Medvedev: “Ucraina neonazista”

Deliri di Zelensky dovuti alla droga.
Unica soluzione la distruzione del regime.

L’ex presidente russo Dmitry Medvedev interviene sul conflitto in corso attaccando “il regime neonazista” di Kiev e chiedendo “la piena disfatta del nemico” e rappresaglie contro i suoi leader, a cominciare dal presidente Volodymyr Zelensky, i cui “deliri” sarebbero dovuti alla “droga“.

Il nuovo attacco dell’attuale vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo è una riposta alle dichiarazioni ucraine di voler riprendere il controllo anche della Crimea.

I cani di Kiev continuano ad abbaiare“, scrive Medvedev su Telegram, in dichiarazioni riprese dalla Tass e riportate poi da Adnkronos:

Che cos’è? La contraddittoria malinconia di coscienze permeate dalla droga? Un delirio d’incertezza? Le pressioni dei padroni? Una generale paranoia persistente? Nessun dubbio, è tutto questo insieme“.

L’unica risposta a questo “manifesto isterico del regime di Kiev“, afferma, deve essere “la distruzione di massa del personale e dell’equipaggiamento militare coinvolti nella controffensiva dal regime neonazista, con una massima disfatta militare inflitta alle truppe ucraine. Una piena sconfitta del nemico e la deposizione finale del regime neonazista con la piena demilitarizzazione di tutto il territorio ucraino. Atti di rappresaglia contro le figure chiave del regime neonazista“.

Infine, conclude Medvedev:

Altrimenti non si calmeranno, le loro dichiarazioni deliranti dovute alla droga potrebbero trasformarsi in realtà e la guerra durerà a lungo. Il nostro paese non ha bisogno di questo“.

Bulgaria: possibile veto a sanzioni Russia

Possibile voto contrario a sanzioni Ue se riguardano il settore nucleare.
Si tratterebbe del decimo pacchetto di sanzioni.

La Bulgaria ha avvertito giovedì che non accetterà misure contro il settore nucleare nel quadro del decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina, assicurando che “se necessarioSofia porrà il veto a questo nuovo ciclo di sanzioni.

Il presidente bulgaro Rumen Radev, come riporta News 360, parlando prima del vertice dei capi di Stato e di governo che ha ospitato il presidente ucraino Volodimir Zelenski, con il quale ha discusso del sostegno militare e delle nuove sanzioni previste dall’UE per il primo anniversario dell’invasione russa ha dichiarato quanto di seguito:

Non possiamo accettare sanzioni nel campo nucleare perché colpiranno direttamente l’energia nucleare della Bulgaria. Quando sono in gioco gli interessi nazionali della Bulgaria, dobbiamo essere molto attenti. Se necessario, porremo il veto sul pacchetto“.

Dopo un anno di guerra in Ucraina, il presidente bulgaro ha dichiarato che “è tempo di concentrarsi sulla ripresa degli sforzi diplomatici e di impegnarsi per una soluzione pacifica“.

Radev ha dichiarato che il Paese continuerà a sostenere i “legittimi sforzi del popolo ucraino sul campo” e dei rifugiati in fuga dal conflitto, ma ha invitato l’UE a utilizzare “tutti gli strumenti disponibili” per indirizzare il dibattito verso una soluzione diplomatica.

Dopo la partecipazione di Zelenski al vertice europeo, la Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha annunciato che nei prossimi giorni presenterà la sua proposta per il decimo pacchetto di sanzioni, con l’obiettivo di adottare misure contro i leader militari e politici russi, i media di propaganda russi e nuovi divieti di esportazione per danneggiare la capacità militare dell’esercito russo.

Il settore nucleare è stato uno dei bersagli dell’Ucraina, che insiste sul fatto che la Russia mantiene il suo ricatto nucleare sull’Europa.

Kiev: visita dei Primi ministri di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia

Lo scopo è esprimere sostegno inequivocabile all’Ucraina.
Rischio sbilanciamento bellico.

I primi ministri della Repubblica ceca, della Polonia e della Slovenia si recheranno a Kiev per incontrare il presidente Volodomyr Zelensky in rappresentanza dei leader dell’Unione europea.

Ad annunciarlo sui social network è Petr Fiala, il primo ministro ceco, ripreso da “Reuters”:

Lo scopo della visita è confermare il sostegno inequivocabile dell’intera Unione europea alla sovranità e all’indipendenza dell’Ucraina. L’obiettivo di questa visita è anche quello di presentare un ampio pacchetto di sostegno all’Ucraina ed agli ucraini“.

La proposta di fare una missione di pace che preveda un intervento militare, però, potrebbe essere un’arma a doppio taglio in quanto la volontà di provare a portare la pace tramite un intervento armato potrebbe molto probabilmente sfociare in un ingresso in guerra della NATO.