PSG vicino alla bancarotta

La voce arriva dalla Francia.
Peggio solo il Barcellona del 2021-22 che aveva chiuso con una perdita di 481 milioni.

L’edizione odierna del Corriere dello Sport riporta oggi le dichiarazioni Antonio Di Cianni, direttore dell’economia e strategia del calcio del dipartimento di Football Benchmark, secondo le quali il PSG sarebbe vicino a dichiarare bancarotta.

Più precisamente, come riporta anche Sports City, le parole di Di Cianni sono state le seguenti:

È uno dei peggiori risultati netti della storia del calcio, superato solo dall’imbattibile FC Barcelona del 2020-2021, che aveva registrato 481 milioni di euro di perdite“.

Al momento, le perdite del club francese sembrano attorno ai 369 milioni di euro netti nella stagione 2021/2022.

Disavanzo incredibile tra entrate e uscite, unite a ingaggi da capogiro, avrebbero fatto precipitare la società in una crisi economica pesantissima.

Juventus: azioni in calo e Borsa ai minimi

-5,35 e -3,1% in due giorni: azioni al valore di 0,247 euro.
A rischio la partecipazione alla Serie A.

Nuova seduta in calo per la Juventus in Borsa, mentre la società è alle prese con le vicende dei conti.

In Piazza Affari il titolo cede il 3,1% a 0,247 euro, ritoccando i minimi e dopo il forte calo della seduta di ieri quando ha perso il 5,3%.

La capitalizzazione scende a 623 milioni di euro. Il 6 dicembre gli esperti contabili hanno scritto nella relazione finanziaria che il bilancio “fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del gruppo al 30 giugno 2022” ma farebbe eccezione quanto descritto nei paragrafi “Manovre sui compensi del personale tesserato relative alle stagioni sportive 2019/20 e 2020/2021” e “Rapporti con altra squadra di calcio”.

Il faro puntato dalla società di revisione Deloitte ha dato un “giudizio con rilievi” sulla Relazione finanziaria.

Secondo gli esperti di Deloitteil bilancio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del gruppo al 30 giugno 2022”.

Tuttavia ci sono rilievi che non riguardano le plusvalenze, ma le manovre sugli stipendi, già al centro dell’inchiesta di Torino sui conti bianconeri insieme alle presunte plusvalenze artificiali.

Secondo i revisori, la conseguenza è che la perdita dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2022 e il patrimonio netto al 30 giugno 2022 risultano sovrastimati rispettivamente di 44 milioni e di 5 milioni.

Al contrario, la perdita dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2021 risulta sottostimata di 21 milioni, mentre il patrimonio netto alla stessa data è sovrastimato di 49 milioni e all’1 luglio 2020 di 28 milioni.

Sanzioni, esclusione o limitazione all’accesso alle competizioni sportive dell’Uefa per gli sviluppi del contenzioso relativo alla Superlega, ma anche il rischio di non essere in grado di partecipare al campionato di Serie A e alle competizioni europee, stando a quanto riporta Il Corriere della Sera.

Le possibili conseguenze degli eventuali sviluppi dei procedimenti della giustizia ordinaria e sportiva mettono i brividi ai tifosi della Juventus e a tutto il mondo del calcio.

Sono solo potenziali, ma è la stessa società bianconera a mettere in guardia gli azionisti nella Relazione finanziaria al 30 giugno.

General Magazine è sponsor ufficiale dell’AICK

Collaborazione con l’Associazione Italiana Calcio Katowice.
Supporto a progetti sportivi, sociali e culturali.

General Magazine è sponsor ufficiale dell’AICK!

L’Associazione Italiana Calcio Katowice (AICK) è una società sportiva e culturale con sede nell’omonima città, in Polonia, ed attraverso il calcio (a 5, a 7 ed a 11) promuove l’integrazione e lo scambio culturale.

In particolare è un punto di riferimento per gli italiani in Polonia, dove sovente organizza eventi sociali ed incontri enogastronomici, linguistici, professionali e culturali.

Tra i vari eventi, vi è il tradizionale torneo di calcio “Italiani in Polonia” che, arrivato già alla nona edizione, attraverso il divertimento e lo sport come veicolo di connessione mira a mettere in contatto più persone possibile sul territorio nazionale ed internazionale, ampliando sempre di più la rete delle collaborazioni sotto tutti i punti di vista.

Per General Magazine è un piacere ed un onore potersi rendere utile nel supportare questo genere di attività!

Primi botti a stelle e strisce

Mourinho ufficialmente nuovo allenatore della Roma per il 2021/2022. Primo vero colpo della nuova proprietà americana.

Ci stavamo domandando quando sarebbe arrivato. La risposta è arrivata così, di botto, senza senso, come dicono alcuni. Il primo, vero, grande colpo della Roma americana (di quella targata Friedkin ma non solo) è arrivato oggi: José Mourinho sarà il nuovo allenatore per la stagione 2021/2022.

