Mosca. Trovato morto l’ex ministro dei trasporti

Era stato appena licenziato da Putin per i disagi ai voli causati dai raid dei droni ucraini.
Le prime ipotesi fanno pensare al suicidio.

Il Ministro dei Trasporti russo Roman Starovoit è stato trovato morto nella sua abitazione a Odintsovo, nei pressi di Mosca, poche ore dopo essere stato licenziato da Putin a causa dei massicci disagi ai voli causati dai raid dei droni ucraini.

Le prime ipotesi fanno propendere per il suicidio.

Prima di essere ministro dei trasporti, Starovoit era stato governatore della regione di Kursk.

Attacco ucraino nel Kursk: uccisi diversi ufficiali russi

Attacco effettuato con missili HIMARS sulla base russa di Konerevo.

I media russi confermano la morte del maggiore generale della Guardia, vice comandante in capo della Marina russa, ex comandante della 155a brigata delle forze armate russe Mikhail Gudkov, nonché del suo stretto compagno, l’ufficiale della Marina russa, il tenente colonnello Nariman Shikhaliyev.

4 missili HIMARS sono stati lanciati contro la base russa di Korenevo, nella regione di Kursk.

Varie fonti russe riportano da 10 a più di 20 russi uccisi nell’attacco, molti dei quali erano ufficiali.

Germania: stop agli aiuti a Kiev

L’annuncio dopo le indagini sul sabotaggio ai gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2.
L’Ucraina aveva appena accusato la Germania di non schierarsi con i fatti (euro e armi).

Lo stop agli aiuti militari all’Ucraina da parte della Germania arriva dopo che i procuratori tedeschi hanno concluso le indagini sull’attacco ai gasdotti Nord Stream e Nord Stream, avvenuto il 26 settembre del 2022.

L’esito, come riporta InvestireOggi, ha accertato la responsabilità di militari ucraini, i quali avrebbero sabotato le infrastrutture, a seguito della decisione presa agli alti vertici ucraini durante una notte in cui avevano alzato il gomito.

Il presidente Volodymyr Zelensky sarebbe stato informato dei fatti ed avrebbe provato a dare il contrordine su intervento della Cia senza però riuscirvi, come riporta Polonia Oggi.

L’attacco ai gasdotti inasprì le tensioni sul mercato del gas al tempo: le forniture russe all’Europa furono parzialmente sospese, mentre il nuovo gasdotto Nord Stream 2, la cui costruzione era stata completata nel 2021, fu reso inutilizzabile.

La stampa parlò allora di auto-sabotaggio russo, al fine di giustificare lo stop alle forniture.

Mosca negò le accuse (approfondimento al link) e addebitò le responsabilità agli Stati Uniti, che a loro volta negarono; dalla stessa Washington, tuttavia, mesi dopo la stampa sostenne che non ci fossero sufficienti prove a carico del Cremlino.

In pratica, lo stop agli aiuti militari in Ucraina può essere letto come una ritorsione tedesca contro Kiev ed arriva nel momento in cui Zelensky segna punti sul terreno bellico, avendo conquistato parte della regione del Kursk con una sorprendente invasione iniziata nelle settimane scorse.

Ad ogni modo, la diffidenza reciproca tra tedeschi ed ucraini non nasce oggi: nei mesi successivi all’occupazione russa, Kiev accusò pubblicamente Berlino di tentennare nello schierarsi con i fatti (euro e armi), in quanto legata ancora a gas e petrolio russi.

Ucraina-Russia, si allontana la pace. Zelensky: Mosca deve pagare

Il presidente ucraino abbandona l’idea della pace: “mosca ha portato la guerra nella nostra terra e deve sentire ciò che ha fatto”.
Dimentica però i fatti del Donbas.

Sono grato a ogni soldato e comandante che garantisce la protezione delle nostre posizioni ucraine e l’adempimento dei nostri compiti di difesa. Gli ucraini sanno come raggiungere i propri obiettivi. La Russia ha portato la guerra nella nostra terra e deve sentire ciò che ha fatto“.

Come riporta Ansa, lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale, mentre prosegue l’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk.

Zelensky fa dunque marcia indietro sulla volontà di sedersi ad un tavolo per discutere la pace con Putin ed accusa Mosca di aver portato la guerra in Ucraina; dimentica, però, perchè la guerra è iniziata: per 7-8 anni l’Ucraina ha bombardato il Donbas violando gli accordi di Minsk (firmati anche in presenza di Angela Merkel e Francois Hollande) che hanno portato il Donbas a richiedere ufficialmente l’aiuto della Russia dato che l’Ucraina rifiutava il cessate il fuoco.

In tempi non sospetti, infatti, fu anche il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ad invocare l’intervento di Putin nel Donbas al fine di ristabilire gli equilibri ed il rispetto del Protocollo di Minsk (approfondimento al link).