Lukashenko: guerra poteva essere evitata, ora può essere fermata

“Sedersi e stilare l’agenda”.
La Bielorussia non parteciperà a guerra, a meno che Ucraina non superi il confine.

La guerra in Ucraina si poteva evitare e ora si può fermare“.

A dirlo è il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, che ha anche auspicato l’avvio di negoziati “senza precondizioni“.

Lukashenko, in un’intervista alla giornalista ucraina Diana Panchenko, ripresa dalle agenzie russe poi citata anche da Quotidiano.net, continua come di seguito:

Penso che questo sia un principio classico della diplomazia. C’è il bisogno di sedersi al tavolo negoziale e discutere di tutto, compresi la Crimea, Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk. Tutto deve essere discusso. Ci sediamo e mettiamo a punto un’agenda“.

Il presidente bielorusso ha poi aggiunto che la Bielorussia non parteciperà mai a una guerra vera e propria a meno che l’Ucraina non superi il confine.

Russia: senza senso l’ultimatum di Zelensky per la pace

Zakharova: 10 punti senza senso. Indispensabile neutralità Ucraina e riconoscimento realtà territoriale.

La Russia critica l’uso che “il regime di Kiev” e l’Occidente hanno fatto della conferenza di Gedda da cui hanno tentato di imporre “l’ultimatum senza senso” della formula di pace del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ad esprimersi, come riporta la Tass ripresa poi da Adnkronos, così è stata la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, secondo la quale “promuovendo la ‘formula’ di Zelensky, il regime di Kiev e l’Occidente stanno cercando di sminuire la grande importanza delle iniziative presentate da altri Paesi e di monopolizzare il diritto a presentarle“.  

Zakharova continua poi come di seguito:

Nessuno dei dieci punti del piano sostenuto da Zelensky è concepito per trovare una soluzione alla crisi attraverso colloqui e sforzi diplomatici. Tutti insieme costituiscono un ultimatum senza senso per la Russia“.

Secondo la portavoce del ministro degli Esteri, così facendo l’Ucraina vuole prolungare il conflitto.

Per la portavoce, una futura formula di pace deve riaffermare “i fondamenti originari della sovranità ucraina“, compresi “neutralità” e il riconoscimento della “nuova realtà territorialedopo i referendum nelle regioni di Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk e Luhansk.

Putin introduce legge marziale su territori annessi

Ursula Von der Leyen: “Crimini di guerra”.
Razov: “Non credo che l’Italia cambi rotta col nuovo governo”.

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto in base al quale la legge marziale viene introdotta nelle quattro regioni ucraine che la Russia ha annesso: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson.

Mentre la guerra in Ucraina giunge al 238esimo giorno, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen definisce “crimini di guerra” le ultime azioni di Mosca.

Più precisamente, stando a quanto riporta “Tgcom24”, le sue parole sono state le seguenti:

Attacchi mirati contro le infrastrutture civili con il chiaro obiettivo di privare uomini, donne e bambini di acqua, elettricità e riscaldamento sono atti di puro terrore“.

Nel frattempo, in un’intervista alla Tass, l’ambasciatore russo in Italia Sergey Razov ha affermato:

Non credo che Roma cambierà rotta col nuovo esecutivo“.