Polonia, dichiarazione patrimoniale di Tusk: nessun immobile

Il Premier dichiara 3 pensioni, stipendio, indennità parlamentare, diritti d’autore e risparmi in due valute.
Non dichiara nessun immobile o auto, solo un orologio.

L’ufficio del Sejm polacco (Parlamento) ha pubblicato la dichiarazione patrimoniale del primo ministro Donald Tusk.

Il Primo Ministro riceve tre pensioni, dalla Commissione Europea (quasi 70 mila euro), dall’Istituto delle assicurazioni sociali (ZUS, 133 mila złoty) e dal Belgio (meno di 2.500 euro).

Le entrate supplementari del Primo Ministro provengono dallo stipendio ricevuto dall’Ufficio del Presidente del Consiglio dei Ministri (oltre 280 mila zloty) e dall’indennità parlamentare, che ha superato i 45 mila złoty.

Nella dichiarazione sono state indicate anche entrate provenienti da diritti d’autore, per un valore superiore a 20.000 złoty. Il Primo Ministro ha inoltre dichiarato i risparmi in due valute: 220.000 złoty e 290.000 euro.

Rispetto all’anno scorso, i risparmi in złoty sono aumentati di circa 100.000 złoty. Tusk possiede anche un’assicurazione sulla vita del valore di 300 mila złoty e due altre assicurazioni (sulla vita e sulla sopravvivenza), ciascuna del valore di 70 mila złoty.

Dalla dichiarazione patrimoniale risulta che il politico non possiede né una casa né un appartamento né un’auto, ma solo un orologio (un Grand Seiko GMT). L’immobile di Sopot di proprietà di Donald Tusk, ad esempio, è stato trasferito alla moglie, pertanto non risulta nella documentazione del Sejm.

Ue: approvati i dazi del 25% agli Usa

Le tariffe si applicheranno in 3 tranche.
L’Ungheria l’unica ad aver votato conto.

Via libera dell’Unione europea alla lista dei controdazi che Bruxelles metterà in campo per rispondere agli Usa.

Le tariffe, che per la gran parte dei prodotti saranno del 25%, si applicheranno in tre tranche: la prima dal 15 aprile, la seconda dal 16 maggio, la terza dal primo dicembre.

Il via libera è arrivato nella cosiddetta Comitatologia, procedura che la partecipazione dei rappresentanti dei Paesi membri nel rilasciare un parere formale a atti di esecuzione della Commissione.

Come riporta Ansa, l’unica ad aver votato contro è l’Ungheria.

Ue: la presidenza polacca punta a sganciare le spese militari dal bilancio

La volontà è non far pesare le spese per la Difesa sui vincoli di bilancio.
Chieste ulteriori sanzioni per la Russia ma l’Ue non impone il divieto di acquisto di gas russo.

Alla conferenza di due giorni fa, dopo la riunione dei ministri delle finanze dell’UE a Bruxelles, si è discusso, tra l’altro, della possibilità di escludere le spese per la difesa dalle regole di bilancio e dell’introduzione di nuove sanzioni contro la Russia.

Il Ministro delle Finanze polacco, Andrzej Domański, ha ammesso che, nell’ultimo mese, la presidenza polacca ha condotto colloqui con la Commissione Europea e gli Stati membri per valutare l’esclusione delle spese per la difesa dai vincoli di bilancio.

L’obiettivo è allentare le regole fiscali in modo che i Paesi possano aumentare la spesa per la difesa senza dover effettuare tagli in altri settori.

Come riporta Polonia Oggi, Domański ha dichiarato quanto di seguito:

Il nostro piano è mantenere le regole fiscali nella loro forma attuale, ma definirle con maggiore precisione, ad esempio in un codice di condotta. Questo consentirebbe ai governi di investire in nuove attrezzature, aerei da combattimento, carri armati o munizioni senza impattare negativamente sul loro deficit netto e sul debito pubblico“.

Il Ministro ha annunciato che la presidenza polacca intende concludere i lavori prima della fine del suo mandato semestrale, probabilmente entro maggio.

Anche il Commissario europeo per gli affari economici, Valdis Dombrovskis, presente alla conferenza, ha dichiarato che, dopo la proroga delle attuali sanzioni per altri sei mesi a fine gennaio, la Commissione Europea ha preparato ulteriori misure per colpire la Russia.

La Polonia si aspetta che gli Stati membri approveranno la prossima settimana il sedicesimo pacchetto di sanzioni.

Domański ha sottolineato che “ci sono prove che l’economia russa non è così forte come vorrebbe apparire” e ha osservato che ciò è in gran parte il risultato delle sanzioni imposte dall’UE.

Il nuovo pacchetto include, tra l’altro, il divieto di importazione di alluminio dalla Russia, ulteriori restrizioni per il settore finanziario russo e nuove limitazioni nei confronti della cosiddetta “flotta ombra“.

Tuttavia, la Commissione non ha incluso nel provvedimento il divieto di importazione del gas naturale liquefatto (GNL) russo, misura su cui contavano molti Stati membri.

Vaccino: Pfizer denuncia la Polonia

L’azienda chiede 6 miliardi di Zloty per non aver rispettato il contratto.
Contratto stipulato dalla Commissione europea e soggetto al diritto belga.

Pfizer cita in giudizio la Polonia per 6 miliardi zloty per non aver adempiuto il contratto legato a 60 milioni di dosi di vaccini non ritirati e non pagati.

Il primo ministro Mateusz Morawiecki ha giustificato la decisione di non ritirare i vaccini facendo riferimento a una forza maggiore: lo scoppio della guerra in Ucraina.

Il contratto, firmato dalla Commissione europea, è soggetto al diritto belga, che ha portato al deposito di una causa a Bruxelles.

La società farmaceutica non ha formulato osservazioni su tale decisione, mentre, come riporta Polonia Oggi, dall’altra parte della barricata si è detto quanto di seguito:

Nel frattempo, sono stati fatti tentativi per negoziare con la società, anche a livello dell’Unione, ma senza successo. Pfizer aspettava di andare in tribunale. Lo ha fatto solo al momento del cambio di potere in Polonia, e anche quando la guerra in Ucraina non è più in prima pagina sui giornali“.

Ue: Germania punita per trasferimento di rifiuti verso la Polonia

35.000 tonnellate di rifiuti illegali tra il 2015 e il 2018.
La commissione: i tedeschi hanno violato gli obblighi.

La Polonia ha citato in giudizio la Germania per lo scarico illegale di rifiuti in diverse località.

Ora la Commissione europea ha emesso un parere che dimostra che la Germania ha effettivamente violato gli obblighi dell’UE.

Come riporta Polonia Oggi, sul tema è intervenuta il Ministro del Clima e dell’Ambiente Anna Moskwa:

La Germania deve portare via i rifiuti scaricati illegalmente in Polonia! La Commissione europea ammette che la Polonia ha ragione nella sua controversia con la Germania”.

La denuncia è stata presentata dalla Polonia nel luglio di quest’anno.

Più nel dettaglio, il ministero ha riferito che si tratta di un totale di 35.000 tonnellate di rifiuti, entrati nel Paese in vari anni tra il 2015 e il 2018 nei voivodati di Lubuskie, Dolnośląskie, Śląskie e Wielkopolskie.