IA, insediato osservatorio FORMEZ-PUA-CSI Piemonte: intesa con la Mississipi State University per rafforzare confronto Usa-Europa

Ufficialmente insediato “l’Osservatorio per l’Intelligenza Integrale, l’etica e il valore pubblico”.
Bizzozero: fondamentale uscire dalla sola attività accademica e creare sinergie per la cura dell’umano.

Si è ufficialmente insediato “l’Osservatorio per l’Intelligenza Integrale, l’etica e il valore pubblico”, iniziativa promossa da Formez, dalla Pontificia Università Antonianum  e dal CSI Piemonte, che mira a integrare ricerca applicata e teorica, promuovere l’etica nell’intelligenza artificiale e rafforzare il rapporto tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese, attraverso un approccio multidisciplinare e internazionale.

Nel corso della seduta inaugurale è stata presentata l’Agenda 2026 dell’Osservatorio, che definisce un percorso articolato di attività: seminari di ricerca-azione; raccolta di contributi da delegazioni italiane e del Mediterraneo allargato; valutazione di prototipi ingegneristici in collaborazione con CSI Piemonte; sviluppo di casi studio presso amministrazioni pubbliche. Ampio spazio è stato dedicato alla rete di collaborazioni nazionali e internazionali e alla strategia di diplomazia scientifica e culturale, anche grazie alla collaborazione già formalizzata con la Mississippi State University, con la quale è previsto un seminario dedicato ai temi dell’Intelligenza Integrale e della governance dell’innovazione.

Durante l’incontro sono stati presentati i componenti del gruppo di lavoro dell’Osservatorio, a conferma della forte impostazione multidisciplinare dell’iniziativa. Il team riunisce competenze giuridiche, tecnologiche, organizzative, etiche e comunicative.

Nel delineare la missione dell’Osservatorio è stato ribadito l’obiettivo di integrare ricerca teorica e applicata, promuovere un’innovazione tecnologica responsabile e rafforzare il rapporto tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese. L’Osservatorio si propone di superare la tradizionale distinzione tra ricerca pura e ricerca applicata, coinvolgendo filosofi della tecnica, studiosi di valore pubblico ed esperti di etica in una prospettiva interdisciplinare e internazionale.

A conclusione dei lavori, il professore Andrea Bizzozero, decano della facoltà di Filosofia della Pontificia Università Antonianum, ha richiamato i valori fondanti dell’Osservatorio: “È fondamentale uscire dalla sola attività accademica e incontrarci, metterci a disposizione con gli strumenti che abbiamo, creare sinergie in vista della cura dell’umano.” È stata ribadita la necessità di una autentica “sinfonia delle competenze”, capace di coniugare etica, spirito critico e cooperazione internazionale come basi per una governance responsabile delle tecnologie emergenti.

Il Presidente Formez, Giovanni Anastasi, ha sottolineato l’importanza dell’insediamento dell’Osservatorio “un importante strumento di analisi del nuovo che avanza e che si svilupperà, attraverso il confronto internazionale, per dare direzione etica e valore pubblico all’Intelligenza artificiale nella Pubblica amministrazione. Intendiamo, infatti, porre l’attenzione sull’importanza dell’umanesimo digitale e cioè dello sviluppo della tecnologia sempre più vicina all’uomo e al suo servizio. Vogliamo che l’innovazione diventi cura della democrazia e qualità dei servizi, traducendo la sapienza digitale in scelte responsabili. Il confronto fra i due Oceani con la Mississippi State University ci aiuterà, inoltre, a guardare oltre i confini, perché la tecnologia resti umana, trasparente e affidabile, al servizio dei cittadini”.

Emilio Bolla, Presidente CSI Piemonte, ha evidenziato che “l’Osservatorio rappresenta un’opportunità per connettere ricerca, innovazione tecnologica e bisogni della Pubblica amministrazione. In CSI Piemonte mettiamo a disposizione competenze, capacità di sperimentazione e infrastrutture digitali per accompagnare lo sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiale affidabili e orientate al valore pubblico. Il confronto con il mondo accademico e con partner internazionali come la Mississippi State University rafforza la nostra visione di un’innovazione responsabile che integra etica, trasparenza e impatto sociale, a beneficio delle istituzioni e dei cittadini”.

Il borgo più bello d’Europa? Si trova in Italia

Volpedo borgo più bello d’Europa 2025.
Si trova in Piemonte, in provincia di Alessandria, ai confini con la Lombardia.

Il borgo più bello d’Europa del 2025 si trova in Piemonte, per la precisione nella provincia di Alessandria, ai confini con la Lombardia.

Si chiama Volpedo, conta poco più di mille abitanti ed è famoso per la sua vita lenta immersa in una bellezza rimasta incontaminata.

Qui è nato Giuseppe Pellizza da Volpedo, autore del dipinto Il Quarto Stato, dunque spesso viene visitata da appassionati d’arte, studenti e fotografi.

La cosa che solo in pochi si aspettano è che le sue stradine sono così splendide da mozzare il fiato, rappresentano il perfetto rifugio per chi intende sfuggire dai ritmi frenetici della città.

