Lufthansa disposta a rinunciare a delle rotte per acquisir Ita Airways

L’operazione porterebbe il 41% in mano tedesca.
Ita Airways prevede di chiudere il 2023 con una cassa di circa 450 milioni.

Aperture da Deutsche Lufthansa alla Dg Concorrenza dell’Unione europea che sta esaminando il dossier relativo all’ingresso del gruppo tedesco nel 41% di Ita Airways attraverso un aumento di capitale da 325 milioni di euro.

Nell’offerta si parla di rinunce agli slot e alle rotte di Milano Linate dove, se andrà in porto l’operazione, Lufthansa con i suoi partner (il network che comprende Austrian, Brussels Airlines e Swiss), insieme a Ita avrebbe una posizione di tutto rilievo che potrebbe compromettere la libera concorrenza delle altre compagnie aeree, secondo un documento della Commissione europea pubblicato a dicembre, all’indomani della notifica a Bruxelles avvenuta lo scorso 30 novembre.

La notizia riportata da Bloomberg, circolava da qualche giorno secondo fonti che seguono il dossier in Italia, mentre da Lufthansa arriva il “no comment” – senza tuttavia alcuna smentita della notizia- né sono arrivati commenti dalla Commissione europea.

Non è un caso, considerando l’imminente scadenza del 15 gennaio, quando secondo la procedura ordinaria (la cosiddetta “fase uno”) sarebbero scaduti i 25 giorni lavorativi dalla notifica, per il pronunciamento da parte della dg Concorrenza della Commissione europea.

Come riporta Il Sole 24 Ore, però, già il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti lo scorso 22 dicembre conversando con dei giornalisti aveva preannunciato che la Commissione europea avrebbe chiesto un supplemento di istruttoria: «Ci hanno fatto capire che si va alla cosiddetta “fase due”. Quindi serviranno altri mesi di approfondimenti, dopo aver fatto esattamente tutto quello che era stato prescritto sempre dalla stessa Commissione europea. Il fatto che si perda altro tempo non è una cosa positiva».

Per la “fase due” è prevista una durata compresa tra ulteriori 90 giorni lavorativi fino a 110 giorni, su richiesta delle parti. Dunque si finirà nella primavera inoltrata.

Nel frattempo è continuato il pressing di Lufthansa sulla commissione europea, che ha offerto la massima collaborazione con l’obiettivo di ottenere una decisione «il prima possibile».

Rileggendo il documento della Dg Concorrenza della Ue emerge che le attività di Deutsche Lufthansa e Ita Airways «si sovrappongono principalmente per la fornitura di servizi di trasporto aereo di passeggeri», ma «a causa della presenza limitata di Ita al di fuori dell’Italia, l’operazione proposta dà luogo solo a un numero limitato di sovrapposizioni dirette/dirette a corto raggio sulle rotte da Roma e Milano verso città in Germania, Belgio e Svizzera».

Nel mirino slot e rotte servite dalle due compagnie e dal network nell’aeroporto di Linate.

Lo stesso documento cita anche «sovrapposizioni dirette/indirette sulle rotte a medio e lungo raggio dall’Italia e dalla Svizzera verso l’America, l’Africa e l’Asia».

Ita Airways che ha una flotta di 83 aeromobili punta ad arrivare a 96 alla fine del 2024: al momento è stato raggiunto un accordo per ottenere la garanzia Sace ed è in via di definizione un’ulteriore operazione di finanziamento con istituti finanziari per l’acquisto di nuovi aeromobili di proprietà.

Ita Airways prevede di chiudere dicembre 2023 con una cassa di circa 450 milioni.

In direzione di una decisione in tempi rapidi concorrono due fattori: anzitutto l’erogazione dei 325 milioni di euro per l’aumento di capitale è in standby fino all’autorizzazione della Commissione europea.

Poi occorre considerare che le sinergie commerciali e operative tra Ita Airways e il network di Lufthansa restano congelate fino al pronunciamento di Bruxelles.

Giorgetti: sistema bancario italiano tranquillo

Preoccupazioni generali dopo il caso Credit Suisse.
Il ministro: situazione europea sotto controllo.

C’è tensione nel mercato.

Sia per i casi di SVB (approfondimento al link) e di Silvergate Bank (approfondimento al link), ma soprattutto a causa del recente caso legato a Credit Suisse e la trattativa in corso con Ubs per il salvataggio (approfondimento al link).

