Pfizer e Moderna aumentano i prezzi dei vaccini

Sale il prezzo per il mercato europeo negli ultimi accordi firmati con l’Ue.
Silenzio stampa dalle case farmaceutiche.

Sale il costo dei vaccini.

Stando a quanto riporta Reuters, che a sua volta cita il Financial Times, il nuovo prezzo per i vaccini contro il Covid-19 prodotti da Pfizer e Moderna e stipulati negli ultimi accordi con l’Ue è aumentato.

Più precisamente, il vaccino Pfizer è passato da un costo unitario di 15,50 euro agli attuali 19,50 euro con un aumento netto di 4 euro che corrisponde al 25,80%, mentre quello prodotto da Moderna è passato dai 19 euro a dose agli attuali 25,50 dollari (ovvero circa 21,50 euro).

Il prezzo del vaccino Moderna sarebbe costato 28,50 dollari a dose (all’incirca 24,00 euro) ma, grazie al volume ordinato, il prezzo unitario è stato ridotto.

Il Financial Times cita alcuni passaggi del contratto ed un funzionario a conoscenza della situazione.

Per quanto riguarda le case farmaceutiche, invece, nessun commento. Se per Moderna non è stato immediatamente possibile avere un commento, Pfizer si è barricata dietro questioni di riservatezza:

Al di là del contratto o dei contratti redatti pubblicati dalla Ce (Commissione europea), il contenuto rimane riservato e quindi non commenteremo.

Vanden Bossche: “Fermate le vaccinazioni o sarà una catastrofe”

Dopo l’allarme di uno dei creatori del vaccino a mRNA, arriva la lettera aperta dell’ex responsabile senior per la Vaccine Discovery della Bill and Melinda Gates Foundation.

Poco tempo fa il dottor Malone, uno degli inventori del vaccino a mRNA, aveva denunciato di essere stato censurato da LinkedIn dopo aver espresso i suoi dubbi sul vaccino stesso (approfondimento al link).

Ora, con una lettera aperta, anche Geert Vanden Bossche lancia l’allarma sull’attuale campagna di vaccinazione anti Covid-19.

Geert Vanden Bossche ha conseguito il DVM presso la Facoltà di Veterinaria di Ghent e il PhD in Virologia presso l’Università di Hohenheim, Stoccarda. Dopo la sua formazione post-dottorato in Virologia, Immunologia e Biologia Molecolare presso la Libera Università di Berlino e l’Università di Hohenheim (Germania), ha ricevuto la Venia Legendi e successivamente ha ricoperto incarichi di facoltà a contratto presso l’Università di Hohenheim (Germania), l’Università di Leuven (Belgio) e la Facoltà europea di igiene ambientale presso l’Università di Ghent (Belgio). È quindi passato all’industria dei vaccini per ricoprire vari ruoli senior nello sviluppo di vaccini sia precoci che tardivi (GSK, Novartis, Solvay).

Nel 2008 è entrato a far parte della Bill & Melinda Gates Foundation di Seattle per ricoprire il ruolo di Senior Program Officer in Vaccine Discovery for Global Health. Inoltre, ha anche fondato UNIVAC LLC, una società di vaccini start-up, e ha coordinato il programma per il vaccino contro l’Ebola per conto di GAVI.

Attualmente è il capo dell’Ufficio per lo sviluppo dei vaccini presso il Centro tedesco per la ricerca sulle infezioni (DZIF) in Germania. È certificato in Virologia e Microbiologia, autore di oltre 30 pubblicazioni e inventore di una domanda di brevetto per vaccini universali. Ha presentato argomenti relativi ai vaccini e agli adiuvanti in numerosi congressi internazionali.

Come riporta Database Italia, secondo Vanden Bossche è necessario fermare la vaccinazione altrimenti sarà una catastrofe ed indica i motivi per i quali la vaccinazione di massa in mezzo ad una pandemia crea un mostro irrefrenabile. L’articolo completo con tutti i rimandi e le fonti è disponibile al link.

