Ucraina-Russia, si allontana la pace. Zelensky: Mosca deve pagare

Il presidente ucraino abbandona l’idea della pace: “mosca ha portato la guerra nella nostra terra e deve sentire ciò che ha fatto”.
Dimentica però i fatti del Donbas.

Sono grato a ogni soldato e comandante che garantisce la protezione delle nostre posizioni ucraine e l’adempimento dei nostri compiti di difesa. Gli ucraini sanno come raggiungere i propri obiettivi. La Russia ha portato la guerra nella nostra terra e deve sentire ciò che ha fatto“.

Come riporta Ansa, lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale, mentre prosegue l’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk.

Zelensky fa dunque marcia indietro sulla volontà di sedersi ad un tavolo per discutere la pace con Putin ed accusa Mosca di aver portato la guerra in Ucraina; dimentica, però, perchè la guerra è iniziata: per 7-8 anni l’Ucraina ha bombardato il Donbas violando gli accordi di Minsk (firmati anche in presenza di Angela Merkel e Francois Hollande) che hanno portato il Donbas a richiedere ufficialmente l’aiuto della Russia dato che l’Ucraina rifiutava il cessate il fuoco.

In tempi non sospetti, infatti, fu anche il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ad invocare l’intervento di Putin nel Donbas al fine di ristabilire gli equilibri ed il rispetto del Protocollo di Minsk (approfondimento al link).

Ipocrisia G7, minacce all’Iran: “niente missili alla Russia o reagiremo”

Si chiede all’Iran di non fare ciò che il G7 esattamente fa.
Nessuno si ricorda più il Protocollo di Minsk, avente come mediatori Merkel e Hollande, o la richiesta di Mattarella a Putin di intervenire.

Siamo estremamente preoccupati per le notizie secondo cui l’Iran sta valutando la possibilità di trasferire missili balistici e la relativa tecnologia alla Russia, dopo aver fornito al regime russo droni che vengono usati in incessanti attacchi contro la popolazione civile in Ucraina. Chiediamo all’Iran di astenersi dal farlo, poiché ciò contribuirebbe alla destabilizzazione regionale e rappresenterebbe un sostanziale incremento materiale del suo sostegno alla guerra della Russia“.

Così, come riporta Ansa, i leader G7 in una nota. In caso contrario, “siamo pronti a rispondere rapidamente e in modo coordinato, anche con nuove e significative misure“.

Nella dichiarazione dei leader del G7, che sottolineano come la guerra della Russia in Ucraina rappresenti “un’aggressione che costituisce una flagrante violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. Se l’Iran dovesse procedere con la fornitura di missili balistici o tecnologie correlate alla Russia, siamo pronti a rispondere rapidamente e in modo coordinato, anche con nuove e significative misure contro l’Iran“, si legge ancora:

Ribadiamo il nostro appello ai terzi affinché cessino immediatamente di fornire sostegno materiale alla guerra di aggressione illegale e ingiustificabile della Russia contro l’Ucraina, altrimenti dovranno affrontare gravi costi“.

Sembra quantomeno ipocrisia che a chiedere una cosa del genere siano Paesi che da anni si comportano esattamente così, inviando continui ed ingenti aiuti militari all’Ucraina.

Il tutto, come si fossero dimenticati degli accordi di Minsk, ripetutamente infranti dall’Ucraina tramite gli attacchi degli 7-8 anni alle Repubbliche del Donbass per la quali addirittura il Presidente della Repubblica Sergio Mattarela era intervenuto chiedendo a Putin di intervenire (approfondimento al link).

Il Protocollo di Minsk era stato stipulato in presenza, tra gli altri, dei mediatori Angela Merkel e Francois Hollande e proprio il mancato rispetto degli accordi spinse la Russia ad accogliere la richiesta di aiuto lanciata dalle Repubbliche del Donbass a causa del mancato “cessate il fuocoucraino nonstante le ripetute richieste.