Il ministro dell`Economia Giancarlo Giorgetti, a margine di un evento organizzato da Intesa Sanpaolo, in merito alla tenuta del sistema bancario dopo il salvataggio di Credit Suisse e più in generale sull`intervento delle banche centrali, è intervenuto sul tema portando rassicuraizoni verso il sistema bancario italiano ed europeo.

Più precisamente, come riporta Italia Oggi, le sue parole sono state le seguenti:

Mi sembra che adesso i mercati si siano un attimino calmati, credo che la situazione in Europa sia sotto controllo. Noi siamo in costante contatto con le autorità di regolazione soprattutto per il sistema bancario italiano siamo tranquilli“.

Giorgetti: stato d’emergenza non va prorogato

Il ministro non vede il sussistere della necessità.
Non ci sono condizioni sanitarie né costituzionali.

Giancarlo Giorgetti interviene in merito ad un’eventuale proroga dello stato d’emergenza, la cui scadenza è prevista per il 31 marzo, e lo fa escludendone la possibilità senza giri di parole.

Come riporta “Il Giornale”, anche alla luce del fatto che la Lega ha tentato invano l’assalto in commissione Affari Sociali alla Camera con lo scopo di abolire il Green Pass entro e non oltre il termine previsto del 31 marzo, smarcandosi dalla maggioranza che sostiene il governo Draghi per votare la mozione presentata da Fratelli d’Italia ed Alternativa, il ministro allo Sviluppo economico ha dichiarato quanto di seguito:

Lo stato di emergenza è eccezionale, un’ulteriore proroga richiederebbe una situazione eccezionalissima che francamente non vedo. Non ci sono né le condizioni sanitarie né costituzionali per una ipotesi di questo genere.

Benzina: presto 4 euro al litro?

Il costo è in continuo aumento; gravano le tasse.
Ecco perché il prezzo schizza.

Il prezzo della benzina è in forte aumento.

In Italia, in particolare, il carburante ha un costo mediamente più alto rispetto a quello dell’Unione europea; come già visto in passato (approfondimento al link), più che il costo in sé della benzina, a pesare sono le tasse, senza le quali l’Italia sarebbe sul podio per il minor costo.

Attualmente il prezzo per la benzina è di circa 1,74 euro al litro ma, visti i continui aumenti Alberto Clò ha prospettato scenari da incubo.

Il direttore della Rivista Energia, infatti, ha prospettato che se il prezzo del petrolio continuerà a salire la benzina potrebbe arrivare a costare addirittura 4 euro al litro. La condizione necessaria per far avverare questo scenario sarebbe che il costo del greggio arrivasse a quota 200 dollari al barile.

Attualmente siamo sugli 84 dollari al barile ma, nell’intervista rilasciata a La Repubblica, Clò ha affermato che nel medio termine sarebbe possibile vedere l’impatto del crollo degli investimenti e, se i prezzi saliranno a 150-200 dollari al barile come qualcuno ipotizza, la benzina potrebbe toccare appunto i 4 euro al litro.

A far impennare i prezzi sarebbero la ripresa della domanda in parallelo a quella parziale dell’attività economica, il fatto che la Cina stia attraversando una grave crisi energetica che ha imposto al governo di comprare carbone, metano e petrolio “a qualsiasi prezzo”, alimentando l’ascesa sui mercati internazionali, una crescita minore dell’offerta unita ad un crescente prelievo delle scorte, il governo dell’offerta da parte dei paesi OPEC con Russia e alleati (OPEC Plus) ed il crollo degli investimenti.

Stando all’Unem (Unione energie per la mobilità) la benzina è aumentata del 10,4% rispetto a settembre del 2020 e del 10,8% rispetto a settembre del 2019, mentre il prezzo del gasolio è cresciuto del 6,2% rispetto al 2020 e del 7,6% rispetto al 2019.

Se spostiamo la lente ingrandimento sul carburante degli aerei, invece, notiamo un +62% ad ottobre ed un +47% rispetto al 2019.

Che ci possano essere anche altri motivi dietro all’aumento del prezzo del carburante lo aveva giù fatto intendere il ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, sostenendo che “un futuro più ecologico ha un prezzo che deve essere pagato” (approfondimento al link).