L’esecutivo del governo Conte II aveva istituito un fondo di 50 milioni di euro destinato alla tv ed alle radio locali che si rendevano disponibili a trasmettere i messaggi dettati dal governo.
Come riporta “borsainside”, sulla Gazzetta Ufficiale del novembre 2020 troviamo quanto di seguito:
“Alle emittenti radiofoniche e televisive locali che si impegnano a trasmettere i messaggi di comunicazione istituzionali relativi all’emergenza sanitaria all’interno dei propri spazi informativi è riconosciuto, per l’anno 2020, un contributo straordinario per i servizi informativi connessi alla diffusione del contagio da Covid-19.”
Il Fondo emergenze emittenti locali indica poi:
“Le emittenti radiotelevisive locali beneficiarie si impegnano a trasmettere all’interno dei propri spazi informativi i messaggi di comunicazione istituzionale relativi all’emergenza sanitaria che saranno resi disponibili tramite la piattaforma messa a disposizione del Ministero dello Sviluppo Economico.”
Le linee guida per la messa in onda di questi spot prevedono una durata complessiva minima della rotazione di messa in onda di 60 giorni, con la possibilità quotidiana di essere mandati in onda da un minimo di 11 ad un massimo di 20 messaggi da parte del Ministero.
Più alto è il numero degli spot trasmessi da parte delle emittenti e, ovviamente, più alti sono i fondi che queste ricevono.
Il medesimo fondo è stato poi ampliato dal governo Draghi per ulteriori 20 milioni di euro.
Fondi per diffondere messaggi a tutela della salute pubblica o bombardamento mediatico? A voi l’interpretazione.