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Zelensky: il mondo fermi la guerra
Il premier ucraino chiede un intervento internazionale.
Negoziati di pace però bloccati da Usa, Ue e Nato.
Zelensky lancia l’ennesimo appello chiedendo aiuto al mondo intero.
Un invito internazionale ad intervenire affinché la guerra tra Ucraina e Russia finisca; più precisamente, stando a quanto riporta “Tgcom24”, nel suo canale Telegram ha scritto quanto di seguito:
“L’aggressore continua a terrorizzare il nostro Paese. Nella notte, il nemico ha lanciato un attacco missilistico: 36 razzi, molti dei quali sono stati abbattuti. Grazie a tutti gli operai nei servizi energetici che stanno attualmente lavorando sui siti colpiti e ripristinando le nostre infrastrutture. Il mondo può e deve fermare questo terrore”.
Continuano, dunque, gli appelli del premier ucraino ad intervenire contro la Russia, benché ancora l’Ucraina non abbia dichiarato guerra al Paese di Putin per motivi economici (approfondimento al link).
L’Ucraina si è inoltre tirata indietro più volte dal firmare negoziati di pace sotto la spinta (o diktat?) di Usa, Ue e Nato.
Più volte, infatti, quando si pareva essere vicini a siglare una pace, le cose poi si arenavano bruscamente: una volta Zelensky disse che non avrebbe ceduto nulla (approfondimento al link), un’altra l’Ue per bocca di Ursula Von der Leyen disse che “l’Ucraina deve vincere” (approfondimento al link) e sono stati recentemente confermati finanziamenti da 1,5 miliardi di euro al mese, altre ancora gli Usa fecero registrare record su record di aiuti pur non far terminare lo scontro con Putin, piuttosto che le delegazioni di Paesi Nato al fine di sottolineare l’inequivocabile sostegno all’Ucraina ed alla resistenza (approfondimento al link).
Una festa di incoerenza, insomma, che altro non fa se non confermare la disamina fatta tempo addietro e reperibile qui.
Accordo Erdogan-Putin: Turchia hub per esportazione gas
Possibili rincari per l’Ue: per l’immagine, ci rimettono i cittadini.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha confermato un accordo con il suo omologo russo, Vladimir Putin, in base al quale la Turchia diventerà un hub per la ridistribuzione del gas russo a Paesi terzi, come i due leader hanno discusso in un recente incontro.
“Creeremo un nodo qui con il gas della Russia“, ha annunciato Erdogan in un discorso ai membri del suo partito ad Ankara.
Secondo l’agenzia di stampa Anatolia, Putin ha anche affermato che, una volta che l’iniziativa andrà avanti, “l’Europa potrà ottenere il suo gas naturale dalla Turchia“.
Erdogan ha affermato che la Turchia non ha il “problema” di cui soffrono altre economie, in un contesto di emergenza energetica con problemi di approvvigionamento e prezzi elevati, dovuti principalmente all’offensiva militare della Russia in Ucraina.
Putin ed Erdogan si sono incontrati la scorsa settimana in Kazakistan a margine di un forum regionale e già dopo questo incontro entrambe le parti avevano manifestato la volontà di raggiungere un accordo.
Il presidente turco ha suggerito la regione della Tracia orientale sul Mar Nero come l’area più favorevole per il nuovo nodo.
Questa provincia è già servita dal Turkstream, che Putin sostiene essere attualmente il gasdotto più affidabile per le esportazioni, anche se Mosca ha recentemente denunciato un presunto tentativo di sabotaggio che ha portato all’arresto di diverse persone.
La strategia di Draghi, per dare l’immagine che l’Italia non comprava più il gas dalla Russia, era quello di comprarlo da altri Paesi.
Così facendo, figura che i principali fornitori di gas siano Paesi come l’Algeria o altri; in realtà, però, questi Stati comprano il gas dalla Russia per poi rivenderlo all’Italia applicando un rincaro del prezzo.
Alla fine dei conti, quindi, la Russia non cala le proprie esportazioni ed il costo delle strategie politiche, utili al solo fine di pulirsi l’immagine, ricade sui consumatori (ovvero cittadini ed aziende).
Lo stesso vale per le forniture dell’Ue. L’accordo tra Turchia e Russia non fa altro che spingere la situazione attuale in questo senso.
Putin introduce legge marziale su territori annessi
Ursula Von der Leyen: “Crimini di guerra”.
Razov: “Non credo che l’Italia cambi rotta col nuovo governo”.
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto in base al quale la legge marziale viene introdotta nelle quattro regioni ucraine che la Russia ha annesso: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson.
Mentre la guerra in Ucraina giunge al 238esimo giorno, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen definisce “crimini di guerra” le ultime azioni di Mosca.
Più precisamente, stando a quanto riporta “Tgcom24”, le sue parole sono state le seguenti:
“Attacchi mirati contro le infrastrutture civili con il chiaro obiettivo di privare uomini, donne e bambini di acqua, elettricità e riscaldamento sono atti di puro terrore“.
Nel frattempo, in un’intervista alla Tass, l’ambasciatore russo in Italia Sergey Razov ha affermato:
“Non credo che Roma cambierà rotta col nuovo esecutivo“.
Putin: niente forniture a chi applica il price cap
La strategia si rivela l’ennesimo clamoroso autogoal europeo.
Con la Cina che blocca il gas liquefatto l’Ue è sempre più in crisi.
Price cap, no gas.
Questa è la posizione di Putin che, confermando l’ennesimo clamoroso autogoal dell’Ue a livello strategico, come riportato da “Reuters” ha dichiarato quanto di seguito:
“La Russia non fornirà energia ai Paesi che impongono tetti ai prezzi, a chi gioca sporco e ricatta senza vergogna, la Russia non pagherà di tasca sua per il benessere di altri e non agirà contro i suoi interessi“.
L’intervento è stato al forum della “Settimana dell’energia” a Mosca e le sue dichiarazioni, sommate alla recente decisione della Cina di non vendere il gas naturale liquefatto al fine di tutelare i propri cittadini per l’inverno che sta per arrivare (approfondimento al link).
Restano ancora incomprensibili i motivi che hanno spinto l’Ue ad applicare la strategia del price cap (ovvero porre un tetto al prezzo di acquisto) per il gas russo; il perché lo spiega in estrema sintesi il nostro vignettista Alfio Krancic con la sua vignetta.