Le top 30 mete per il Ponte dell’Immacolata: la classifica di Holidu

Classifica e prezzi per le destinazioni più ricercate su Holidu.it: Londra, Parigi e Colmar tra le preferite.

Si avvicina Ponte dell’Immacolata 2025, momento ideale per pianificare una fuga dalla frenesia quotidiana. Il week end lungo di dicembre prima delle vacanze di Natale si trasforma nell’occasione perfetta per scoprire una nuova città, tornare nei borghi del cuore o lasciarsi incantare dai paesaggi innevati. Ma quali sono le località più gettonate?

Holidu, la piattaforma di case e appartamenti vacanza, ha creato una classifica delle 30 destinazioni più ricercate dagli italiani per il Ponte dell’Immacolata 2025. Oltre alla posizione nella top 30, ogni meta è accompagnata dal prezzo medio per notte, consentendo di orientarsi tra mete esclusive e opzioni più economiche. Il budget? Quest’anno varia dai 196€ di Barcellona fino ai 440€ di Selva di Val Gardena!

PosizioneCittàRegione o Stato esteroPrezzo medio
1LondraRegno Unito265€
2ParigiFrancia261€
3ColmarFrancia357€
4StrasburgoFrancia322€
5BolzanoTrentino-Alto Adige240€
6-29

30San Leonardo in PassiriaTrentino-Alto Adige283€

Fonte e classifica completa di posizioni e dati comprensivi dei prezzi delle case vacanze disponibile alla pagina: https://www.holidu.it/casa-vacanze/europa#ponte-immacolata

Londra guida la classifica delle destinazioni più cercate per il Ponte dell’Immacolata 2025, con un prezzo medio di 265€ a notte. Parigi si impone al secondo posto grazie al suo fascino intramontabile e a una tariffa media di 261€, mentre Colmar, capitale dell’Alsazia del Natale, conquista la terza posizione con 357€, la seconda cifra più alta dell’intera classifica.

In quarta posizione troviamo Strasburgo (322€), altra perla alsaziana celebre per i suoi mercatini incantati. Chiude la top 5 Bolzano (240€), prima destinazione italiana in classifica, con i suoi suggestivi scorci montani e l’atmosfera altoatesina.

Al sesto posto c’è Brunico (265.5€), seguita da Merano (228€) in settima posizione, entrambe località ideali per una vacanza invernale. L’ottava piazza va a Vienna (203€), mentre Montepulciano, autentico gioiello toscano, si piazza al nono posto con 209€. A chiudere la top 10 c’è Edimburgo a 307€, unica britannica oltre Londra a comparire in alta classifica.

Le regioni più gettonate? Domina il Trentino-Alto Adige con ben 12 località nella classifica. Segue la Toscana con 2 destinazioni.

Il Trentino-Alto Adige domina il panorama nazionale con il maggior numero di destinazioni tra le prime trenta in Italia, precisamente 12, rappresentato da ben cinque mete nella top 10: Bolzano in 5ª posizione (240€), Brunico al 6° posto (265.5€), Merano al 7° (228€), Montagna in 11ª (352€) e Ortisei in 12ª (328€). Presenze che confermano il fascino invernale e l’attrattiva delle Dolomiti.

Due destinazioni per la Toscana con Montepulciano (9ª posizione, 209€) e Firenze (14ª, 203.5€), due mete iconiche che mescolano arte, gusto e paesaggi collinari.

Altre 3 le regioni con una meta ciascuna in graduatoria: Livigno (16ª, 330€) rappresenta la Lombardia offrendo neve e shopping duty free. Courmayeur per la Valle d’Aosta occupa la 29ª posizione (283€), mentre Imperia per la Liguria si trova in 27ª posizione e 307€ medi a notte, ulteriore perla costiera nella classifica dominata da mete alpine e cittadine d’arte.

Quali le mete estere più amate? Gli italiani scelgono le grandi città europee

Come di consueto per il Ponte dell’Immacolata, le località nazionali dominano la classifica con 17 destinazioni su 30 all’interno dell’Italia. Tuttavia, la presenza di mete internazionali è ben marcata, con 13 località distribuite tra grandi centri e incantevoli borghi natalizi.

