Dalla Francia all’Italia: portuali boicottano invio armi a Israele

Bloccato a Marsiglia un container con armi destinate all’esercito di Israele.
Genova si schiera al fianco ei portuali di Marsiglia e annuncia un presidio per impedire l’attracco.

Un container con 14 tonnellate di componenti per mitragliatrici destinate all’esercito israeliano è stato bloccato nel porto francese di Marsiglia grazie all’azione dei portuali della CGT, che hanno rifiutato di caricarlo sulla nave cargo Contship Era della compagnia israeliana ZIM.

I lavoratori lo hanno definito come atto di dissenso «contro il genocidio in corso orchestrato dal governo israeliano». Il boicottaggio è stato promosso anche dai membri del Collettivo autonomo lavoratori del porto di Genova, dove il cargo attraccherà domani.

Questi ultimi, plaudendo ai colleghi francesi, hanno annunciato che sorveglieranno la nave – che nei giorni successivi arriverà a Salerno, per poi salpare verso Haifa – per assicurarsi che sia effettivamente vuota.

Come riporta L’Indipendente, la protesta è iniziata a Marsiglia, quando il sindacato CGT ha scoperto che il carico conteneva 19 pallet di maillons, componenti metallici prodotti dall’azienda Eurolinks e utilizzati per collegare le munizioni nei fucili mitragliatori.

Il media investigativo Disclose ha rivelato negli scorsi giorni che questi materiali sarebbero destinati a Israel Military Industries, una controllata di Elbit Systems, azienda chiave del comparto militare israeliano.

Il governo francese sostiene che il carico non sia destinato direttamente all’esercito israeliano, ma per produzioni da riesportare. A ogni modo, i portuali hanno deciso di bloccarlo: «Il porto di Marsiglia non deve alimentare l’esercito israeliano», hanno affermato.

L’azione ha ricevuto il plauso della sinistra francese: «Gloria ai dockers di Marsiglia-Fos», ha scritto il deputato Manuel Bompard, mentre Jean-Luc Mélenchon ha chiesto un «embargo immediato sulle armi del genocidio».

Ora la Contship era è attesa a Genova, dove i portuali dell’USB e del Collettivo autonomo lavoratori portuali (CALP) avevano annunciato per la giornata di oggi un presidio a Ponte Etiopia per impedire l’attracco.

Ieri sono però usciti con un comunicato in cui hanno elogiato i portuali di Marsiglia e spostato la mobilitazione a domani: «Primo grande risultato della lotta dei portuali francesi in coordinamento con i nostri: la nave della morte, la Contship Era, è ferma a Marsiglia e NON è stata caricata delle sue 14 tonnellate di nastri per mitragliatrici – si legge nella nota –. Il presidio di domani delle 15 al Varco Etiopia del Porto di Genova è spostato al sabato mattina per verificare che, qualora arrivasse a Genova, sia effettivamente vuota».

I portuali hanno inoltre indetto per domani alle 18 una conferenza stampa al Music For Peace, a pochi passi dal Varco Etiopia. «Boicottare la guerra si può. Al fianco del popolo Palestinese», scrivono chiudendo il comunicato.

Migranti: Polonia dice no al patto Ue

Morawiecki: i migranti illegali compiono il 70% dei crimini.
In Svezia si deve ricorrere all’esercito perchè la Polizia non basta.

Non bastavano le recenti tensioni tra Berlino e Varsavia, scaturite da uno spot di Jarosław Kaczyński, il capo del partito del governo, in cui si mette in luce la fine dell’obbedienza polacca verso la Germania al contrario di quanto accadeva invece con Donald Tusk (approfondimento al link), ora arriva anche la questione immigrazione.

Quando Italia e Germania sembravano aver trovato la quadra per firmare il patto europeo sulla gestione dell’immigrazione, ecco che arriva il “No” della Polonia a mandare tutto lall’aria.

il premier polacco Mateusz Morawiecki, infatti, ha detto che la Polonia non aderirà ad alcun sistema di ricollocamento o distribuzione dei migranti.

Morawiecki ha precisato che la decisione poggia su motivi di sicurezza per il proprio Paese; più nel dettaglio, riporta che, prendendo i dati delle Polizie europee si noto come il 70% dei crimini sia effettuato dagli immigrati illegali e che, parlando con gli altri premier, si evincono situazioni in cui la Polizia non è più sufficiente a gestire i crimini portati dal medesimo fenomeno e che i governi si trovano a dover far intervenire l’esercito (citando Svezia e Marsiglia).

Di seguito, il video dell’intervista con le dichiarazioni del premier polacco, in lingua originale e con i sottotitoli in inglese, rilasciata a Granada, in Spagna: