Agricoltori polacchi in protesta verso la capitale

Due richieste: ritiro delle politiche green europee e fine delle agevolazioni per i prodotti ucraini.
“Pochi giorni e la merce non arriverà più ai negozi”.

Dopo le forti manifestazioni avvenute in Germania che hanno bloccato il Paese per una settimana (approfondimento al link), anche agli agricoltori italiani, francesi e spagnoli si erano uniti alle contestazioni (approfondimento al link).

Il fronte comune è contro le fallimentari politiche europee decise da Bruxelles ed ora si aggiunge anche la Polonia.

Come riporta Polonia Oggi, infatti, proseguono le proteste degli agricoltori polacchi, con oltre 250 blocchi stradali in tutto il Paese.

Nella giornata di ieri hanno indetto un’altra protesta, prevista per il 20 febbraio, che hanno definito una “marcia sulla capitale”.

Secondo notizie non ufficiali, anche i centri di vendita al dettaglio (Biedronka, Lidl, Auchan, Carrefour) saranno oggetto di blocchi.

Un agricoltore al portale Wirtualna Polska ha dichairato:

Bastano pochi giorni e la merce non arriverà più ai negozi”.

Gli agricoltori hanno due richieste principali: il ritiro del Green Deal dell’UE e la reintroduzione delle tariffe sui prodotti agricoli provenienti dall’Ucraina.

Polonia-Ue: scontro sul clima

Dopo migrnati e giustizia, altro braccio di ferro.
Moskwa: “base giuridica sbagliata e viola competenze Stati membri”.

Nuovo braccio di ferro tra la Polonia e l’Unione europea.

Dopo la questione migranti, che Varsavia vorrebbe risolvere fermando i flussi irregolari e opponendosi ad obblighi di solidarietà e ricollocamenti, ecco il tema green.

Il governo polacco ha presentato ricorso alla Corte di giustizia dell’Ue (Cgue) contro uno dei provvedimenti in cui si articola il Green Deal europeo.

Nello specifico, il provvedimento impugnato, approvato a marzo, è il regolamento sull’uso del suolo e la silvicoltura (Lulucf).

In un tweet, la ministra polacca per il Clima Anna Moskwa. ha scritto:

La lotta per gli interessi polacchi nell’Ue continua! In linea con le nostre precedenti dichiarazioni, oggi noi come Polonia abbiamo presentato il nostro primo ricorso alla Cgue in merito a una delle misure del pacchetto Fit for 55“.

La stessa Moskwa ha spiegato che la Polonia intende sottolineare la base giuridica sbagliata sopra la quale è stato adottato il suddetto regolamento Lulucf:

Nel nostro ricorso sottolineiamo che il regolamento Lulucf è stato adottato su una base giuridica sbagliata, violando inoltre le competenze degli Stati membri, interferendo nel modo in cui viene effettuata la gestione delle foreste, nonostante l’assenza di competenza dell’Ue in questo settore“.

Nelle scorse settimane, come riporta Il giornale, Varsavia aveva a più riprese espresso l’intenzione di voler fare ricorso contro alcuni provvedimenti inclusi nel Fit for 55, il pacchetto climatico dell’Ue, le cui proposte legislative puntano a raggiungere entro il 2030 gli obiettivi del Green Deal, ossia la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% rispetto ai livelli del 1990, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Il regolamento Lulucf, parte delle iniziative del pacchetto climatico, disciplina le attività connesse all’uso del suolo, ai cambiamenti di uso del suolo e alla silvicoltura e mira a conseguire assorbimenti netti di gas serra per almeno 310 milioni di tonnellate di Co2 entro il 2030 nell’Ue.

Il pacchetto Fit for 55, come si legge sul sito dell’Ue, è un insieme di proposte volte a rivedere e aggiornare le normative dell’Ue e ad attuare nuove iniziative al fine di garantire che le politiche dell’UE siano in linea con gli obiettivi climatici concordati dal Consiglio e dal Parlamento europeo.

Le proposte, come indica lo stesso sito, mirano a fornire un quadro coerente ed equilibrato per il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Ue, in grado di: garantire una transizione giusta e socialmente equa; mantenere e rafforzare l’innovazione e la competitività dell’industria dell’UE assicurando nel contempo parità di condizioni rispetto agli operatori economici dei Paesi terzi; e sostenere la posizione leader dell‘UE nella lotta globale contro i cambiamenti climatici.

Intanto, il Parlamento europeo ha approvato in in via definitiva le norme che fissano nuovi obiettivi di risparmio energetico per il 2030, nell’ambito del Green Deal.

La nuova legge, già concordata dai negoziatori di Parlamento e Consiglio, prevede che i Paesi membri garantiscano una riduzione del consumo energetico di almeno l’11,7 % entro il 2030.

Di contro, per gli obbiettivi verdi, l’Ue ha dichiarato che serviranno oltre 700 miliardi l’anno (approfondimento al link).

Transazione verde, Ue: servono 700 miliardi l’anno

Le cifre del rapporto della Commissione europea.
Ursula von der Leyen: decarbonizzazione punto centrale.

L’Europa avrà bisogno di investimenti per oltre 700 miliardi di euro all’anno per raggiungere gli obiettivi di transizione energetica e combattere il cambiamento climatico.

Lo ha comunicato la Commissione europea nel rapporto di previsione strategica 2023 della Commissione:

Complessivamente, saranno necessari investimenti aggiuntivi per circa 620 miliardi di euro all’anno per raggiungere gli obiettivi del Green Deal e del nostro piano REPowerEU, mentre altri 92 miliardi di euro saranno necessari per raggiungere gli obiettivi Net-Zero Industry Act nel periodo 2023-2030“.

Il Net-Zero Industry Act Ue, annunciato a marzo, mira a potenziare la produzione europea di prodotti a tecnologie con zero-emissioni nell’ambito del più ampio piano industriale Green Deal, per contrastare le massicce sovvenzioni di Stati Uniti e Cina.

Il rapporto di previsione è un’analisi della capacità dell‘Unione europea di raggiungere i propri obiettivi.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, come riporta Reuters, ha fatto della decarbonizzazione dell’economia Ue un punto centrale del proprio mandato attraverso il Green Deal, che comprende una serie di nuove leggi che modificheranno le catene di approvvigionamento obsolete e le norme che regolano tutti i settori.