Zywiec chiude lo storico birrificio: era attivo da oltre 700 anni

L’azienda: calo del mercato della birra, aumento dei costi operativi e delle tasse.
Circa 100 dipendenti perderanno il lavoro.

Il gruppo Żywiec ha annunciato che all’inizio del 2026 cesserà la produzione presso il birrificio di Namysłów, attivo da oltre 700 anni.

La decisione è il risultato del calo del mercato della birra, dell’aumento dei costi operativi e delle tasse, stando a quanto riporta Polonia Oggi.

La produzione delle marche appartenenti al gruppo continuerà negli altri stabilimenti situati a Żywiec: attualmente il gruppo produce birra in quattro birrifici: Żywiec (voivodato della Slesia), Warka (Masovia), Elbląg (Varmia-Masuria) e Namysłów (Opole). Quest’ultimo, fondato nel 1321, è uno dei birrifici più antichi della Polonia.

Circa 100 dipendenti perderanno il lavoro, ma l’azienda garantisce un trattamento di fine rapporto e ulteriore supporto, concordato con i sindacati.

Żywiec sta parlando con potenziali investitori per la vendita degli asset del birrificio ed il sindaco di Namysłów, Jacek Fior, ha annunciato la collaborazione con l’ufficio del lavoro, le imprese locali e i futuri investitori per ridurre al minimo le conseguenze sociali della decisione e aiutare i lavoratori licenziati.

Polonia presto quarta potenza europea

Dal 2004 ad oggi ha scalato 3 posizioni.
Paese senza grandi problemi sociali grazie alla gestione dell’immigrazione.

La Polonia, membro dell’Unione Europea da 20 anni, ha fatto un uso eccellente degli ingenti sussidi ricevuti da Bruxelles per rinnovare le sue infrastrutture“.

È quanto riporta Le Figaro, quotidiano francese.

Non solo. Come riporta Polonia Oggi, Le Figaro sottolinea che nel 2004 la Polonia era il nono paese dell’UE in termini di PIL (esclusa la Gran Bretagna), ed attualmente è sesta.

È ancora dietro a Spagna e Paesi Bassi in termini di PIL, ma presto li raggiungerà“, aggiunge il quotidiano, evidenziando nel titolo la previsione della Polonia come “quarta economia più grande dell’UE“.

Il quotidiano stima anche che il Triangolo di Weimarsia diventato l’asse politico più importante all’interno dell’Unione Europea oggi“. Inoltre, ritiene che la Polonia sia un paese senza grandi problemi sociali.

Individuando la questione dell’immigrazione, il quotidiano sottolinea che la maggior parte degli immigrati in Polonia sono ucraini che “hanno trovato lavoro e sono molto ben integrati“.

Il precedente governo (PiS) è infatti famoso per aver sempre rifiutato le quote di migranti senza mai piegarsi ai diktat europei.

Condividendo le sue impressioni da una visita di 10 giorni in Polonia (Bassa Slesia, Pomerania e Masovia), l’autore dell’articolo scrive di essere rimasto colpito dall’attività, dalla buona organizzazione e dallo “spirito civico” dei residenti.

Polonia: nel 2023 sono nate 34 nuove città

Aumento record indice di forte sviluppo.
Per lo status di città sono necessari requisiti di infrastrutture e architettura.

Dal primo gennaio 34 località polacche diventeranno città: è un aumento record.

Negli ultimi anni alcune località hanno dovuto rinviare i progetti dell’ottenimento dello status di città a causa della pandemia e della guerra in Ucraina, ma ora il numero di città in Polonia ammonterà a 1013.

Anche se lo status non comporta poteri maggiori, può facilitare la promozione della località e attirare nuovi investitori.

Per ottenere lo status, la località deve avere l’infrastruttura e l’architettura urbana sufficientemente sviluppate.

Il numero maggiore delle nuove città, come riporta Polonia Oggi, si trova nei Voivodati di Łódź e della Masovia.