Peskov: la rinuncia al gas russo peserà sull’economia Ue

Il portavoce del Cremlino: l’Europa dipenderà da un gas che costa molto di più, perdendo leadership nell’economia.

La rinuncia della Ue al gas russoaccelererà solo il processo già in atto negli ultimi anni di perdita del potenziale di leadership dell’economia europea“.

Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Significa – ha affermato il portavoce, citato dall’agenzia Interfax poi ripresa da Ansache l’Europa dipenderà da un gas che costa di più, e a volte molto di più, rispetto al gas russo. In questo modo l’Europa si condanna a fonti di energia molto più costose, il che inevitabilmente porterà a conseguenze per l’economia europea e a una diminuzione della competitività dell’Europa“.

Danimarca: chiusa inchiesta su esplosioni Nord Stream

Anche la Svezia aveva chiuso le indagini mentre si aspettano quelle tedesche.
Mosca: assurdo; si riconosce il sabotaggio ma non si fanno indagini.

La Danimarca ha chiuso le indagini sulle esplosioni del 2022 nei gasdotti Nord Stream che trasportano il gas russo in Germania, dopo che anche la Svezia aveva chiuso la propria inchiesta.

Lo ha comunicato oggi la polizia danese, come riporta Reuters.

I gasdotti Nord Stream 1 e 2 che trasportano gas sotto il Mar Baltico sono stati danneggiati da una serie di esplosioni in Svezia e Danimarca a settembre 2022, rilasciando grandi quantità di metano nell’aria.

Le esplosioni sono avvenute sette mesi dopo che la Russia ha avviato un’operazione in Ucraina, che ha innescato una serie di sanzioni economiche e finanziarie occidentali contro Mosca.

In un comunicato della polizia di Copenaghen si legge quanto di seguito:

Le indagini hanno portato le autorità a concludere che c’è stato un sabotaggio intenzionale dei gasdotti. Tuttavia, si ritiene che non ci siano basi sufficienti per portare avanti una causa penale in Danimarca“.

All’inizio del mese la Svezia ha chiuso l’inchiesta sulle esplosioni, affermando di non avere giurisdizione sul caso, ma ha consegnato prove agli investigatori tedeschi, che non hanno ancora pubblicato alcun risultato.

Il governo tedesco è ancora “molto interessato” a scoprire le cause delle esplosioni che hanno danneggiato i gasdotti Nord Stream, ha detto un portavoce a Berlino.

L’anno scorso, la Germania ha detto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di aver rilevato tracce di esplosivi sottomarini su uno yacht che potrebbe essere stato usato per trasportare gli esplosivi e che sommozzatori addestrati potrebbero aver fissato gli esplosivi alle condutture.

La Russia e l’Occidente, ai ferri corti per lo scontro in Ucraina nel febbraio 2022, si sono accusati a vicenda per l’esplosione dei gasdotti.

Entrambe le parti hanno negato qualsiasi coinvolgimento e non si sono assunte la responsabilità.

Oggi il Cremlino ha dichiarato che la situazione delle indagini è “quasi assurda” con il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che ha dichiarato:

Da un lato si riconosce un sabotaggio deliberato, dall’altro non ci sono ulteriori progressi“.

Lo stesso ha poi aggiungendo che la Danimarca ha respinto le richieste di fornire informazioni sulle sue indagini.

Si dimette il consigliere di Zelenski

La decisione dopo aver suggerito che la granata su Dnipro è stata abbattuta dall’Ucraina.
Peskov: Mosca non attacca mai obiettivi civili.

Il consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovich ha annunciato le sue dimissioni.

Il tutto, come riporta News 360, è accaduto martedì dopo aver suggerito che la granata che ha colpito un edificio residenziale nella città di Dnipro era stata abbattuta dai sistemi di difesa aerea dell’Ucraina, un’affermazione che ha descritto come “un errore fondamentale”.

