Sport e motori: Sochaux vicino al fallimento chiede aiuto a Stellantis

Il club di calcio fu creato dalla famiglia Peugeot.
Il desiderio è quello di sganciarsi dalla proprietà cinese.

Il sindaco di Sochaux ha fatto un appello all’amministatore elegato di Stellantis, Carlos Tavares, per ottenere un aiuto economico dal colosso automobilistico in favore della squadra di calcio della città, vicina al fallimento.

Il club fu creato dalla famiglia Peugeot, che aveva fondato in quella città nel 1896 la casa che ora fa parte del gruppo insieme a Citroen, Fiat ed altri marchi, e per questo il primo cittadino spera di ottenere ascolto.

Più precisamente, stando a quanto riporta Ansa, il sindaco, che spera di avere quanto basta per sganciare il club dall’attuale proprietà cinese e salvarlo dal fallimento, avrebbe scritto a Tavares quanto di seguito:

Alla luce dei miliardi di utili di Stellantis, il salvataggio della squadra difficilmente peserebbe sulla vostra azienda ma rappresenterebbe tanto per un territorio“.

Finora il tribunale ha respinto il progetto portato avanti da Romain Peugeot, pronipote del fondatore, per evitare il crac.

Di proprietà dei Peugeot fino al 2014, il Sochaux nella sua lunga storia ha vinto un paio di campionati, rimanendo quasi sempre nella massima serie francese, ma dopo la cessione è retrocessa affrontando sempre maggiori difficoltà economiche.

Stellantis entra in Symbio

Sarà il terzo azionista della joint venture con il 33%.
Il resto è in mano a Michelin e Forvia.

Stellantis è entrata ufficialmente a far parte di Symbio come terzo azionista della joint venture per celle a combustibile.

La società ha acquistato il 33% delle azioni; le altre appartengono a Michelin e Forvia, come riporta Autoblog.

L’aggiunta di Stellantis come azionista stimolerà lo sviluppo di Symbio in Europa e negli Stati Uniti”, ha scritto in un comunicato il gruppo automobilistico guidato a livello globale dal CEO Carlos Tavares.

Symbio prevede di produrre 50.000 celle a combustibile all’anno entro il 2025 nello stabilimento di Saint-Fons, in Francia, che dovrebbe iniziare la produzione nella seconda metà del 2023.

L’annuncio rappresenta un passo importante nella decarbonizzazione del settore della mobilità e illustra l’esperienza di Symbio nell’innovazione delle celle a combustibile a idrogeno.

L’acquisizione delle quote di Symbio da parte di Stellantis consentirà alla società di accelerare il proprio sviluppo in Europa e negli Stati Uniti.

L’idrogeno è visto come uno dei combustibili chiave del futuro e può essere prodotto da fonti energetiche rinnovabili, ad esempio quando ci sono eccedenze nella rete, e non richiede un complicato processo di raffinazione.

L’investimento di Stellantis consentirà all’azienda di acquisire rapidamente il know-how necessario e offrire ai propri clienti soluzioni basate sulle più recenti conoscenze e tecnologie in questo settore.

Tavares: Euro 7 mette in pericolo nuova Fiat Panda

Il Ceo di Stellantis: i nuovi regolamenti la uccideranno; non sono stato ascoltato sulla Cina.
Non c’è domanda per l’elettrico.

La FIAT Panda è ormai un pilastro del mercato FIAT, da decenni in cima alle classifiche dei modelli più venduti in Italia e la sua nuova versione sarà rivoluzionata sotto forma di crossover (approfondimento al link); ma la sua posizione potrebbe essere a rischio.

Lo ha dichiarato Carlos Tavares, CEO di Stellantis, in una conferenza stampa ripresa da Autoappassionati:

L’Euro 7 mette in pericolo la Panda. Fa parte della storia dell’Italia, ma questi nuovi regolamenti la uccideranno”.

L’aumento dei costi a causa dei regolamenti europei e la riduzione di utilizzo e accessibilità economica delle vetture sarebbero i principali problemi da sormontare:

Noi non possiamo sostenere l’obiettivo del milione di veicoli prodotti. Se non si proteggono prodotti iconici come la Panda, allora non ci si può chiedere di produrre un milione di veicoli”.

Le auto elettriche intanto, dati alla mano, non hanno molto successo; sul tema, lo stesso Tavares, dichiara:

Non è un problema di capacità produttiva o di forniture, ma di dimensioni del mercato. Senza domanda, non c’è mercato”.

Da inizio settembre dovrebbe terminare la crisi dei chip e di conseguenza tornare la piena normalità, ma i regolamenti dell’Unione Europea restano molto restrittivi: il mercato cinese rischia di prendere piede in modo incontrollato.

Anche su questo punto, Tavares ribadisce:

Non sono stato ascoltato. Ora dobbiamo solo lottare per convincere i consumatori che i nostri prodotti sono migliori di quelli cinesi. Siamo pronti per la battaglia”.

Stellantis e Samsung: gigafactory per produzione batterie

Il nuovo stabilimento è previsto tra il 2025 ed il 2027.
La location sarà Kokomo (Usa).

