Amazon, Meta e Nvidia contro Biden

Dopo le critiche di Zuckerberg e Bezos all’amministrazione Biden, arrivano anche quelle del colosso tecnologico.

Non bastavano Jeff Bezos (proprietario di Amazon) e Mark Zuckerber (fondatore di Meta che comprende Facebook ed Instagram), che alla luce delle ultime elezioni americane hanno trovato tempo e modo per posizionarsi dalla parte di Donald Trump, ora arrivano anche le critiche di Nvidia.

Come riporta Il Sole 24 Ore, infatti, con un post sul blog ufficiale l’azienda ha bocciato apertamente l’ultima mossa dell’amministrazione democratica uscente: una legge sull’export dei chip per l’intelligenza artificiale che mina le certezze dei produttori di semiconduttori.

Nvidia aveva significativamente incrementato le spese di lobbying a Washington ed ora, proprio a causa delle restrizioni della nuova legge fatta dal governo Biden, si ritrova ad essere autorizzata alla vendita verso la Cina solo delle versioni meno performanti dei chip per l’AI.

Classifica dei più ricchi: Zuckerberg sorpassa Bezos e diventa secondo

Il fondatore di Meta scavalca quello di Amazon e diventa secondo.
Al primo posto sempre stabile Elon Musk.

Con 210,7 miliardi di dollari, Mark Zuckerberg scavalca in classifica Jeff Bezos diventando l’attuale seconda persona più ricca del pianeta.

Il fondatore di Amazon, infatti, si ferma a 209.2 miliardi di dollari.

Sempre saldo sul gradino più alto del podio, invece, Elon Musk con una ricchezza pari a 262,8 miliardi di dollari.

Le cifre le fornisce Bloomberg Billionaires Index, ripreso poi anche da Il Sole 24 Ore, aggiungendo che la ricchezza di Zuckerberg è legata a Meta, di cui detiene il 13% ed i cui titoli sono cresciuti di circa il 70% quest’anno; tradotto, significa 78 miliardi di dollari.

L’ex Facebook è ora la sesta società al mondo per capitalizzazione di mercato con un valore di quasi 1.500 miliardi di dollari.

Accordo Musk-Baidu: volano le azioni Tesla

Servirà ad implementare la guida autonoma.
Il 2 agosto sarà presentato il nuovo robotaxi.

Elon Musk ha firmato un accordo con la Baidu, per implementare la guida autonoma in Cina.

A seguito di questo importante accordo, le azioni di Tesla sono schizzate del 15%, ogni azione ora vale più di 194 dollari, un passo che ha fatto salire a più di 82 miliardi di dollari la capitalizzazione.

Una crescita simile non si era mai verificata in passato nemmeno a seguito di fusioni o capitalizzazioni, come riporta Adnkronos.

L’accordo firmato da Musk, mira a portare la guida autonoma in Cina, mercato che per l’azienda americana specializzata nell’elettrico, rappresenta il 22,5% di tutte le entrate del 2023.

Elon possiede il 13% del totale delle azioni di Tesla, ora il suo patrimonio è superiore a quello del fondatore di Amazon, Jeff Bezos, il cui patrimonio di 199 miliardi, lo rende l’uomo più ricco degli Stati Uniti.

Tesla è attiva anche nel campo dell’intelligenza artificiale, secondo il suo fondatore, si tratta di un settore in forte ascesa, che rappresenta una grande scommessa per il futuro della mobilità sostenibile e dunque per lo sviluppo delle future auto elettriche.

Il 2 agosto, sarà presentato il nuovo robotaxi, modello che anticiperà il lancio della Model 2 e che rappresenterà un ulteriore balzo in avanti per Tesla, nella guida completamente autonoma e nello sviluppo di un’intelligenza artificiale sempre più vicina ad essere utilizzata nella vita di tutti i giorni, non solo nei trasporti.

Ecco chi sono i 10 più ricchi al mondo

Nessun italiano nella top 10 e solo 3 nei primi 100.
La classifica di Bloomberg Billionaires Index.

Elon Musk con un patrimonio di 192 miliardi di dollari ha superato il magnate del lusso Bernard Arnault (187 miliardi).

Al 3° posto si posiziona Jeff Bezos con 144 miliardi, al 4° Bill Gates con 125 miliardi, al 5° Larry Ellison con 118 miliardi, al 6° Steve Ballmer con 114 miliardi, al 7° Warren Buffett con 112 miliardi, all’8° Larry Page con 111 miliardi, al 9° Sergey Brin con 106 miliardi e, al 10° posto, Mark Zuckerberg con 96,5 miliardi di dollari.

Soltanto 3 gli italiani nella classifica delle 100 persone più ricche al mondo, secondo il Bloomberg Billionaires Index, ripresa anche da Il sole 24 Ore: al 27° posto il gruppo Giovanni Ferrero con un patrimonio di 43 miliardi, al 75° posto Ernesto Bertarelli con 21 miliardi e al 78° Gianluigi Aponte con 20,7 miliardi.

Amazon riduce altri 9.000 posti

Dopo i 18.000 posti annunciati ad inizio anno, un ulteriore 50%.
Lo comunica direttamente l’Ad Jassy.

Un ulteriore 50% di tagli. I 18.000 licenzianti annunciati a inizio anno evidentemente non bastano.

Così Amazon, come riporta Il Sole 24 Ore, rimette testa e mani sui numeri della sua forza lavoro, decidendo di tagliare ulteriori 9.000 posti.

La notizia è emersa da una lettera, firmata dall’amministratore delegato Andy Jassy, inviata nelle scorse ore ai dipendenti:

Vi scrivo per condividere che intendiamo eliminare altre 9.000 posizioni nelle prossime settimane. Questa è una decisione difficile ma che riteniamo sia per il bene della società nel lungo termine”.

Giova ricordare che quella annunciata a gennaio era divenuta, di fatto, la più grande riduzione della forza lavoro nella storia del colosso di Seattle.

A conferma della profonda crisi che sta attraversando il settore tecnologico, eCommerce in testa.

Inizialmente i tagli, avviati in parte già nei mesi finale del 2022, avrebbero dovuto interessare circa 10mila dipendenti, concentrandosi principalmente nella divisione retail di Amazon e nelle funzioni delle risorse umane come il reclutamento.

Col passare dei mesi, e con l’aggravarsi di un contesto macro alle prese con poche certezze, l’azienda di Bezos ha deciso di ripensare i tagli. E con l’annuncio odierno, il totale dei licenziamenti sforza quota 27mila dipendenti.

Questo licenziamento complessivo costituisce il taglio di forza lavoro più consistente mai portato avanti da un’azienda bigh tech nel corso dell’attuale congiuntura economica negativa, ma Amazon ha anche una forza lavoro molto più grande rispetto alle altre aziende della Silicon Valley.

A fine settembre 2022 poteva contare su più di 1,5 milioni di dipendenti.

Dal 2022, i conteggi dei licenziamenti nelle aziende tecnologiche hanno raggiunto circa 300.000 lavoratori, secondo Layoffs.fyi, un sito che tiene traccia dei tagli di posti di lavoro nel settore.