Minaccia per coesione nazionale della Francia, non attraverso violenza ma erodendo gradualmente valori laici a livello locale.
Il ministro Retailleau: obiettivo finale è quello di convertire l’intera società francese alla Sharia.
Un rapporto governativo francese riservato mette in guardia dalla diffusione dell’ideologia dei Fratelli Musulmani.
Più precisamente, il rapporto pubblicato da Le Mond dice che i Fratelli Musulmani rappresentano una minaccia a lungo termine per la coesione nazionale della Francia, non attraverso la violenza, ma erodendo gradualmente i valori laici a livello locale e che e occorre intervenire per fermare la diffusione dell'”islamismo politico“.
Il quotidiano francese continua poi dicendo che il rapporto è stato presentato al presidente Emmanuel Macron mercoledì 21 maggio.
Le Mond precisa che una copia del rapporto è stata ottenuta da l’Agence France-Presse (AFP) nella giornata di martedì e che vi si può leggere anche quanto di seguito:
“La realtà di questa minaccia, anche se di lunga durata e non comporta azioni violente, rischia di danneggiare il tessuto sociale e le istituzioni repubblicane (…) e, più in generale, la coesione nazionale“.
Come ripreso poi anche da diverse testate giornalistiche italiane che citano Le Mond, l’analisi va avanti indicando che Francia e Germania hanno le più grandi popolazioni musulmane tra i paesi dell’Unione Europea e che la diffusione dell’islamismo avviene “dal basso verso l’alto” e a livello municipale, aggiungendo che il fenomeno costituisce “una minaccia a breve e medio termine“.
Nello specifico, in Francia il movimento è “basato su una solida struttura, ma l’islamismo politico si sta diffondendo principalmente a livello locale“, hanno sottolineato gli autori che poi affermano che “Un’azione risoluta e a lungo termine sul campo sembra necessaria per arginare l’ascesa dell’islamismo politico“.
Il rapporto ha evidenziato la “natura sovversiva del progetto“, affermando che mira a “produrre gradualmente cambiamenti nelle normative locali o nazionali“, in particolare quelle relative alla laicità e all’uguaglianza di genere. Tale “islamismo municipale” rischia di incidere sulla sfera pubblica e sulla politica locale, afferma il rapporto, evidenziando “la creazione di ecosistemi islamisti sempre più numerosi“.
Il ministro degli Interni francese conservatore Bruno Retailleau ha espresso martedì preoccupazione per “un islamismo di basso livello” il cui “obiettivo finale è quello di convertire l’intera società francese alla Sharia“. Tuttavia, gli autori del rapporto hanno affermato che “nessun documento recente dimostra il desiderio dei musulmani in Francia di istituire uno stato islamico in Francia o di applicare la Sharia“.
Musulmans de France (“Musulmani in Francia“), precedentemente Unione delle Organizzazioni Islamiche di Francia, è identificata come “la branca nazionale dei Fratelli Musulmani in Francia“. “Non si tratta di un separatismo aggressivo“, ma di un “obiettivo sottile (…) ma non per questo meno sovversivo per le istituzioni“, hanno affermato gli autori.
Il rapporto stima che ci siano 139 luoghi di culto affiliati ai musulmani di Francia, con altri 68 considerati vicini alla federazione. Questo rappresenta il 7% dei 2.800 luoghi di culto musulmani elencati in Francia, afferma il rapporto.
Il movimento islamista sta perdendo la sua influenza nel mondo arabo e “sta concentrando i suoi sforzi sull’Europa“, aggiunge. Una campagna di sensibilizzazione pubblica deve essere accompagnata da rinnovati sforzi per promuovere un “discorso laico” e “segnali forti e positivi alla comunità musulmana“, incluso l’insegnamento dell’arabo, afferma il rapporto.