Stellantis e Samsung realizzeranno un nuovo stabilimento per la produzione di batterie entro il 2027

L’obiettivo, che rientra nel piano Dare Forward (approfondimento al link), è quello di arrivare a una capacità produttiva annua iniziale di 34 gigawattora; Stellantis e Samsung già in passato, più precisamente a maggio 2022, avevano dichiarato il loro intento di realizzare un primo stabilimento per la produzione di batterie negli Stati Uniti a Kokomo, in Indiana

La prima Gigafactory frutto della partnership tra le due grandi realtà leader nei rispettivi segmenti di mercato, nascerà entro il 2025 e avrà una capacità di 33 gigawattora, un target ben superiore a quanto stabilito inizialmente (23 GWh).  

Come riporta Adnkronos, il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, ha dichiarato quanto di seguito:

Questo nuovo stabilimento contribuirà a raggiungere il nostro ambizioso obiettivo di offrire almeno 25 nuovi veicoli elettrici a batteria per il mercato nordamericano entro la fine di questo decennio. Stiamo continuando a incrementare la nostra capacità negli Stati Uniti in collaborazione con il nostro prezioso partner Samsung SDI e stiamo compiendo i prossimi passi per raggiungere l’obiettivo di azzerare le nostre emissioni di carbonio entro il 2038.”  

Gli ha fatto eco il Presidente e CEO di Samsung SDI Yoon-ho Choi :

“Lo scorso anno, con la creazione della joint venture con Stellantis, abbiamo gettato solide basi per consolidare la nostra presenza in Nord America. Il secondo stabilimento consentirà di accelerare il nostro sviluppo nel mercato statunitense e aiuterà Stellantis a portare avanti la transizione elettrica negli Stati Uniti, fornendo prodotti con i massimi livelli di sicurezza e qualità.

Tavares a Francia e Italia: Stellantis produce dove conviene

I due Stati spingono perchè il gruppo dia lavoro in casa.
Il ceo: no a produzioni in perdita, ho il dovere di non compromettere il gruppo.

Prima il governo italiano per voce del ministro Adolfo Urso (“con Stellantis ci vuole un accordo per la produzione di più auto nel nostro Paese“) ed ora anche Parigi, con la differenza che il collega Bruno Le Maire tira in ballo la questione del patriottismo: “Il gruppo riporti in Francia la produzione di piccoli veicoli elettrici“.

Dal ministro-azionista di Stellantis (lo Stato francese detiene il 6,2%) ecco dunque arrivare un messaggio che potrebbe essere letto anche come un primo avvertimento: “Spero che Tavares raccolga l’invito e accetti la sfida. Stiamo dando aiuti, stiamo aiutando l’industria, stiamo cercando di promuovere l’acquisto di veicoli elettrici sul territorio. Spero che anche i produttori dimostrino, semplicemente, un po’ di patriottismo economico“.

Obiettivo di Parigi è arrivare a 2 milioni di veicoli prodotti sul territorio entro il 2030, come riporta Il Giornale.

Immediata la replica di Tavares, il cui ragionamento va in direzione delle esigenze di un gruppo globale quale è Stellantis, nato dall’unione di Psa con Fca:

Dopo che ho investito in Francia produco veicoli elettrici in tutti gli impianti, non vedo perché dovrei creare progetti in perdita. Ho la responsabilità di fare le scelte giuste per non compromettere il futuro dell’azienda”.

Tavares ha quindi ricordato che Stellantis realizza in Francia 12 auto elettriche, ha una gigafactory e ha investito oltre 2 miliardi.

Il ministro dell’Economia non ha comunque gradito la scelta di assegnare a Saragozza, in Spagna, la produzione della rinnovata Peugeot e-208, in arrivo dallo stabilimento di Trnava, in Slovacchia, dove sarà invece assemblata la futura piccola di Citroën.

A differenza dell’Italia – Ferrari, Lamborghini, Dr e piccole produzioni a parte – in Francia ci sono altre case che sfornano veicoli, come ovviamente Renault (la nuova R5 nascerà in casa), ma anche, da anni, Toyota (Yaris ibrida nel Nord del Paese).

A contare, per Tavares, sono sempre “le differenze nei costi di produzione tra gli Stati europei, ma anche la nuova concorrenza delle elettriche cinesi. Nutro seri dubbi sul fatto che possiamo produrre veicoli molto compatti in modo molto redditizio in Francia“.

Ieri, intanto, guardando all’Italia, il report semestrale del sindacato Fim-Cisl evidenzia la crescita della produzione di Stellantis del 15,3% sul 2022 (+16,9% le auto e +11,5% i furgoni).

Per le auto si tratta di un sostanziale avvicinamento al dato pre-Covid (ora -5%), mentre per i veicoli commerciali il distacco è ancora importante (-23%).

A impattare, in quest’ultimo caso sulla fabbrica Sevel di Atessa, la più grande d’Europa per i furgoni, è stata la mancanza di materiali.

Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim-Cisl, stima il raggiungimento di quota 800mila unità complessive prodotte a fine 2023, grazie al pieno regime delle novità del gruppo e al venir meno dei problemi derivati dalla scarsità di materiali.

In pratica, si tornerebbe al dato del 2019 (818.880) rispetto ai 685.753 automezzi dello scorso anno.

Tra le fabbriche, primato per Pomigliano: +26% in 6 mesi.