Vaccino J&J: l’Ema studia i disturbi neurologici

Aggiunta dell’avvertimento nella scheda informativa del vaccino.
Aumento della sindrome di Guillain-Barrè.

(Foto da internet)

Aggiunta tra gli avvertimenti della scheda informativa del vaccino J&J.

Il New York Times ha annunciato che la Food and Drug Administration (Fda) intende allertare sui possibili rischi neurologici legati al vaccino Johnson & Johnson. Da qui, con una nota all’Ansa, l’Ema ha comunicato quanto di seguito:

L’Ema sta analizzando i dati forniti da Johnson&Johnson sui casi della sindrome Guillain-Barre (Gbs) segnalati a seguito della vaccinazione col siero, ed ha chiesto alla J&J di fornire ulteriori dati dettagliati. L’Ema continuerà la revisione dei casi e comunicherà ulteriormente quando saranno disponibili nuove informazioni.

Vi sarebbe un aumento del rischio di contrarre la rara sindrome di Guillain-Barrè (nota anche come ‘paralisi di Landry’), che si manifesta con una paralisi progressiva agli arti: prima le gambe e poi le braccia. 

Stando a quanto riportano le autorità sanitarie statunitensi, sono stati identificati 100 casi segnalati di soggetti che hanno sviluppato la sindrome di Guillain-Barrè, su quasi 12,5 milioni di dosi somministrate. Di questi 100 casi, 95 sono stati gravi e hanno richiesto il ricovero mentre una persona è morta.

La società Johnson & Johnson, in una nota, ha a sua volta affermato quanto di seguito:

Le probabilità che ciò accada sono molto basse e il tasso di casi segnalati supera solo di un piccolo margine il tasso di base nella popolazione generale.

Altro rischio, quindi, riconosciuto a da aggiungere all’analisi rischi-benefici.

Israele, studio: Pfizer perde 30% efficacia su variante Delta

È forse il Paese più vaccinato al mondo ma torna verso le restrizioni.
Il 40% dei nuovi contagi sono vaccinati. Legame tra vaccini imperfetti e nuove varianti?

(Foto da internet)

Israele, il Paese forse più vaccinato al mondo, sta tornando verso le restrizioni di inizio pandemia.

Il 40% dei nuovi contagi è vaccinato (approfondimento al link) ed i dati diffusi dal ministero della Sanità israeliana in un’analisi dell’infezione in un Paese dove la vaccinazione di massa è avvenuta in maniera esclusiva con quel tipo di immunizzazione.

Uno studio nazionale, riportato da Ansa e Huffpost, mette in evidenza che il vaccino Pfizer è “in maniera significativa” meno efficace nel prevenire la diffusione della variante Delta.

Si ritiene che il vaccino riduca i casi seri e le ospedalizzazioni, ma la protezione cala del 94,3% al 64%, perdendo dunque il 30% di efficacia.

Nel ribadire la validità del vaccino, le autorità sanitarie segnalano però che anche nel combattere i casi seri e le ospedalizzazioni, l’efficacia è passata dal 98,2% dello scorso maggio al 93% di giugno.

In Israele, il 90% dei nuovi casi è dovuto alla variante Delta.

Un altro studio americano-britannico, sostiene che i vaccini imperfetti rendano il virus più resistente ed aggressivo (approfondimento al link): potrebbe forse essere questa la causa delle nuove varianti che sfuggono ai vaccini, visto che sono presenti maggiormente nei Paesi più vaccinati (Regno Unito, Israele ed India)?

Daily Expose: i vaccinati hanno l’885% in più di possibilità di morte per Covid

Le persone completamente vaccinate sarebbero molto più soggette a morte per Covid dei non vaccinati.
Ecco i dati e le disamine pubblicati dalla rivista.

Le persone completamente vaccinate avrebbero un’ampia probabilità in più di morire di Covid rispetto alle persone non vaccinate.

Più precisamente, addirittura l’885% in più.

È quanto riporta il The Daily Expose, ripreso anche dal canale Telegram Giubbe Rosse, i cui dati a la discussione degli stessi è reperibile in forma completa a questo a link.