Paesi Brics pronti a svincolarsi dal Dollaro

La volontà è quella di creare una nuova valuta.
Aggirerebbe le sanzioni. Coinvolta anche l’Argentina.

Le nazioni del blocco Brics (composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) hanno chiesto alla loro banca, la Ndb, di fornire indicazioni su come potrebbe funzionare una potenziale nuova valuta condivisa, soprattutto nel proteggere altri paesi membri dall’impatto di sanzioni come quelle imposte alla Russia.

Lo scrive il quotidiano sudafricano Daily Maverick, poi ripreso anche da Il Sole 24 ore, riportando stralci dell’incontro tenutosi ieri a Città del Capo (Sudafrica) tra i ministri degli Esteri di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.

Di seguito quanto ha detto ai giornalisti Naledi Pandor, ministro delle relazioni internazionali del Sudafrica, dopo l’incontro:

I Brics stanno cercando di assicurarsi di non diventare vittime di sanzioni che hanno effetti secondari su paesi che non sono coinvolti in questioni che hanno portato a tali sanzioni unilaterali“.

Le proposte sono all’esame dei funzionari della New Development Bank (Ndb), l’istituto di credito con sede a Shanghai creato dalle nazioni Brics.

Non solo. Anche l’Argentina potrebbe entrare nella Banca dei Brics.

La presidente della Nuova banca di sviluppo (Nbd) dei Brics, l’ex presidente brasiliana Dilma Rousseff, ha infatti informato il ministro dell’Economia argentino, Sergio Massa, che il cda della banca ha formalmente consentito di votare l’ingresso dell’Argentina in tale istituto: lo rende noto l’agenzia Telam.

Rousseff ha comunicato la notizia a Massa durante una riunione svoltasi ieri nella sede della Nbd a Shanghai.

Si tratta di una decisione chiave per il Paese, soprattutto per la possibilità di assistenza in materia finanziaria a cui l’Argentina potrà accedere diventando membro della banca.

La proposta, promossa dal Brasile, si concretizzerà nell’incontro che i governatori della Nbd svolgeranno nella prima settimana di agosto in Sudafrica.

La Russia pensa di sganciarsi dal dollaro

Prodotti in metallo e materie prime nel mirino.
Svincolarsi dal tasso di cambio col dollaro.

La Russia sta valutando di fissare temporaneamente limiti ai prezzi dei prodotti in metallo e delle materie prime e di sganciare le loro quotazioni dal dollaro.

Lo riporta l’agenzia “Tass“, ripresa anche da “Tgcom24” e citando il ministero dell’Industria e del Commercio di Mosca:

Nell’attuale situazione è necessario sostenere il regolare funzionamento dell’industria, disaccoppiando i prezzi dei prodotti in metallo e delle materie prime dal tasso di cambio del dollaro“.

Scontro Usa-Iran: oro e petrolio schizzano sul mercato

Impatto dello scontro tra Usa ed Iran su Borse e mercato: schizzano oro e petrolio,

Tiene banco sotto tutti i punti di vista lo scontro tra Usa ed Iran, lo scontro che potrebbe scatenare la terza guerra mondiale (approfondimento al link).

L’uccisione di Soleimani per ordine di Trump (approfondimento al link), legata al mostruoso incremento della produzione nucleare dell’Iran (approfondimento al link) e che ha portato poi alla controreazione iraniana, sta avendo ripercussioni anche dal punto di vista economico.

Sul mercato, infatti, schizzano le quotazioni del petrolio e dell’oro.

Il primo è arrivato alla quota di 65 dollari al barile, facendo registrare un aumento del 3,4%; il secondo ha toccato quota 1.600 dollari l’oncia, ovvero il massimo dal 2013.

Di contro, ciò che ha subìto un forte calo, sono stati i contratti futures sull’azionario di Wall Street. Tutte in ribasso, inoltre, le borse asiatiche dopo gli attacchi iraniani alle basi Usa (approfondimento al link).

La Borsa di Tokyo ha chiuso a -2,45% mentre Hong Kong a -1,49% e con Shangai che registra un -0,49%.

Sotto il profilo delle valute, invece, il dollaro americano cede sullo yen mentre l’euro sale leggermente.