L’ex presidente russo Dmitry Medvedev interviene sul conflitto in corso attaccando “il regime neonazista” di Kiev e chiedendo “la piena disfatta del nemico” e rappresaglie contro i suoi leader, a cominciare dal presidente Volodymyr Zelensky, i cui “deliri” sarebbero dovuti alla “droga“.
Il nuovo attacco dell’attuale vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo è una riposta alle dichiarazioni ucraine di voler riprendere il controllo anche della Crimea.
“I cani di Kiev continuano ad abbaiare“, scrive Medvedev su Telegram, in dichiarazioni riprese dalla Tass e riportate poi da Adnkronos:
“Che cos’è? La contraddittoria malinconia di coscienze permeate dalla droga? Un delirio d’incertezza? Le pressioni dei padroni? Una generale paranoia persistente? Nessun dubbio, è tutto questo insieme“.
L’unica risposta a questo “manifesto isterico del regime di Kiev“, afferma, deve essere “la distruzione di massa del personale e dell’equipaggiamento militare coinvolti nella controffensiva dal regime neonazista, con una massima disfatta militare inflitta alle truppe ucraine. Una piena sconfitta del nemico e la deposizione finale del regime neonazista con la piena demilitarizzazione di tutto il territorio ucraino. Atti di rappresaglia contro le figure chiave del regime neonazista“.
Infine, conclude Medvedev:
“Altrimenti non si calmeranno, le loro dichiarazioni deliranti dovute alla droga potrebbero trasformarsi in realtà e la guerra durerà a lungo. Il nostro paese non ha bisogno di questo“.