Trump: “Vieterò la vendita di auto elettriche”

L’ex presidente non ha mai nascosto di non essere favorevole alle auto elettriche.
Il cambiamento climatico? “Una bufala”.

Donald Trump non ha mai fatto mistero del suo disprezzo per le auto elettriche, ma ora minaccia persino di vietare completamente la vendita di veicoli alla spina in caso di una rielezione alla presidenza degli Stati Uniti.

Come riporta Quattroruote, rivolgendosi ai costruttori durante un comizio elettorale in Ohio il tycoon ha avrebbe dichiarato:

Non sarete in grado di vendere quelle macchine“.

Si conferma, dunque, la sua decisa ostilità nei confronti delle politiche dell’attuale amministrazione Biden: già nei mesi scorsi, infatti, Trump ha messo all’indice le Bev perché a sua detta “non funzionano“, ha promesso di distruggere le normative varate dalla Casa Bianca per promuovere la mobilità a batteria, ha anticipato l’imposizione di dazi al 100% sulle importazioni dal Messico, messo in dubbio gli effetti del cambiamento climatico (“una bufala“) e le relative politiche di contrasto.

Allo stesso tempo, ha corteggiato l’industria petrolifera pur di ottenerne l’appoggio nella sua nuova corsa alla Casa Bianca.

Il social di Trump debutta a Wall Street: +40%

La piattaforma è Truth Social.
Trump ne detiene circa il 70%.

Le azioni della società di social media di Donald Trump sono balzate del 40% nel primo giorno di contrattazioni al Nasdaq, facendo aumentare il valore della grande partecipazione dell’ex presidente nella società.

Trump Media & Technology Group gestisce la piattaforma di social media Truth Social.

Prima dell’inizio delle contrattazioni, il valore di mercato di Trump Media era di circa 6,8 miliardi di dollari, cifra destinata a salire notevolmente se i primi guadagni delle azioni si confermeranno.

Le azioni sono quotate con il simbolo «DJT», come riporta Il Sole 24 Ore, e Trump detiene quasi il 70% della società.

Il titolo di Trump Media & Technology Group era già in netto rialzo nel premercato, dopo che era stata finalizzata la sua fusione con Digital World Acquisition (Dwac), che oggi la ha portata Borsa.

L’accordo dà al gruppo mediatico di Trump, che comprende la piattaforma Truth Social, il capitale necessario per affrontare anche una serie di problemi legali e finanziari che coinvolgono l’ex presidente degli Stati Uniti.

In suo aiuto anche la decisione di migliaia di azionisti di Dwac, circa cinquemila, di rifiutare la fusione con il gruppo di Trump, accettando 10,87 dollari per ogni azione posseduta, per una perdita del 75% rispetto alla chiusura di mercoledì scorso – l’ultimo giorno disponibile – a 42,90 dollari.

Ieri, il titolo di Dwac ha guadagnato il 35,22%, chiudendo a 49,95 dollari, prima del passaggio del ticker a DJT, ovvero le iniziali dell’ex presidente.

Trump avrà oltre 78 milioni di azioni della nuova società, quasi il 70% del totale, per un valore che solo ieri è aumentato di 1,02 miliardi di dollari, per un totale – alla chiusura di ieri – di 3,93 miliardi.

Tecnicamente Trump, per la terza volta consecutiva candidato repubblicano alla Casa Bianca, non potrà vendere le azioni per almeno sei mesi, ma potrebbe chiedere agli azionisti che gli sia concessa la possibilità di farlo subito, in modo da avere contante disponibile.

In questo momento, il titolo guadagna nel premercato il 25,7% a 62,79 dollari.

Trump condannato: rivolta dei trasportatori

Lanciata la campagna di boicottaggio a New York.
Trump: “Onorato di avere tanti patrioti dalla parte delle libertà”.

Truckers for Trump“, un’organizzazione fondata da autotrasportatori che sostengono l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, hanno lanciato una campagna di boicottaggio della città di New York, dopo che una corte della Grande Mela ha condannato l’ex inquilino della Casa Bianca al pagamento di 355 milioni di dollari con l’accusa di frode, e ha vietato all’ex presidente di amministrare le sue attività nella città per i prossimi tre anni.

Come riporta Tgcom24, Trump ha commentato l’iniziativa di protesta sul social media Truth, definendosi “onorato di avere tanti patrioti dalla parte della libertà“.

Usa: pronti all’impeachment per Biden?

Possibili benefici finanziari dagli affari stipulati dal figlio.
Interessi con Cina ed Ucraina.

Lo speaker della Camera del Congresso americano, Kevin McCarthy, ha annunciato il suo sostegno all’avvio dell’impeachment del presidente Joe Biden.

L’accusa a Biden è di aver avuto benefici finanziari dagli affari stipulati dal figlio, Hunter, con governi stranieri, tra cui Cina ed Ucraina.

Il sostegno ad avviare il processo al presidente, secondo i repubblicani, dovrebbe facilitare l’accesso a documenti bancari ed altri riservati che riguardano il presidente e suo figlio.

Di contro, come riporta Agi, Ian Sams, uno dei portavoce della Casa Bianca, ha commentato come di seguito:

Le indagini dei Repubblicani della Camera non hanno portato a prove di condotta sbagliata. Anzi, i loro testimoni e i documenti prodotti hanno mostrato che non c’è nessun legame che porti al presidente degli Stati Uniti“.

Ma la decisione di McCarthy nascerebbe anche dall’ultimatum lanciato dalla corrente di destra, guidata dal rappresentante della Florida e trumpiano Matt Gaetz, di votare il suo siluramento dal ruolo di speaker se non avesse avviato le procedure di impeachment.

La minaccia non è arrivata a sorpresa: McCarthy, che aveva dovuto superare quindici ballottaggi prima di essere nominato speaker a gennaio, cosa mai successa negli ultimi 150 anni, era sotto scacco da mesi, da quando la corrente di Gaetz aveva barattato il voto per eleggerlo, in cambio della possibilità di poterlo sottoporre più facilmente a voto di sfiducia.

La Casa Bianca ha condannato la decisione, definendola “politica estrema nella sua forma peggiore“.

Biden autorizza invio sottomarini in Corea del Sud

Sottomarini a propulsione nucleare per la prima volta dopo 40 anni.
Decisione durante il vertice bilaterale.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha acconsentito a concedere ulteriori garanzie di protezione strategica alla Corea del Sud.

Più precisamente, come riporta Tgcom24, in occasione del vertice bilaterale alla Casa Bianca con l’omologo coreano Yoon Suk-yeol, Washington ha comunicatro che invierà sottomarini a propulsione nucleare a Seul.

È la prima volta da quattro decenni, in un segnale di ulteriore consolidamento della “deterrenza estesastatunitense nella Penisola coreana.