Chiede il paradiso per la regina Elisabetta: arrestato alla Mecca

Gesto di nobili intenti finito male.
Arresto richiesto da molti utenti sui social.

Ha compiuto un pellegrinaggio alla Mecca, la città santa agli islamici, in onore della regina Elisabetta.

Il gesto dall’intento nobile, chiedere che l’anima della sovrana venga accolta in paradiso, è però costato l’arresto a un uomo di nazionalità yemenita fermato in Arabia Saudita.

La tv saudita “al Ikhbariya” ha riferito dell’arresto dell’uomo, identificato tramite un video circolato in maniera virale sui social network.

L’uomo stesso ha filmato la sua visita nel recinto sacro di Mecca mentre compiva la Umra, rito islamico noto come “piccolo pellegrinaggio” per distinguerlo dallo Hajj, il pellegrinaggio annuale obbligatorio per ogni fedele musulmano.

Le immagini mostrano l’uomo mentre tiene in mano uno striscione con su scritto:

La Umra per l’anima della regina Elisabetta II, chiediamo a Dio di accoglierla in paradiso”.

Come riporta “Il Mattino”, sui social numerosi utenti hanno commentato il filmato e molti hanno reagito chiedendo l’arresto dell’uomo.

I pellegrini a Mecca non possono portare striscioni o cantare slogan.

Sebbene sia consentito eseguire la Umra per i defunti, questa tradizione non si applica ai non musulmani come la regina Elisabetta, che tra l’altro era a capo della Chiesa anglicana.

La tv saudita ha riferito quanto di seguito:

“Le forze di sicurezza della Grande Moschea hanno arrestato ieri un residente di nazionalità yemenita, apparso in un video con uno striscione all’interno della Grande Moschea, violando le regole…Sono state prese misure legali contro l’uomo”.

Vignette su Maometto: Pakistan, Bangladesh e Afghanistan contro la Francia

Bruciate bandiere francesi e immagini di Macron.
Manifestanti diretti verso l’ambasciata francese al grido di “cacciare il cane francese”.

Seconda grande ondata di protesta in Bangladesh nell’arco di 5 giorni.

Dopo la preghiera del venerdì, le proteste sono insorte in tutto il Paese e davanti a centinaia di moschee, aggiungendo anche nuovi appelli a boicottare i prodotti francesi.

Lo stesso vale per le proteste che sono tornate ad infiammarsi anche in Pakistan, sempre a causa delle vignette su Maometto, dove decine di migliaia di persone sono scese in strada nel giorno dell’Eid Milad-un-Nab, in cui si celebra il compleanno di Maometto stesso.

Nel corso delle proteste sono state bruciate bandiere francesi ed immagini del presidente Macron.

La polizia parla di circa 12.000 persone coinvolte nelle manifestazioni, ma osservatori indipendenti ne contano addirittura 40.000.

Ad Islamabad migliaia di persone hanno tentato di raggiungere l’ambasciata francese spinti dal grido “cacciare il cane francese”. Le accuse sono dirette ad Emmanuel Macron, reo secondo i manifestanti di aver difeso la libertà di pubblicare vignette sul profeta, in nome della laicità dello Stato e della libertà d’espressione.

Infine, anche in Afghanistan si sono svolte manifestazioni anti-francesi, dove in migliaia sono scesi in strada ad Herat.

Giorni di grande tensione dopo i recenti accadimenti a Parigi (approfondimento al link) e Nizza (approfondimento al link).

Orrore a Nizza: decapitata una donna nella cattedrale

3 vittime di cui una decapitazione nella cattedrale di Notre Dame.
Torna l’incubo del terrorismo islamico. Aggressore sbarcato a Lampedusa a settembre.

Tre vittime, di cui una decapitata.

Questo il bilancio dell’attentato terroristico avvenuto in Francia, precisamente a Nizza nella cattedrale di Notre Dame.

Dalle prime informazioni che trapelano, la polizia avrebbe fatto irruzione nella cattedrale dopo che una donna di 70 anni sarebbe stata decapitata.

Ucciso a coltellate anche il guardiano della chiesa mentre un’altra donna, che nonostante le ferite era riuscita a sfuggire all’attentatore rifugiandosi in un bar, è morta poco dopo l’arrivo dei soccorsi.

Questo il tragico bilancio dell’attacco di matrice islamica, a poco tempo di distanza dall’orrenda uccisione del professor Samuel Paty e dopo che proprio ieri erano state fatte evacuare le zone dell’Arco di Trionfo e della Tour Eiffel a causa di un allarme bomba, con anche il ritrovamento di una borsa blu pieno di munizioni di diverso tipo (approfondimento al link).

Intervenuto sull’accaduto, il sindaco di Nizza Christian Estrosi si è espresso come di seguito:

“Tutto lascia supporre un attentato terroristico nella basilica di Notre-Dame. Il responsabile dei fatti non ha smesso di ripetere davanti a noi ’Allah Akhbar’, mentre veniva soccorso dai sanitari. Nizza, come la Francia, forse più di altri luoghi, paga un tributo troppo pesante essendo vittima ancora una volta dell’islamofascismo.”

L’aggressore era sbarcato a Lampedusa a settembre.