Ottime vendite ma crollo in Borsa.
Renault ha registrato vendite migliori del previsto nel primo trimestre grazie alla forte domanda di nuovi modelli come il suv Arkana e al miglioramento dell’offerta di componenti chiave come i semiconduttori.
I ricavi del gruppo sono aumentati del 29,9% a 11,5 miliardi di euro, ha dichiarato la casa automobilistica francese, superando le stime degli analisti di 11,3 miliardi.
Renault ha anche confermato le sue prospettive per l’intero anno. In una nota, il direttore finanziario Thierry Piéton, ha dichiarato quanto di seguito:
“Renault Group ha un buon inizio d’anno. Il forte portafoglio ordini alla fine di marzo e tutti i prossimi lanci continueranno a sostenere l’attività commerciale del gruppo.”
Tuttavia il titolo della casa transalpina è crollato a causa delle preoccupazioni che la pressione sui prezzi in tutto il settore automobilistico minacci la sua ripresa.
Come riporta Il Sole 24 Ore, Renault è scesa fino al 7,9% a Parigi dopo che Tesla ha confermato di preferire riduzione di prezzi e incremento dei volumi anche a scapito dei margini.
Mentre anni di colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento hanno affollato i portafogli ordini delle case automobilistiche, i clienti lottano sempre più contro l’inflazione e i tassi di interesse.
Le recenti variazioni di prezzo di Tesla complicano gli sforzi del ceo della Renault, Luca de Meo, sulla gamma elettrica.
La Renault, infatti, sarà probabilmente costretta a ridurre i prezzi dei veicoli elettrici, inclusa la sua Megane E-Tech, per generare i volumi di cui ha bisogno per rispettare i limiti di emissione in Europa, hanno affermato gli analisti di Bank of America in una nota. Una tale mossa avrebbe un impatto negativo sui profitti.
Piéton durante una conference call ha detto però che la società non ridurrà drasticamente i prezzi della Megane elettrica, “un prodotto chiave”.
Renault quindi ha avuto un inizio di 2023 più brillante del previsto, ma il problema delle scorte sarà probabilmente un punto focale per gli investitori, hanno commentato gli analisti di Jefferies.
La casa automobilistica francese ha dichiarato che le scorte totali al 31 marzo erano pari a 580mila veicoli, in aumento rispetto ai 480mila veicoli al 31 dicembre, a causa dei continui problemi logistici.
Si tratta del livello più alto di inventario dell’azienda da prima della pandemia di Covid-19.
L’aumento delle scorte nel trimestre è dovuto esclusivamente alle scorte del gruppo, comprese quelle dei concessionari di proprietà, sempre secondo Jefferies.