Tra le nazioni estere, la Francia si distingue con ben 6 località: oltre a Parigi anche Colmar (3ª, 357€), Strasburgo (4ª, 322€), Riquewihr (18ª, 274.5€), Turckheim (meta affascinante e ferma nel tempo, 22ª, 200€) e Chamonix-Mont-Blanc (15ª, 203€). Un predominio che sottolinea il fascino natalizio dell’Alsazia e delle Alpi francesi.

Seguono il Regno Unito con Londra (1ª, 265€) ed Edimburgo (10ª, 307€), l’Austria con Vienna (8ª, 203€), e la Germania, rappresentata da Monaco di Baviera in 21ª posizione (204€). Dublino conferma la sua popolarità dalla cima dell’Irlanda, piazzandosi 25ª con 321€. La Spagna si affaccia con Barcellona alla 23ª posizione, destinazione più economica della top 30 con un prezzo medio di 196€. Anche la Svizzera trova spazio, con Sankt Moritz in 26ª posizione (316€), destinazione dall’anima alpina e raffinata.

Qual è la destinazione più costosa?

La località più cara in assoluto è Selva di Val Gardena, che domina con una media di 440€ a notte, sui candidi pendii dolomitici dell’Alto Adige. Segue Colmar (357€), incastonata tra mercatini fiabeschi e facciate colorate. A completare il podio c’è Montagna, raffinata località altoatesina (352€). Quarta Livigno con 330€, mentre Ortisei chiude la top 5 delle più esclusive con un prezzo medio di 328€. Tutte mete ideali per chi cerca sport invernali e atmosfera unica.

Sul versante opposto, le località più accessibili sono perfette per chi desidera risparmiare senza restare a casa. Barcellona, molto cara in altri periodi dell’anno specialmente a metà agosto, nella stagione invernale risulta invece essere la più economica in assoluto con 196€, seguita da Turckheim, incantevole borgo alsaziano, a 200€ a notte. Vienna e Chamonix-Mont-Blanc condividono la stessa fascia tariffaria di 203€, mentre Firenze, unica italiana tra le più convenienti, chiude la cinquina con 204€. Un’opportunità d’oro per chi vuole viaggiare contenendo i costi!

La classifica completa delle località più ricercate e i prezzi medi degli alloggi per ciascuna città analizzata sono disponibili alla pagina: https://www.holidu.it/casa-vacanze/europa#ponte-immacolata

Metodologia:

Holidu ha analizzato le ricerche effettuate dai viaggiatori italiani sul sito holidu.it per soggiorni con date di check-in comprese tra il 4 e il 6 dicembre 2025 e date di check-out comprese tra l’8 e il 9 dicembre 2025, compilando poi una classifica delle destinazioni di viaggio più popolari. Per ogni località è stato indicato il prezzo medio per notte.

Contatti:

Pasquale Ricciardi, Senior PR Manager Italia

E-mail: pasquale.ricciardi@holidu.com

A proposito di Holidu

Holidu è una società tecnologica in forte crescita attiva nel settore degli affitti vacanze, con la missione di rendere l’ospitalità e la prenotazione di case vacanze prive di dubbi e ricche solo della gioia che ogni viaggio sa offrire. Grazie a un software interno per la gestione delle proprietà (PMS) e a team locali esperti, Holidu supporta host e piccoli property manager nell’aumentare le prenotazioni col minor sforzo possibile. Per i viaggiatori, invece, Holidu offre un ampio portafoglio selezionato di case vacanza garantendo prenotazioni sicure e senza preoccupazioni. La società fornisce inoltre soluzioni software Holidu Smart Destination alle organizzazioni di promozione turistica (DMO). Fondata nel 2014 dai fratelli Johannes e Michael Siebers, l’azienda ha sede a Monaco di Baviera, conta oggi oltre 700 dipendenti e dispone di uffici in più di 25 tra le principali destinazioni turistiche europee. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.holidu.it.

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Allarme dalla Polonia: il 60% dei crimini è commesso dagli ucraini

Gli immigrati che arrivano in Polonia sono sempre più maschi giovani anzichè donne e bambini come all’inizio della guerra.
Da settembre 2025 sono schizzati i crimini.

Dalla fine d’agosto all’inizio di novembre è stato notato un crescente afflusso degli ucraini in Polonia che richiedono il cosiddetto permesso per protezione UKR.

