesse, nessuna azienda sarebbe al riparo.

E’ l’allarme lanciato da Sundar Pichai, amministratore delegato di Alphabet, filiazione del colosso americano Google, intervistato sulle prospettive di questo business tecnologico dalla Bbc.

Pichai sottolinea “il momento straordinario” dell’IA, a livello di investimenti e aspettative, ma anche qualche elemento di “irrazionalità” dietro un interesse così trascinante: senza sminuire i timori che tempo circolano nella Silicon Valley, come sui mercati mondiali, in relazione ai rischi di “una bolla” in grado potenzialmente di scoppiare.

Io penso che nessuna azienda ne sarebbe immune, inclusi noi” ha dichiarato, come riporta Ansa.

Norvegia: autobus cinesi possono essere controllati da remoto

Trovata una scheda sim con accesso da remoto.
Ruter: l’autobus può essere fermato o reso inutilizzabile dal produttore da migliaia di chilometri di distanza.

Con la sempre maggiore connessione in rete dei veicoli, la sicurezza informatica è un tema di interesse anche per i mezzi di trasporto, compresi gli autobus pubblici.

La società di trasporto pubblico di Oslo, la Ruter, la scorsa estate ha testato due dei suoi autobus elettrici, uno prodotto dalla società olandese VDL e l’altro dalla cinese Yutong, per valutare i rischi per la sicurezza informatica.

Dal test è emerso che mentre l’autobus olandese non presentava anomalie, quello cinese aveva una scheda sim che consentiva al produttore di avere accesso da remoto agli aggiornamenti software, alla diagnostica e ai sistemi di controllo della batteria. 

In teoria, l’autobus potrebbe quindi essere fermato o reso inutilizzabile dal produttore”, ha affermato la Ruter, che a Oslo gestisce più di 300 autobus prodotti in Cina. Al momento, l’azienda norvegese ha sottolineato di non aver trovato prove di attività dannose. Tuttavia Arild Tjomsland, consulente speciale che ha contribuito a condurre i test, ha dichiarato che l’autobus cinese avrebbe potuto essere “fermato, spento o ricevere aggiornamenti che potrebbero distruggere la tecnologia di cui ha bisogno per funzionare normalmente”. Gli hacker non potrebbero guidare gli autobus, ma è chiaro come fermare il trasporto pubblico possa creare disagi e quindi diventare uno strumento da utilizzare in caso di crisi.

La questione emerge in un periodo in cui la Norvegia sta ampliando rapidamente la propria flotta di autobus costruiti in Cina: dei circa 1.300 autobus elettrici attualmente operativi nel Paese scandinavo, circa 850 provengono dalla Yutong.

Sebbene la Ruter sottolinei che il rischio di un’interruzione del servizio sia minimo, il test solleva un dibattito più ampio sul tema del controllo straniero delle infrastrutture critiche. “È improbabile che questi autobus vengano mai impiegati in quel modo, ma ciò non significa che la questione non debba essere affrontata con la massima serietà”, ha affermato il ceo dell’azienda Bernt Reitan Jenssen. Per ora, la Ruter garantisce la continuità delle operazioni facendo in modo che ogni autobus possa funzionare autonomamente, disattivando le schede sim e mantenendo così il sistema operativo locale e offline.

Usa: boom di licenziamenti a causa dell’IA

Licenziamenti aumentati del 183% rispetto a settembre e del 175% rispetto ad un anno fa: è il peggior ottobre dal 2003.
Il comparto tecnologico il più colpito.

Le aziende statunitensi hanno annunciato 153.074 licenziamenti nel solo mese di ottobre, segnando un aumento del 183% rispetto a settembre e del 175% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Lo rivela il report mensile della società di consulenza Challenger, Gray & Christmas, che definisce quello appena trascorso il peggior ottobre dal 2003.