Stellantis investe 38 milioni a Verrone

Verranno prodotti componenti per motori elettrici.
Imparato: stiamo concretamente dimostrando di potercela fare.

Stellantis ha appena confermato ufficialmente un investimento da 38 milioni di euro per il suo stabilimento di Verrone in Piemonte.

I lavori serviranno ad allestire 56 macchine utensili necessarie a produrre componenti per motori elettrici pensati per veicoli del gruppo basati sulla piattaforma STLA Small.

L’avvio della produzione nella fabbrica sita in provincia di Biella è previsto entro il 2027.

Come riporta MotoriOnline, Jean Philippe Imparato, Chief Operating Officer, Enlarged Europe ha dichiarato:

Siamo molto orgogliosi di questo investimento, che si allinea perfettamente con le altre iniziative in corso nei vari mercati europei del Gruppo, con l’obiettivo di proiettarci nel futuro. Questo investimento conferma ancora una volta le elevate competenze professionali e l’impegno delle persone che lavorano in tutti gli impianti italiani di Stellantis, senza fare distinzione tra la produzione di autovetture, veicoli commerciali, componenti, motori e cambi. Insieme possiamo farcela, e noi lo stiamo dimostrando concretamente.

Montezemolo critica Stellantis: produzioni delocalizzate e marchi venduti

Il manager: in Italia solo fabbriche vuote e cassa integrazione; ne risente tutta la filiera.
Poi aggiunge: Lancia poteva essere la BMW italiana.

Luca Cordero di Montezemolo non ha certo bisogno di presentazioni: per lungo tempo ai vertici della FIAT e di Maserati, ha guidato anche la Ferrari; inoltre, il manager italiano è stato pure al timone di Confindustria.

Montezemolo più volte si è detto dispiaciuto della situazione del settore automotive italiano e, adesso, torna a dire la sua su quello che sta succedendo oggi, in occasione della mostra dedicata a Vincenzo Lancia, presso il parco Amilcare Merlo di Confindustria Cuneo.

Come riporta HDblog.it, Montezemolo infila una serie di critiche su come si è evoluta Stellantis; il manager italiano si è detto infatti molto triste dato che l’Italia non ha più di fatto una produzione di auto:

L’Italia non ha più una produzione di automobili: FIAT non c’è più, Maserati non c’è quasi più e così Lancia e Magneti Marelli e Comau. Tutti marchi ex italiani, venduti ad azionisti esteri”.

Inoltre, Montezemolo aggiunge anche che in Italia abbiamo solamente fabbriche vuote e cassa integrazione: “C’è da indignarsi, ma sento solamente un silenzio assordante”.

Non mancano critiche nemmeno agli industriali “timidi” di fronte a quella che per i sindacati è una fuga strategica dall’Italia imposta dal numero uno di Stellantis, Carlos Tavares:

Il marchio Lancia si produce ancora ma all’estero, forse in Spagna, sicuramente non più nel nostro Paese. Persino la Fiat Seicento, simbolo della nostra industria nel dopoguerra è prodotta in Polonia”.

E parlando proprio della Lancia, con un po’ di nostalgia ricordando i modelli del passato e le vittorie nel motorsport, Montezemolo sottolinea che Lancia poteva diventare la BMW italiana.

Il manager parla poi di una stagione drammatica di deindustrializzazione, ricordando come in Piemonte che ha una grande tradizione del settore auto, oggi si produca essenzialmente solo la FIAT 500e e un modello Maserati, ma solamente con numeri bassissimi: una situazione che ha pure precise conseguenze per la filiera automotive.

Autovelox: l’Italia ne ha più di tutti

Record europeo per numero di dispositivi. Le multe aumentano del 61,7% .
Ecco la differenza tra autovelox arancioni e blu.

L’Italia conta il maggior numero di autovelox installati lungo le strade, con le ultime stime (mai smentite) che registrano 11.130 apparecchi di rilevazione automatica della velocità lungo tutta la penisola, più di Gran Bretagna (circa 7.700), Germania (oltre 4.700) e Francia (3.780).

Lo afferma il Codacons, che interviene sui sempre più frequenti casi di autovelox smantellati a opera di ignoti, fenomeno che sta interessando diverse zone d’Italia, dalla Lombardia al Veneto, dal Piemonte all’Emilia Romagna.

In base ai dati ufficiali del ministero dell’Interno, nel 2022 le principali 20 città italiane hanno incassato un totale di 75.891.968 euro grazie alle sanzioni elevate tramite autovelox, con una crescita del +61,7% rispetto ai 46.921.290 euro di proventi registrati dalle stesse amministrazioni comunali nel 2021.

Come riporta AGI, la città con i maggiori incassi da autovelox è Firenze, pari a 23,2 milioni di euro, seguita da Milano (quasi 13 milioni), Genova (10,7 milioni) e Roma (6,1 milioni).

Non mancano però le sorprese, secondo i dati riportati dall’associazione, con Napoli che si ferma ad appena 18.700 euro di incassi nel 2022.

Qui, una guida pratica utile a capire le differenze tra autovelox blu ed arancioni.