Ema: approvato il vaccino bivalente

Vaccino Pfizer per Omicron 4 e 5 dai 12 anni in su.
Previste nuove ondate nella stagione fredda.

L’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, ha approvato il vaccino bivalente Pfizer Biontech per Omicron 4 e5.

Il vaccino contro il Covid-19, adattato anche alle subvarianti Omicron Ba.4 e Ba.5 oltre al ceppo originario SarsCov2, è destinato alle persone di età pari o superiore a 12 anni che hanno ricevuto almeno un ciclo primario di vaccinazione.

Come riporta “Tgcom24”, nella nota dell’Ema si legge quanto di seguito:

Questa raccomandazione estenderà ulteriormente l’arsenale di vaccini disponibili per proteggere le persone dal Covid-19 mentre la pandemia continua e si prevedono nuove ondate di infezioni nella stagione fredda”.

Moderna fa causa a Pfizer: violato brevetto mRNA

Le cause intentate sono due.
Depositate negli Usa ed in Germania.

Moderna annuncia di aver intentato due cause per violazione di brevetto contro Pfizer e BioNTech presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto del Massachusetts e presso il tribunale regionale di Dusseldorf in Germania.

Secondo quanto spiegato in un comunicato, Moderna ritiene che il vaccino Covid-19 di Pfizer e BioNTech, Comirnaty, violi i brevetti che Moderna ha depositato tra il 2010 e il 2016 sulla tecnologia mRNA di base di Moderna:

Questa tecnologia rivoluzionaria è stata fondamentale per lo sviluppo del vaccino mRNA Covid-19 di Moderna, Spikevax. Pfizer e BioNTech hanno copiato questa tecnologia, senza il permesso di Moderna, per realizzare Comirnaty“.

Come riporta “Italia Oggi”, l’amministratore delegato di Moderna, Stephane Bancel, ha dichiarato:

Stiamo intentando queste cause per proteggere l’innovativa piattaforma tecnologica mRNA che abbiamo creato e su cui abbiamo investito miliardi di dollari durante il decennio precedente la pandemia. Questa piattaforma fondamentale, che abbiamo iniziato a costruire nel 2010, insieme al nostro lavoro brevettato sui coronavirus nel 2015 e nel 2016, ci ha permesso di produrre un vaccino Covid-19 sicuro e altamente efficace in tempi record dopo lo scoppio della pandemia. Mentre lavoriamo per combattere le sfide sanitarie che vanno avanti, Moderna sta utilizzando la nostra piattaforma tecnologica mRNA per sviluppare medicinali in grado di curare e prevenire malattie infettive come l’influenza e l’HIV, nonchè malattie autoimmuni e cardiovascolari e forme rare di cancro“.

Albert Bourla vince il Genesis Prize

Il “Premio Nobel ebraico” al ceo di Pfizer.
La consegna il 29 giugno a Gerusalemme da parte del presidente israeliano.

Albert Bourla, il ceo di Pfizer, ha vinto quest’anno il premio “Genesis Prize”.

Denominato il “Premio Nobel ebraico” dalla rivista “Time”, è stato votato da più 200.000 persone provenienti da 71 Paesi; la scelta degli elettori è stata poi approvata all’unanimità dai nove giudici del Comitato di selezione del Premio Genesi.

La cerimonia di consegna del premio Il premio, che ha lo scopo di onorare eccezionali risultati professionali, contributo all’umanità ed impegno per i valori ebraici, avverrà il 29 giugno a Gerusalemme e a consegnarlo nelle mani del ceo di Pfizer sarà il presidente israeliano Isaac Herzog.