I tagli che, come riporta Tgcom24, sono concentrati in larga parte nel comparto tecnologico, rappresentano un segnale di correzione dopo il boom di assunzioni post-pandemia e riflettono il nuovo scenario determinato dall’adozione su larga scala dell’intelligenza artificiale, insieme a un generale calo della spesa e all’aumento dei costi operativi.

Amazon pronta a sostituire mezzo milione di lavoratori con i robot

Porterebbe un risparmio di 30 centesimi su ogni articolo prelevato, imballato e consegnato.
Il monito di Sapelli: viva i robot ma con prudente intelligenza.

Amazon prevede di sostituire oltre mezzo milione di posti di lavoro con robot, in quello che potrebbe rappresentare un nuovo grande cambiamento nel modo in cui l’azienda gestisce la propria forza lavoro.

L’informazione è stata resa nota dal New York Times, che ha avuto accesso a interviste e documenti interni dell’azienda.

La forza lavoro statunitense di Amazon, che ha quasi 1,2 milioni di dipendenti, potrebbe non crescere come previsto grazie all’automazione: il team di robotica stima che entro il 2027 si potranno evitare oltre 160.000 assunzioni.

Ciò consentirebbe di risparmiare circa 30 centesimi su ogni articolo che Amazon preleva, imballa e consegna ai clienti.

I dirigenti spiegano che l’automazione permetterà “di continuare a evitare l’incremento della forza lavoro statunitense nei prossimi anni, anche se prevediamo di vendere il doppio dei prodotti entro il 2033“.

Amazon, come riporta AGI, sta progettando magazzini con pochi lavoratori umani e punta a automatizzare il 75% delle operazioni. Questa l’alta percentuale. Nei documenti visionati dal New York Times, si suggerisce di evitare termini come “automazione” e “robot“, preferendo espressioni come “tecnologia avanzata” o “cobot“, per sottolineare la collaborazione tra macchine e personeAmazon ha precisato che questi documenti riflettono il punto di vista di un singolo gruppo interno e ha confermato che per la stagione delle vacanze intende assumere 250.000 persone.

L’impatto di questi piani potrebbe essere significativo per i lavori manuali in tutto il Paese e servire da modello per altre grandi aziende. Lo scorso anno i dirigenti hanno comunicato al consiglio di amministrazione di Amazon che speravano che l’automazione robotica avrebbe consentito all’azienda di continuare a evitare di aumentare la propria forza lavoro negli Stati Uniti nei prossimi anni, anche se prevedono di vendere il doppio dei prodotti entro il 2033. Ciò si tradurrebbe in oltre 600.000 persone che Amazon non avrebbe bisogno di assumere.

In tema di robot ed automatizzazione, un interessantissimo spunto lo offrì il prof. Sapelli in questa intervista rilasciataci: “Viva i robot ma con produnte inteeligenza“.

Rubio rivela la presenza di UFO in “installazioni nucleari riservate”

Il Segretario di Stato americano interviene sul tema insieme ad altri 34 funzionari del governo.
Stratton: ho visto veicoli ed esseri non umani.

Rubio ha parlato dell’argomento nel nuovo documentario “The Age of Disclosure“, in cui rivela al regista Dan Farah che sono stati registrati “casi ripetuti di qualcosa che opera nello spazio aereo sopra installazioni nucleari riservate”.

Oltre a Rubio, come riporta Carro e Motos, il film include le testimonianze di 34 alti funzionari del governo statunitense, delle forze armate e delle comunità d’intelligence degli Stati Uniti.

Sono fenomeni soprannaturali che compiono manovre mai viste prima” afferma il deputato André Carson, democratico e membro del Comitato permanente per l’intelligence della Camera, nel trailer del documentario.

Nel frattempo, Jay Stratton, descritto come l’ex capo della task force governativa sui fenomeni aerei non identificati, ha dichiarato di aver visto “veicoli non umani” e “esseri non umani” con i propri occhi.

Il documentario” The Age of Disclosure“, presentato all’inizio dell’anno al festival cinematografico SXSW, sarà ufficialmente rilasciato su Prime Video il 21 novembre.