La Cina vieta l’acquisto di chip Nvidia

Divieto imposto alle aziende High-Tech.
Altro smacco dopo l’acquisto del sorgo dal Brasile (con export Usa al -97%).

Pechino intensifica gli sforzi per aumentare l’autonomia nel campo dei semiconduttori e competere con gli Stati Uniti.

In risposta ai dazi introdotti da Trump, infatti, la Cina ha anche vietato alle aziende High-Tech di acquistare chip dal produttore americano Nvidia, come riportato dal Financial Times.

La mossa segue quella di comprare il sorgo dal Brasile con l’export Usa calato del -97% (approfondimento al link).

Indeed e Glassdoor licenziano 1.300 dipendenti

La giapponese Recruitment Holdings che detiene entrambi i portali per la ricerca del lavoro intende puntare sull’AI.
Prevista una riduzione del 6% dell’organico collettivo.

Recruitment Holdings, la società giapponese che controlla sia Glassdoor che Indeed, sta per avviare un processo di riduzione di circa il 6% del proprio organico collettivo, ovvero circa 1.300 dipendenti.

Le due società sono tra i portali di ricerca del lavoro più popolari e sono entrate a far parte di Recruitment Holdings rispettivamente dal 2018 e dal 2012.

Stando a quanto riporta Business Insider poi ripreso da HD Business, i licenziamenti sarebbero dovuti alla volontà del gruppo di puntare sull’intelligenza artificiale.

IA, D’Angelo: giusto darsi regole, ore sostenere sempre più le aziende

Il presidente ANSI: l’approvazione alla Camera dà sostanza alla priorità di predisporre strumenti ad hoc per il settore; costruita la cornice è necessario supportare le aziende che investono in IA.

In vista del via libero definitivo, l’approvazione alla Camera dei deputati del disegno di legge sull’Intelligenza Artificiale dà sostanza alla priorità di predisporre strumenti normativi ad hoc per il settore. Costruita questa cornice, è essenziale ora sostenere sempre più le aziende che investono sull’IA, anche nella logistica”. Così Andrea D’Angelo, presidente dell’associazione datoriale ANSI – Logistica integrata.

Nel rapporto della Commissione europea sullo stato del decennio digitale 2025 – continua D’Angelo – si legge che da qui al 2030 soltanto il 60% delle imprese italiane si sarà dotato di sistemi avanzati di Intelligenza Artificiale, con una media europea che invece si attesta sul 75%. Un dato che si può mettere in relazione anche a quanto previsto dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e da TeamSystem sul potenziale di cui si sta parlando: con l’IA, sempre con l’orizzonte del 2030, il 60% delle imprese italiane che contano più di dieci addetti genererà ricavi aggiuntivi di circa 1.300 miliardi di euro, raddoppiando quindi la crescita di fatturato media degli ultimi cinque anni”.

La strada dunque è tracciata e, oggi più che mai, emerge l’esigenza di supportare le imprese che stanno puntando su questi sistemi, all’insegna dell’innovazione, della competitività e della modernizzazione. Nel nostro campo, come Ansi continuiamo a sostenere poi l’importanza di adottare strumenti verticali creati su misura per la logistica, nutriti esclusivamente con i dati provenienti da tutto il comparto e in grado di fornire soluzioni all’intera filiera”, conclude.

OpenAI si aggiudica contratto da 200 milioni di dollari con il Pentagono

Lo scopo è sviluppare un’intelligenza artificiale di livello militare a 360°: difesa informatica, logistica, processo decisionale sul campo di battaglia, assistenza sanitaria per truppe e analisi dei dati militari.

OpenAI si aggiudica un contratto da 200 milioni di dollari con il Pentagono per sviluppare un’intelligenza artificiale di livello militare.

Il contratto annuale con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per sviluppare strumenti di intelligenza artificiale avanzati per la sicurezza nazionale: si tratta del primo accordo militare ufficiale dell’azienda e di uno dei più grandi contratti del Dipartimento della Difesa mai assegnati a un’azienda di software.

Lo scopo è realizzare prototipi di intelligenza artificiale per supportare la difesa informatica, la logistica, il processo decisionale sul campo di battaglia, l’assistenza sanitaria per le truppe e l’analisi dei dati militari.

“Social People”: nasce la community digitale che crea benessere economico tra aziende e consumatori, trasformando le spese quotidiane in opportunità di risparmio

Cederle: l’obiettivo è fornire aiuto concreto a famiglie e dare opportunità alle aziende di avere visibilità nella community offrendo i loro servizi.
Al via il lancio ufficiale il 10 giugno ore 21.00.

La piattaforma, che in fase di pre-lancio ha già avuto ottimi consensi e l’adesione di centinaia di persone, verrà lanciata ufficialmente il 10 giugno.

Una community digitale che mette in rete consumatori e aziende con un obiettivo concreto: generare benessere economico attraverso il risparmio sulle spese di tutti i giorni.

I primi aderenti hanno potuto testare significativi abbattimenti di costi annuali di spese quotidiane, fino al 15%, grazie a una rete di accordi nazionali. La vision è quella di arrivare a migliaia di aderenti aumentando la forza della community e gli abbattimenti di spesa.

In un periodo storico in cui il potere d’acquisto delle famiglie mostra segni di grande sofferenza, la gestione oculata delle economie richiede una crescente attenzione e un impegno costante sul fronte risparmio.

Un sollievo significativo può derivare dalla riduzione delle voci di spesa come le utenze domestiche e da soluzioni innovative a costo zero.

Social People unendo consumatori e aziende, crea opportunità di risparmio e benessere economico. Il servizio si rivolge a chi vuole ottimizzare le proprie spese mensili, senza costi di adesione, offrendo analisi gratuite delle utenze e accesso a vantaggi riservati. Aumentare il potere d’acquisto grazie ad una community per poi ridistribuire ricchezza alle famiglie.

L’obiettivo – spiega Mauro Cederle, fondatore della piattaforma Social Peopleè fornire un aiuto concreto alle famiglie e dare l’opportunità alle aziende di avere visibilità nella community offrendo i loro servizi. Ma anche promuovere una nuova cultura del risparmio, consapevole e condivisa. Vogliamo far crescere ogni membro, non solo individualmente, ma come parte attiva di una comunità solidale“.

L’asset di partenza sono le utenze, ma punta a espandersi a tutti i settori merceologici per creare un circuito che coinvolge prodotti e servizi di uso quotidiano.

Mauro Cederle è forte di un’esperienza di oltre 15 anni nella costruzione e nello sviluppo di reti commerciali, negli ultimi 5 anni ha scelto di trasferire la propria attività esclusivamente nel digitale nella convinzione e consapevolezza che oggi la rete sia il mezzo più efficace per generare valore e crescita collettiva.

Chi è interessato a conoscere il progetto potrà partecipare alla live il 10 giugno ore 21.00 iscrivendosi a questo indirizzo: https://social-people.it/lancio-social-people-10-giugno/