Questo permesso di soggiorno per i cittadini ucraini, introdotto nel marzo 2022, autorizza il soggiorno (per ora fino al 4 marzo 2026) in Polonia nonché l’accesso al mercato del lavoro, al servizio scolastico e ai servizi sociali.

Dal 29 agosto al 24 novembre 2025 sono state presentate oltre 50 mila richieste, tre volte di più che nei primi mesi dell’anno.

La novità, come riporta Polonia Oggi, è che la gran parte sono uomini giovani (e non, come prima, donne e bambini). Questo è dovuto alle recenti modifiche delle leggi ucraine che ora permettono agli uomini tra i 18 e i 22 anni di migrare fuori dal paese.

Negli ultimi mesi sono entrati in Polonia oltre 121 mila uomini di questa fascia d’età, di cui circa 62 mila si sono fermati qui oppure trasferiti in altri paesi dell’UE. Alo stesso tempo, è diminuito il numero delle persone con lo status UKR attivo (e invece cresce il numero degli ucraini che richiedono l’asilo): da 2 milioni a 964 mila. Secondo Cezary Przybył dell’Istituto Economico Polacco, gli ucraini giovani più spesso lavorano senza contatto con la lingua, cultura o gente polacca, soprattutto nel campo di trasporto, edilizia e industria.

Risulta controversa anche la questione della sicurezza: nella prima metà del 2025, il 60% dei reati (che sono stati 8994 in totale) erano correlati agli ucraini.

Nella maggior parte si tratta di truffe e guida in stato di ebbrezza, ma sono preoccupanti anche i recenti casi di criminalità informatica e atti di sabotaggio. Invece, secondo Tomasz Safjański, ex-funzionario dell’Ufficio Investigativo, le vere sfide possono cominciare dopo il ritorno degli ex-soldati in Europa.

Oltre alla Polonia, i risultati della nuova legge ucraina si sono notati nella Germania, dove il numero dei cittadini dell’Ucraina che hanno richiesto il permesso per protezione è cresciuto fino a 1800 a settimana.

Il Mondo di Ketty – Stereotipi e relazioni: una riflessione tra Milano e Sicilia

Viviamo immersi in un mondo di stereotipi. Ci rassicurano, ci semplificano la realtà, ma spesso ci condizionano più di quanto immaginiamo.

Qualche giorno fa mi sono trovata a Milano, all’inaugurazione di un locale che celebra la sicilianità. Un evento curioso: ingresso a pagamento, 4 euro. Non è tanto la cifra, quanto il principio. In Sicilia, alle inaugurazioni, gli assaggi sono gratuiti: è una questione di marketing, ma anche di cultura dell’accoglienza. Durante la serata, io e un amico siciliano abbiamo incontrato un altro conterraneo. Dopo i convenevoli, ha subito etichettato i milanesi come “freddi”, contrapponendoli alla nostra presunta “calorosità”. Eppure, la mia esperienza è diversa. Non ho trovato i milanesi freddi, anzi. Credo che molto dipenda da come ci poniamo noi: la relazione è uno specchio, riflette ciò che portiamo. Gli stereotipi, invece, rischiano di diventare gabbie. Ci impediscono di vedere l’altro per ciò che è, e ci fanno perdere occasioni di incontro autentico. La domanda che mi porto a casa da quella serata è semplice: vogliamo davvero continuare a vivere di etichette, o siamo pronti a scoprire le persone oltre i pregiudizi?

Matrimoni dello stesso sesso, Tusk (Polonia): l’Ue non può imporci nulla

Due uomini polacchi sposati in Germania sono tornati in Polonia chiedendo il riconoscimento del matrimonio.
La Corte europea: Stati membri devono riconoscere i matrimoni stipulati in un altro Paese.
Tusk: Ue non può costringerci a qualcosa a riguardo.

Il Primo Ministro della Polonia, Donald Tusk, ha commentato la recente decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che impone il riconoscimento dei matrimoni tra cittadini dello stesso sesso stipulati legalmente negli altri paesi membri.

Si tratta del caso dei due uomini polacchi che si sono sposati nel 2018 in Germania, il cui matrimonio non è stato riconosciuto dopo il ritorno in Polonia.

L’altro ieri, il 25 novembre, la CGUE ha stabilito che gli stati membri non sono tenuti a legalizzare tali matrimoni, ma devono riconoscere quegli stipulati in un altro paese membro.