Lo ha annunciato la società nel pomeriggio attraverso un comunicato ufficiale. Il diretto interessato, via instagram, ha salutato i suoi nuovi tifosi con un “Daje Roma” che, per quanto di rito, ha ricordato il ” io no sono pirla” dei suoi inizi nerazzurri.

La notizia è arrivata inaspettata, come un fulmine a ciel sereno. Inattesa dai più, tifosi e addetti ai lavori. Il nome che circolava negli ultimi mesi con maggior insistenza per la panchina giallorossa, infatti, era quello di Sarri, per il quale la trattativa si diceva essere ai dettagli. A quanto pare, invece, la famiglia Friedkin ha voluto stupire tutti con un colpo ad effetto. Certo era necessario qualcosa di simile per far scordare il disastro maturato sul campo nelle ultime settimane.

Bisogna dire che da quando la Roma è passata di mano la prima volta, nel 2011, non si era mai visto nulla di simile. C’erano state delle campagne acquisti di livello (con l’acquisto dei vari Dzeko e Salah) ma mai nulla che avesse un tale impatto a livello globale. L’arrivo dello Special One all’ombra del Colosseo, infatti, è stato per tutto il giorno in cima ai trend sui social e ha polarizzato l’attenzione del mondo dello sport a livello internazionale. Questa è la prima vera mossa della famiglia Friedkin che potrebbe dare un segnale di come intenderanno vivere la loro avventura romana: all’attacco.

Mourinho dice che è stata la passione dei tifosi a convincerlo ad accettare questa sfida. Si presume che anche i suoi nuovi datori di lavoro l’abbiano aiutato nella scelta offrendogli garanzie importanti sulla prossima campagna acquisti (oltre ad un lauto stipendio). Sicuramente il calore della piazza, da sempre croce e delizia per allenatori e giocatori, potrebbe essere il fattore decisivo per il successo (o il declino) di questo nuovo ciclo. Di certo, mai come oggi, giornalisti e commentatori vari avranno pane per i loro denti.

Rivoluzione Serie A: a DAZN i diritti TV 2021-2024

Trasmetterà le 10 partite delle singole giornate.
Un’occasione per ripensare noi stessi e iniziare a chiedere, finalmente, infrastrutture di rete adeguate.

La rivoluzione è servita.

In un anno già di per sé rivoluzionario, anche il calcio nostrano ha avuto il suo terremoto. Dopo anni di quasi monopolio, la tv satellitare perderà il suo gioiello. Oggi, infatti, la Lega Serie A, grazie al voto favorevole di 16 società su 20, ha ufficialmente stabilito che sarà il fornitore di contenuti web DAZN a trasmettere tutte le partite del campionato per le prossime tre stagioni. Solamente quattro squadre (Genoa, Crotone, Sampdoria e Sassuolo) hanno espresso voto contrario.

L’azienda di Len Blavatnik (magnate ucraino il cui patrimonio personale è stimato in 30,7 miliardi di dollari) ha vinto, dunque, il braccio di ferro con Sky. Sebbene vi siano rumors legate ad un possibile ricorso della piattaforma satellitare, la svolta è di quelle epocali. Per la prima volta, infatti, il calcio italiano verrà trasmesso solamente via internet. È vero che restano le tre partite in co-trasmissione, ma è anche vero che DAZN trasmetterà tutti e 10 i match delle singole giornate della stagione di Serie A.

Per chi è cresciuto guardando tele+ (e poi Stream), il colpo è davvero duro. Possiamo discutere sul fatto che in questi anni DAZN abbiamo fornito prestazioni altalenanti, ma il tema principale non è “vedremo ancora bene le partite”. Il problema principale è che abbiamo perso un altro pezzo di noi stessi. Sì, lo ammetto, sono un nostalgico di natura. Però pensateci: nell’ultimo anno, prima ci hanno tolto (si fa per dire) lo stadio e ora anche “la parabola”. Ma voi vi ricordate quando ancora il satellite non era tanto diffuso, e ci raccoglievamo nei bar per vedere le partite ? Quando, parafrasando Maradona, il fumo di sigaretta faceva tanto “effetto nebbia a Wembley” ? Beh, quella magia, seppur ormai lontana nei fatti, oggi ha anche epitaffio ufficiale.

Però ora asciughiamoci le lacrime. Il calcio resterà ancora per molto tempo il nostro sport nazionale. Tutti noi continueremo a vedere le partite, online o non online. Tutti noi continueremo ad allenare le nostre squadre del cuore maledicendo la VAR sabato, domenica o lunedì. Dovremo solo abituarci a questa nuova routine. Semmai, facciamo sì che questa sia l’occasione per pretendere di migliorare le infrastrutture di rete nel nostro Paese. Il 41% delle aree rurali europee non è ancora collegata alla banda larga. Che sia il calcio, quindi, a smuovere le coscienze. Almeno questa rivoluzione non sarà arrivata in vano.