Stando a quanto si legge su “Bet Magazine Mosaico – Il sito ufficiale della Comunità Ebraica di Milano”, la dichiarazione dei votanti è stata la seguente:

A differenza degli amministratori delegati della maggior parte delle altre grandi aziende che lavorano allo sviluppo di vaccini contro il COVID-19, il dottor Bourla ha rifiutato miliardi di dollari in sussidi federali statunitensi per evitare la burocrazia del governo e accelerare lo sviluppo e la produzione del vaccino. Di conseguenza, il vaccino COVID-19 di Pfizer è stato pronto in tempi record: mesi anziché anni.”

Le dichiarazioni di Alber Bourla, invece, sono state le seguenti:

Non ho deciso di vivere una vita pubblica, e non avrei mai immaginato che un giorno avrei potuto ricevere il profondo onore del Premio Genesi e stare al fianco dei miei straordinari colleghi candidati. Lo accetto umilmente e a nome di tutti i miei colleghi Pfizer che hanno risposto all’urgente chiamata della storia in questi ultimi due anni e insieme hanno piegato l’arco del nostro destino comune.

Insieme al Premio Genesi vengono forniti 1 milione di dollari, che tradizionalmente i destinatari riassegnano a cause filantropiche; Bourla, figlio di sopravvissuti all’Olocausto greco, utilizzerà il suo premio per finanziare progetti volti a preservare la memoria delle vittime dell’Olocausto, con particolare attenzione alla comunità ebraica greca:

Sono cresciuto in una famiglia ebrea che credeva che ognuno di noi fosse forte quanto i legami della nostra comunità; e che siamo tutti chiamati da Dio a riparare il mondo. Non vedo l’ora di essere a Gerusalemme per accettare di persona questo onore, che simboleggia il trionfo della scienza e una grande speranza per il nostro futuro.

Spallanzani: Sputnik efficace contro Omicron

Efficacia del 70% anche a 3-6 mesi di distanza.
Tutti i vaccini autorizzati invece perdono significativamente attività.

Mentre tutti i vaccini autorizzati nell’Ue hanno decisamente poca efficacia conto Omicron, il vaccino russo Sputnik, che l’Ue non riconosce tra quelli autorizzati al fine di ottenere il green pass, invece mostra un’efficacia del 70%.

A riportare la notizia è “Ansa”, citando uno studio condotto dall’Istituto Spallanzani insieme all’Istituto Gamaleya, dopo che anche da Israele erano arrivati studio che confermavano la non efficacia del vaccino Pfizer nei confronti della variante Omicron (approfondimento al link).

Più precisamente, il team tecnico scientifico dello Spallanzani ritiene quanto di seguito:

Tutti i vaccini autorizzati perdono significativamente attività nei confronti di Omicron. I risultati degli esperimenti, condotti in collaborazione tra Istituto Spallanzani e Istituto Gamaleya, hanno documentato che oltre il 70% delle persone vaccinate con Sputnik V mantengono un’attività neutralizzante contro Omicron, e tale attività si mantiene in buona parte anche a distanza di 3-6 mesi dalla vaccinazione. I risultati ottenuti dagli esperimenti di laboratorio sono estremamente incoraggianti per definire nuove strategie vaccinali in rapporto alla evoluzione delle varianti del Covid.”

Israele: quarta dose Pfizer non protegge da Omicron

Lo studio arriva dallo Sheba Medical Center.
Tra i contaminati Omicron molti avevano già ricevuto la quarta dose.

Inutile insistere con le dosi al cambio di variante?

È quanto può far pensare il recente studio che arriva dallo Sheba Medical Center, riportato dal “Times of Israel” e poi ripreso anche da “Tgcom24“.

Secondo lo studio, infatti, la quarta dose del vaccino anti-Covid19 fornito dall’azienda farmaceutica Pfizer fornisce una protezione insufficiente dalla variante Omicron.

Più precisamente, Gili Regev-Yochay, tra i massimi esperti di malattie infettive dell’ospedale, ha dichiarato quanto di seguito:

Abbiamo un aumento degli anticorpi superiore alla terza dose, ma notiamo che tra i contagiati da Omicron molti hanno ricevuto la quarta dose.