Tusk ha ammesso che “il tema ha causato tante emozioni, non solo nella Polonia”, ma afferma che “non è che l’UE possa costringerci a qualcosa a riguardo”.

Ha ricordato gli attuali lavori sull’istituzione delle leggi che riguarderanno la situazione delle coppie dello stesso sesso, poi affermando che la questione sarà risolta “nel modo indicato dalla maggioranza dei polacchi”.

Ha detto che “le sentenze delle corti europee saranno rispettate; quindi, gli emigranti che tornano qui saranno trattati con il massimo rispetto, ma nello stesso tempo in linea con le leggi polacche”.

Ha sottolineato, come riporta Polonia Oggi, l’importanza del diritto nazionale e che si deve applicarlo dove è necessario.

A metà ottobre è stato presentato il progetto di legge sullo “statuto della persona più vicina” (status osoby najbliższej), stabilito in cooperazione del Partito Popolare (la PSL) e la Nuova Sinistra.

La legge regola, tra l’altro, i rapporti patrimoniali, diritti all’alloggio e alimenti, nonché l’accesso alle informazioni medici.

Il progetto esclude “le questioni delicate”, ovvero l’istituzione del matrimonio e le questioni relative ai figli.

25 novembre: il cuore che chiede amore

La giornata internazionale contro la violenza sulle donne, tra memoria e incontri che lasciano il segno

Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. 
Un giorno che ci ricorda quanto siamo forti e fragili nello stesso tempo. Quanto basterebbe, a volte, una parola semplice e magica: “scusa, ho sbagliato”. E invece troppo spesso ci si scontra con comportamenti che negano rispetto, che impongono obbedienza solo perché sei moglie, figlia, compagna… o peggio, perché “lo dico io”.

Questa mattina, sulla metro, ho vissuto un incontro che ha reso questa ricorrenza ancora più viva. Una ragazza si è seduta accanto a me. Nulla di strano. Poi ho sentito la sua testa sfiorare la mia spalla. Mi sono girata: lei si è scusata. 
Proprio in quel momento, dagli altoparlanti, una voce ricordava la giornata dedicata a noi donne. 

La ragazza ha iniziato a raccontare, come a giustificarequel suo gesto che richiedeva conforto,  comprensione. Francese, 35 anni, insegnante di lingue alle medie. Ama il suo lavoro. È sposata, il marito lavora a Londra, lei resta con i figli. Oggi è il suo compleanno. Ha festeggiato con le amiche. Ma piangeva. Non è felice. 

Mi ha confidato che suo padre le aveva augurato buon compleanno con un messaggino. 
Lo stesso padre che la picchiava. 
“Non posso odiarlo, è mio padre”, ha sussurrato. 

In quelle parole ho sentito tutta la contraddizione: il bisogno di un amore che dovrebbe proteggere e che invece ha ferito. La sete di un abbraccio che rimane, anche quando la memoria brucia. 

Poi si è alzata, è scesa. 
E io sono rimasta lì, a piangere. 
Piango per lei, perché forse non sono riuscita a consolarla. 
Piango perché questo mondo è sbagliato. 
Piango perché, nonostante la violenza, il cuore continua a chiedere amore. 

Oltre la memoria, la responsabilità

La violenza sulle donne non è solo un fatto di cronaca: è una ferita che attraversa generazioni, famiglie, culture. È un dolore che si nasconde dietro sorrisi, compleanni, abbracci mancati. 
Il 25 novembre non è soltanto un giorno di memoria: è un invito a cambiare, a educare, a riconoscere che il rispetto non è un optional, ma la base di ogni relazione. 
Ogni donna che racconta la sua storia ci consegna un frammento di verità. E noi, ascoltando, diventiamo custodi di quella voce. 
Perché la violenza non si combatte solo con leggi e manifestazioni, ma anche con gesti quotidiani: un ascolto sincero, una parola di conforto, un “ti credo”. 

Oggi, 25 novembre, fermiamoci un istante. Ascoltiamo le storie, anche quelle che fanno male. Ricordiamo che dietro ogni volto c’è un cuore che chiede amore. E impegniamoci, ognuno nel proprio quotidiano, a costruire un mondo dove nessuna donna debba più piangere per la mancanza di rispetto.