Polonia, Nawrocki: vicini all’Ungheria, no all’Ucraina nella UE

Il nuovo presidente polacco detta la linea di politica estera.
E aggiunge: l’Ucraina dovrebbe curare meglio le relazioni con chi l’aiuta invece di pretendere e basta.

Karol Nawrocki, nel suo primo colloquio dopo la vittoria presidenziale con il settimanale ungherese Mandiner, ha sottolineato l’importanza dell’Ungheria come alleato fondamentale della Polonia e la necessità di rafforzare il Gruppo di Visegrád (V4) e il fianco orientale della NATO.

Ha affermato che una cooperazione più stretta nell’ambito del V4, così come dei Nove di Bucarest, è strategicamente cruciale per la sicurezza della regione.

Facendo riferimento alla comune lotta contro il regime comunista, ha evidenziato come queste esperienze storiche abbiano avvicinato polacchi e ungheresi, aggiungendo di avere molti amici in Ungheria.

Ha ribadito, come riporta Polonia Oggi, che “l’Ungheria è per la Polonia un alleato molto importante” ed ha poi confermato che la Polonia continuerà a sostenere l’Ucraina, sia sul piano strategico che su quello militare, pur opponendosi a un’immediata adesione di Kiev all’Unione Europea.

Ancora, ha osservato che l’Ucraina dovrebbe anzitutto concentrare i propri sforzi sul miglioramento delle relazioni con i Paesi vicini, in particolare sotto il profilo economico e storico, citando il genocidio di Volinia.

Ha indicato la Russia e la sua politica aggressiva come la più grande minaccia orientale. Riguardo alla campagna elettorale, ha ammesso di essere stato oggetto di attacchi da parte dell’opposizione e di partiti europei come il Partito Popolare Europeo, ma ha attribuito la sua vittoria ai voti “dei cittadini comuni”.

Infine, ha sottolineato che il governo di Viktor Orbán ha riconosciuto in lui un contrappeso al corso “pro-bellico” della Polonia.

Questa intervista rappresenta una dichiarazione chiave delle sue intenzioni in materia di politica estera e sicurezza, nonché un segnale deciso per i partner della regione.

Strage di Volinia: dopo 80 anni l’Ucraina concede le verifiche

Nazionalisti ucraini responsabili di 120mila vittime polacche.
Il ministro Nitras: credo che gli ucraini si scuseranno per la strage.

In primavera gli esperti dell’Università di Medicina di Stettino si recheranno a Volyn (Volinia, in italiano).

Dopo anni di richieste polacche l’Ucraina ha dato via libera per effettuare l’esumazione e l’identificazione delle vittime della strage di Volyn.

Secondo le stime negli anni 1943 e 1944 a Volyn sono morte 120 mila persone soprattutto polacchi che vivevano lì.

Nazionalisti ucraini sostenuti dalla popolazione locale sono responsabili del crimine, come riporta Polonia Oggi.

Sul tema è intervenuto il prof. Andrzej Ossowski, del Dipartimento di medicina forense dell’Università di Medica della Pomerania a Stettino, nel dichiarare che l’apertura dell’Ucraina è finalmente un passo avanti, ha dichiarato quanto di seguito:

Sono favorevole a lasciare i resti rimasti dove sono stati trovati se è un luogo degno. In questo momento sono al limite del cimitero quindi dovrebbero essere sepolti nel cimitero del villaggio dove vivevano queste persone e da dove venivano. E dovrebbero essere sepolti non gettati in una fossa.

Il ministro dello Sport e del Turismo, Sławomir Nitras, da parte sua ha aggiunto:

È molto importante che i politici che sono concentrati sull’accordo si incontrino da entrambe le parti, trovino una soluzione e non cerchino i propri vantaggi ad esempio quelli politici. Le esumazioni sono molto importanti, sono una condizione da parte nostra non da discutere. E credo che gli ucraini si scuseranno per la strage in Volyn.