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Chi arma Israele?
Gli aiuti militari arrivano da Usa (66%), Germania (33%) ed Italia (0,9%).
L’Italia ha fermato le concessioni da ottobre 2023.
Nel conflitto contro Hamas, che sta coinvolgendo la Palestina, la Striscia di Gaza, il Libano ed altri Stati, Israele sta ricevendo aiuti militari sostanzialmente da Usa (66%) e Germania (33%).
Il terzo Paese per concessioni è l’Italia con lo 0,9% degli aiuti militari ricevuti da Israele. il restante 0,1% arriva da un insieme di altri Paesi.
Più precisamente per quanto riguarda l’Italia, come riporta l’Ispi in un report datato aprile 2025, le concessioni di nuove autorizzazioni all’esportazione di armamenti sono state bloccate dal 7 ottobre 2023, ovvero in buona sostanza dall’insediamento del governo Meloni.
Non sono state invece revocate nè sospese le forniture autorizzate prima del 7 ottobre.
Green Deal: Meloni propone sospensione per automotive
La premier: accelerare sulla riforma del mercato elettrico.
Poi aggiunge: ragioniamo su clausola di salvaguardia per deroga a Patto di stabilità.
“In questo momento possiamo fare intanto alcune cose a livello europeo che sono importanti. Forse dovremo ragionare di sospendere le norme sul Green Deal in tema di automotive, settore colpito dai dazi“.
Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, a margine della visita sull’Amerigo Vespucci a Ortona, quarta tappa del tour Mediterraneo.
Come riporta Ansa, la premier ha poi continuato come di seguito:
“C’è una norma poi che si chiama clausola generale di salvaguardia che prevede una deroga al Patto di stabilità. Forse dovremmo ragionare su quello. C’è una materia energetica che è fondamentale. Bisogna accelerare sulla riforma del mercato elettrico. Sull’energia forse bisogna essere un po’ più decisi e coraggiosi. Intanto ragioniamo su che cosa anche noi possiamo fare sfruttando una difficoltà per farla diventare un modo per fare dei passi avanti importanti in una fase che lo richiede“.
Ue: Morawiecki eletto nuovo leader dei Conservatori e Riformisti
L’ex primo ministro polacco prende il posto di Giorgia Meloni.
No alla riduzione di sovranità degli Stati: favorisce il predominio di Berlino.
L’ex primo ministro polacco Mateusz Morawiecki è stato eletto all’unanimità presidente del partito dei Conservatori e Riformisti Europei (EKR) durante un incontro a Bruxelles e sostituirà Giorgia Meloni.
Durante una conferenza stampa, ha dichiarato la sua disponibilità a collaborare con il Partito Popolare Europeo (EPL), di cui fanno parte PO e PSL, sottolineando la volontà di formare coalizioni su questioni chiave per il bene dell’Europa e degli Stati nazionali.
Ha inoltre espresso la sua opposizione alla centralizzazione del potere a Bruxelles e alla riduzione della sovranità degli Stati membri, che a suo avviso favorisce il predominio di Berlino.
Morawiecki, come riporta Polonia Oggi, ha descritto l’EKR come un gruppo “centrale”, pronto a collaborare sia con l’EPL sia con il gruppo dei Patrioti per l’Europa, creato anche dal primo ministro ungherese Viktor Orbán.
Ha criticato la burocrazia e la centralizzazione del potere nella Commissione Europea, definendole il principale ostacolo allo sviluppo dell’Europa.
Nelle sue dichiarazioni, ha presentato una visione basata sulla riduzione della burocrazia e sul rafforzamento degli Stati nazionali come pilastro del futuro dell’Unione Europea.