Più precisamente, dal suo account Facebook, dopo aver riconosciuto un “grave errore” nelle sue dichiarazioni, ha dichiarato:

Ho scritto una lettera di dimissioni. Voglio mostrare un esempio di comportamento civile. Un errore fondamentale, le dimissioni. Mi scuso sinceramente con le vittime e le loro famiglie, con i residenti di Dnipro e con tutti coloro che sono stati profondamente feriti da una versione prematura ed errata del motivo dell’attacco missilistico russo contro un edificio residenziale“.

Inoltre, ha aggiunto che le sue parole “non hanno causato alcuna conseguenza legale o reputazionale per l’Ucraina” e si è rammaricato che “coloro che hanno usato questo argomento hanno obiettivi specifici. Mosca cerca di indebolire l’influenza informativa dell’Ucraina, anche sui russi“.

L’attacco all’edificio ha provocato la morte di 44 persone, ha confermato martedì il Servizio di Emergenza Statale (SES), precisando che le operazioni di ricerca e soccorso nell’area sono state completate.

L’Ucraina ha citato il bombardamento come esempio degli abusi commessi dalla Russia durante il conflitto, e anche i suoi principali partner internazionali hanno condiviso il suo rammarico.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha invece negato lunedì che il crollo sia dovuto a un missile russo, affermando che Mosca non attacca mai obiettivi civili.

Medvedev: Germania ci ha dichiarato guerra ibrida

Mosca: Germania ha fornito armi letali all’Ucraina.
Berlino: Russia fornitore inaffidabile.

Botta e risposta tra Mosca e Berlino.

Dopo che il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha accusato la Russia di non essere “più una fornitrice di energia affidabile“, veniamo “di nuovo offesi” dalla Germania, gli ha replicato il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev.

Secondo quest’ultimo, stando a quanto riporta “Adnkronos”, le cose starebbero come di seguito:

La Germania è un Paese ostile perché ha imposto sanzioni contro l’intera economia della Russia e dei suoi cittadini e fornisce all’Ucraina armi letali dirette contro le nostre forze armate. In altre parole, ha dichiarato una guerra ibrida alla Russia e agisce come un nostro nemico“. 

Gli fa eco il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov:

Il fatto che armi tedesche siano in mano a soldati nazionalisti che stanno sparando ai nostri ragazzi è mostruoso. Il fatto che la Germania ed altri Stati europei sostengano un Paese il cui regime consente ai nazisti di camminare per le strade non è meno terribile“.

Il tutto, mentre il primo ministro ucraino Denys Shmygal è in visita in Germania per chiedere più sostegno.

G7, Russia: niente petrolio a Paesi che mettono tetto a prezzi

L’avviso arriva direttamente dal Cremlino.
Destabilizzazione mercati petroliferi dietro l’angolo?

La Russia tuona al G7 sui prezzi del petrolio e sulle sue forniture.

Si alza, dunque, il livello di scontro tra la Russia e l’Europa in teme energia, con il Cremlino che ha avvertito che smetterà di vendere petrolio ai Paesi che impongono limiti di prezzo alle risorse energetiche russe.

Come riporta “Milano Finanza”, il portavoce Dmitry Peskov ha spiegato che se i leader del G7 nella riunione odierna decideranno di imporre limiti di prezzo al petrolio russo, ciò porterà a una significativa destabilizzazione del mercato petrolifero globale; più nel dettaglio, le parole sono state le seguenti:

Le aziende che impongono un limite di prezzo non saranno tra i destinatari del petrolio russo. Semplicemente non coopereremo con loro su principi non di mercato. Una cosa si può dire con sicurezza: una tale mossa porterà a una significativa destabilizzazione dei mercati petroliferi“.

I ministri delle Finanza del G7 si incontrano virtualmente per definire i piani per imporre un tetto ai prezzi del petrolio russo, con l’obiettivo di ridurre i ricavi di Mosca.