Si tratta, senza mezzi termini, di una bella mazzata per Stellantis, che in Francia ha avviato un massiccio richiamo di 68.000 veicoli a causa di un problema agli iniettori di raffreddamento dell’olio nei motori PureTech 1.2 da 82 cavalli.
Il difetto potrebbe causare potenzialmente significative perdite d’olio con il conseguente rischio di incendio nel vano motore.
I modelli oggetto dell’operazione di richiamo e controllo coinvolti includono 57.000 Citroën C3, 2.500 Peugeot 208 e 8.700 Opel Corsa, tutti prodotti tra il 2022 e il 2024 e non è una novità, ma una criticità in parte già nota, che ha già reso necessari richiami simili in diversi paesi europei, tra i quali la Spagna.
Un richiamo di questa portata ha come è facile intuire costi molto significativi per Stellantis, oltre a provocare non pochi problemi d’immagine al gruppo.
Ci sono i costi legati direttamente alle riparazioni, con ogni intervento che richiede la sostituzione degli iniettori e il controllo del motore, con un tempo medio stimato di 30 minuti per singola auto. A questi si aggiungono le spese logistiche per la gestione delle varie richieste, il rifornimento dei componenti di ricambio e la comunicazione con i clienti, con la loro inevitabile e conseguente insoddisfazione e potenziale, se non probabile, disaffezione nei confronti del brand.
L’impatto economico non si limita alle sole spese operative, dopo l’intervento il valore residuo dei modelli coinvolti potrebbe infatti subire un rilevante deprezzamento sul mercato dell’usato, come avvenuto già in Spagna, dove oltre 100 proprietari di auto hanno avviato cause legali contro Stellantis.