Nissan pensa di chiudere stabilimenti dopo un rosso di 4 miliardi

Chiuso uno stabilimento in Giappone, si pensa di chiuderne 2 in Messico: il primo aperto all’estero nel 1966 e la joint venture con Mercedes-Benz.

Nissan valuta la sospensione delle attività in due stabilimenti messicani, nell’ambito del piano globale di chiusura di sette siti produttivi.

Lo riferisce l’agenzia Kyodo, poi ripresa da Il Messaggero, che cita fonti a conoscenza del dossier, secondo cui gli impianti in esame includono la prima fabbrica Nissan aperta all’estero, nel 1966 a Cuernavaca, e uno stabilimento in joint venture con la tedesca Mercedes-Benz che produce Suv con il marchio Infiniti.

La casa automobilistica è sempre più sotto pressione per ridurre la capacità produttiva in eccesso a causa del calo delle vendite globali e, nell’ambito di una più ampia riorganizzazione aziendale sta considerando la chiusura di altri stabilimenti significativi.

Quello di Cuernavaca produce pick-up e altri veicoli, ma le strutture stanno invecchiando, riferiscono le fonti.

Nissan gestisce quattro impianti automobilistici in Messico e sta valutando la possibilità di consolidare la produzione nelle due fabbriche rimanenti, entrambe situate nella parte centrale del Paese.

La casa automobilistica ha registrato una perdita netta di 671 miliardi di yen (4,1 miliardi di euro) per l’anno fiscale 2024, a fronte di vendite deludenti negli Stati Uniti ed in Cina.

Ad inizio luglio Nissan ha annunciato che cesserà la produzione di veicoli nel suo stabilimento di punta di Oppama, nella prefettura di Kanagawa, a sud di Tokyo, entro la fine dell’anno fiscale 2027, trasferendo le attività in uno stabilimento nel sud-ovest del Giappone.

Trump annuncia accordo storico con il Giappone

Il Giappone investirà 550 miliardi di dollari negli Usa e pagherà dazi al 15%.
Trump: creerà migliaia di posti di lavoro.

E’ “l’accordo forse più importante mai fatto. Creerà migliaia di posti di lavoro“, afferma Trump sul suo social Truth.

L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo, come riporta Ansa, balza di oltre il 3% dopo l’accordo commerciale con gli Stati Uniti.

Le 25 città più belle al mondo

Le valutazioni si basano su luoghi d’interesse, cibo, shopping, cultura, cordialità del posto e valore.
Il Messico piazza ben 5 città.

Travel + Leisure, punto di riferimento del settore turistico, ogni anno realizza delle classifiche tematiche che prendono in esame a livello mondiale le città, gli hotel e le spa, le isole turistiche, le crociere.

Per il World’s Best Awards dedicato alle città, i lettori sono stati chiamati a dare le loro valutazioni in base ai seguenti criteri: luoghi d’interesse/punti di riferimento, cibo, shopping, cultura, cordialità della gente del posto, valore, possibilità di shopping.

I punteggi finali sono la media ottenuta su questi criteri (qui il dettaglio per la classifica europea).

Di seguito, ecco le prime 25 città al mondo:

25 – Mérida, Messico
24 – Porto, Portogallo
23 – Siena, Italia
22 – Mendoza, Argentina
21 – Oaxaca, Messico
20 – Agra, India
19 – Santa Fe, Nuovo Messico
18 – Roma, Italia
17 – Città del Capo, Sudafrica
16 – Mumbai, India
15 – Siem Reap, Cambogia
14 – Istanbul, Turchia
13 – Granada, Spagna
12 – Siviglia, Spagna
11 – Firenze, Italia
10 – Cuzco, Perù
9 – Ubud, Bali
8 – Kyoto, Giappone
7 – Città del Messico, Messico
6 – Hoi An, Vietnam
5 – Jaipur, India
4 – Bangkok, Thailandia
3 – Tokyo, Giappone
2 – Chiang Mai, Thailandia
1 – San Miguel de Allende, Messico

Sud Corea: Lee Jae-myung eletto nuovo presidente

Apertura diplomatica verso Russia e Cina per evitare un’eccessiva dipendenza da Usa e Giappone.
Impegno diplomatico anche con la Corea del Nord.

Le elezioni presidenziali del 2025 in Corea del Sud hanno portato a un significativo cambiamento politico: il candidato liberale Lee Jae-myung del Partito Democratico ha ottenuto una vittoria decisiva sul rivale conservatore Kim Moon-soo. Lee ha ottenuto circa il 51,7% dei voti, ottenendo un chiaro mandato per il cambiamento dopo l’impeachment dell’ex presidente Yoon Suk Yeol e la sua controversa dichiarazione di legge marziale nel dicembre 2024.

Si prevede che il presidente Lee persegua politiche economiche più liberali volte ad affrontare la disuguaglianza di reddito e a sostenere le famiglie a medio e basso reddito. Il suo programma include iniziative per la rivitalizzazione economica, in particolare per le piccole imprese, e investimenti in programmi di assistenza sociale.

Pur mantenendo solide alleanze con Stati Uniti e Giappone, Lee sostiene un approccio di politica estera più equilibrato. Il suo obiettivo è quello di interagire diplomaticamente con Cina e Russia per evitare un’eccessiva dipendenza da una singola potenza globale. Lee cerca inoltre di rinegoziare i dazi statunitensi che hanno avuto un impatto negativo sulle industrie sudcoreane, privilegiando la diplomazia pragmatica rispetto allo scontro.

Lee è favorevole all’impegno diplomatico con la Corea del Nord, prendendo le distanze dalla linea dura del suo predecessore. Tuttavia, riconosce le sfide future, dati i legami più stretti di Pyongyang con la Russia e la complessità delle relazioni intercoreane.

A livello nazionale, Lee si è impegnato a sanare le divisioni nazionali esacerbate dai recenti disordini politici. Si concentra sulle riforme politiche e mira ad affrontare la disuguaglianza sociale, sebbene sia stato criticato per non aver dato priorità a temi come la parità di genere durante la sua campagna elettorale.

Akio Toyoda: sulle auto elettriche avevo ragione

Il presidente di Toyota: le crisi di domanda mi danno ragione.
A soffrire sono le persone normali.

Le persone stanno finalmente cominciando a vedere le cose come stanno, ha dichiarato Toyoda come riporta Quattroruote, aspramente criticato per le sue posizioni poco concilianti sulla massiccia transizione elettrica che coinvolge quasi tutte le case automobilistiche.

Il manager ha fatto riferimento alla contrazione della domanda negli Stati Uniti dove GM e Ford stanno valutando di rallentare la produzione dei loro pick-up elettrici (approfondimento al link) per sottolineare come la sua reticenza verso le auto a batteria fosse giustificata.

Anche in Germania il gruppo Volkswagen sta riducendo la produzione di auto elettriche a causa del forte calo della domanda (approfondimento al link).

Ci sono molti modi per scalare la montagna della neutralità di CO2, ha dichiarato Toyoda dal salone di Tokyo; se le regole vengono scritte in maniera ideologica, allora sono i consumatori, le persone normali a soffrire maggiormente.

E tutti i prototipi elettrici presentati al Japan Mobility Show? Toyoda ha detto che le auto presentate a Tokyo sono il risultato del lavoro di una casa automobilistica che si muove con i tempi giusti.

La forza dell’industria giapponese nel settore delle auto elettriche arriverà dalla sua esperienza decennale e dai fallimenti del passato.