Plastic e Sugar Tax: la Coca-Cola lascia l’Italia

Con le nuove tasse green introdotte dal M5S e Pd, la Coca-Cola lascia l’Italia.
Persi 350 posti di lavoro e 995 di indotto.

Arrivano i primi effetti della Plastic e Sugar Tax: la Coca-Cola ha deciso di lasciare l’Italia e di andare a produrre in Albania.

Spinti dall’onda green sulla scia del trend lanciato da Greta Thunberg, il governo giallorosso ha introdotto le due nuove tasse sopracitate.

Probabilmente, però, lo ha fatto senza pensare a tutte le conseguenze o, comunque, a fare un delta dei pro e dei contro che le nuove tassazioni avrebbero portato.

Le nuove mosse del governo vanno a colpire una parte del Paese già tra le più problematiche a livello occupazionale; infatti la Sibeg Coca-Cola, azienda etnea imbottigliatrice delle bevande gassate, ha dichiarato che trasferirà la produzione da Catania a Tirana.

Come riportato sul quotidiano “Libero”, sono intervenuti sulla problematica Nino Marino, segretario generale della Uila Sicilia, ed Alessandro Salamone, componente della Segreteria regionale dell’organizzazione di categoria:

La Sibeg Coca-Cola rappresenta un patrimonio occupazionale e produttivo per Catania e la Sicilia. I lavoratori pagheranno a caro prezzo i due nuovi balzelli governativi – insomma un po’ come l’Ilva -. Con i vertici dell’azienda cittadina abbiamo avviato, già in questi giorni di Natale, un confronto mirato a individuare ogni iniziativa utile a scongiurare un altro effetto-valanga sulla già disastrata economia di questo territorio”.

Le nuove tasse introdotte nella Finanziaria di M5S e Pd, hanno fatto registrare pareri negativi anche da parte di Coldiretti che, attraverso la Coldiretti Sicilia e per voce del presidente di Coldiretti Catania, Andrea Passanisi, dichiara:

Anziché tassare le bevande bisogna aumentare il contenuto di frutta; la sugar tax rischia di penalizzare l’intera filiera agroalimentare. Non possiamo accettare questa situazione che impoverisce l’economia etnea, occorre avviare tutte le azioni perché questo non avvenga”.

Più danni che benefici, insomma, questa moda delle tasse verdi volute dal governo Conte bis: con la delocalizzazione della Sibeg, andranno persi ben 350 posti di lavoro ed altri 995 di indotto. Numeri decisamente importanti, specie appunto per un territorio che è già in sofferenza.

Essilor Luxottica truffata in Thailandia: -2% in Borsa

Essilor Luxottica ha dichiarato di aver subìto frodi da alcuni suoi dipendenti in Thailandia: il titolo ha perso il 2% in Borsa.

Ieri lunedì 30 dicembre, prima dell’apertura della Borsa, è arrivata la nota da parte del colosso italo-francese:

Essilor Luxottica comunica che la controllata Essilor International ha recentemente accertato attività finanziarie fraudolente in uno dei suoi stabilimenti in Thailandia”.

Più nel dettaglio, il gruppo dell’occhialeria ha dichiarato di aver subìto, per mano di alcuni dipendenti (ora già ex dipendenti in quanto immediatamente licenziati), una truffa che si sostanzia nel pagamento in cash a dei finti fornitori.

Mentre il gruppo ha sporto denuncia in Thailandia ed in altre giurisdizioni, all’annuncio dell’accaduto il titolo ha perso il 2% in Borsa sia sul mercato di Parigi che su quello di Milano.

Da parte sua, oltre ad aver appunto già avviato le pratiche legali, Essilor Luxottica sta attivando controlli di verifica ed implementazione delle procedure interne in tutto il mondo, al fine di rafforzare i protocolli di sicurezza esistenti.