Microsoft: 11.000 licenziamenti in vista

I tagli sarebbero pari al 5% della forza lavoro
Dopo Amazon e Meta, ora tocca ad un altro colosso.

Microsoft si appresta ad annunciare la riduzione di migliaia di posti di lavoro.

Secondo le indiscrezioni riportate da Sky News e poi riportate anche da Il Sole 24 Ore, il taglio sarebbe del 5% della forza lavoro, ovvero circa 11mila posti.

I licenziamenti previsti sarebbero gli ultimi nel settore tecnologico statunitense, dove anche altre grandi aziende come Amazon e Meta hanno annunciato tagli di personale in risposta al rallentamento della domanda e al peggioramento delle prospettive economiche globali.

Microsoft acquista Activision Blizzard

Ora è il terzo colosso mondiale dei videogiochi.
Operazione da 68,7 miliardi pagati interamente in contanti.

Microsoft è ora il terzo colosso mondiale dei videogiochi per ricavi, dopo Tencent e Sony.

La società di Bill Gates, infatti, ha acquistato l’azienda produttrice e distributrice di videogiochi Activision Blizzard, tramite un’operazione dal valore di 68,7 miliardi di dollari che verrà conclusa interamente in contanti.

Ora Microsoft avrà l’accesso ai giochi che hanno avuto un enorme successo come “Call of Duty” e “Candy Crush”.

Stando a quanto riporta “Euronews”, l’amministratore delegato Satya Nadella, intervenendo sul tema, ha scritto quanto di seguito:

Il gioco è la categoria più dinamica ed eccitante dell’intrattenimento su tutte le piattaforme oggi, e giocherà un ruolo chiave nello sviluppo delle piattaforme metaverse. Stiamo investendo profondamente in contenuti, community e cloud di livello mondiale per inaugurare una nuova era di gioco che metta giocatori e creatori al primo posto e renda il gioco sicuro, inclusivo e accessibile a tutti.

Probabilmente il risonante caso di molestie sessuali a causa di condotte interne di alcuni dipendenti della Activision ha giocato un ruolo rilevante nella decisione di cedere la società.

Ecco i 10 uomini più ricchi al mondo

Il patrimonio dei super ricchi è aumentato di due terzi rispetto all’anno scorso, facendo capire chi si è arricchito durante la pandemia.
Nessuna donna nella classifica di Forbes.

Forbes ha pubblicato la 35esima lista annuale inerente alle persone più ricche al mondo.

Il totale dei loro patrimoni ammonta a 1.115 miliardi di dollari, ovvero circa i due terzi in più rispetto alla somma dell’anno scorso. Questo testimonia chi si è arricchito, e non poco, durante la pandemia.

Passando alla classifica, dal basso verso l’alto, al decimo posto troviamo Mukesh Ambami, presidente, amministratore delegato e maggiore azionista di Reliance Industries Limited che passa dai 36,8 miliardi di dollari dello scorso anno agli 84,5 attuali.

Al nono posto c’è Sergey Brin, co-fondatore di Google che passa da 49,1 ad 89 miliardi di dollari; mentre all’ottavo posto troviamo il suo socio, l’altro co-fondatore di Google Larry page, con un patrimonio cha passa dai 50,9 miliardi di dollari ai 91,5.

Si piazza al settimo posto Larry Ellison, co-fondatore e CTO della Oracle Corporation con un patrimonio di 93 miliardi di dollari, ovvero 34 in più rispetto ad un anno fa.

Scalando la classifica, al sesto posto troviamo Warren Buffet; l’imprenditore e finanziare ha ad oggi un patrimonio di 96 miliardi di dollari rispetto ai 67,5 dell’ultimo aggiornamento.

Quinto posto per Mark Zuckerberg. L’ideatore e CEO di Facebook ha un patrimonio di 97 miliardi di dollari, cioè 42,3 in più rispetto all’anno scorso.

Bill Gates, il fondatore di Microsoft, si colloca invece al quarto posto della classifica passando dai 98 miliardi di dollari dell’anno precedente agli attuali 124.

Sul gradino più basso del podio, ovvero terzo in classifica, c’è Bernard Arnault; il proprietario del gruppo del lusso LVMH ha un patrimonio di 150 miliardi di dollari, sostanzialmente raddoppiato rispetto ai 76 dell’ultima classifica.

Secondo in classifica è Elon Musk, il fondatore di Tesla. La scalata è vertiginosa, passando dai 24,6 miliardi di dollari che gli garantivano il 31esimo posto agli attuali 151 miliardi.

Primo in classifica, nonché uomo più ricco del mondo, si conferma per la quarta volta consecutiva Jeff Bezos; il fondatore di Amazon ha aumentato il proprio patrimonio di 64 miliardi di dollari, raggiungendo l’attuale cifra di 177 miliardi di dollari.

AI: giornalisti sostituiti da algoritmi

Microsoft non rinnoverà il contratto a 50 giornalisti: verranno sostituiti dall’intelligenza artificiale.
Impatto occupazionale a seconda degli esiti dell’esperimento.

Non è il coronavirus, sta volta, la causa della perdita di lavoro. E lo precisa un portavoce di Microsoft in una nota.

Circa 50 giornalisti dell’azienda informatica guidata da Bill Gates non si vedranno rinnovare il contratto, perché saranno sostituiti da degli algoritmi; è quanto riporta il “Seattle Times”, precisando che i dipendenti erano impegnati sul portale MSN ed il loro lavoro di desk verrà appunto svolto dall’intelligenza artificiale.

In anonimato, alcuni impiegati avrebbero rivelato che il loro lavoro da giornalisti sarà sostituito dall’uso di software per identificare le notizie di tendenza tra quelle di decine di partner editoriali e per ottimizzare il contenuto riscrivendo i titoli, aggiungendo fotografie o slide show.

Il sistema è già stato testato per alcuni mesi, in linea con il taglio del personale iniziato nel 2014.

Il portale MSN, infatti, sino al 2013 offriva contenuti originali con collegamenti a notizie. Poi, dal 2014, ha subito una trasformazione ed ha iniziato a pagare altri siti di notizie al fine di far ridistribuire i contenuti.

Ad oggi, a distanza di circa 6 anni dalla riconversione, il servizio si basa totalmente sulle sopracitate partnership, senza produrre alcun contenuto originale.

L’operazione non riguarda i giornalisti con contratto a tempo indeterminato, che saranno mantenuti, ma l’impatto occupazionale di questo esperimento dipenderà dagli esiti: se positivi, molto probabilmente si assisterà ad ulteriori riduzioni di personale e non solo alla Microsoft.

Uno dei dipendenti il cui contratto è stato lasciato scadere, ha dichiarato:

“È demoralizzante pensare che le macchine possano sostituirci, ma il gioco è fatto.”