Polonia: sfida a colpi di investimenti tra Philip Morris e Japan Tobacco

Philip Morris investe 1 miliardo di zloty.
Japan Tobacco crea un campo fotovoltaico di 16 ettari.

Philip Morris International (PMI) ha investito un miliardo di złoty nella sua fabbrica situata a Cracovia, creando numerosi nuovi posti di lavoro.

Questo significativo investimento rafforza la posizione della Polonia come hub industriale in Europa e testimonia la fiducia degli investitori stranieri nell’economia polacca.

L’espansione della fabbrica non solo aumenta la capacità produttiva, ma stimola anche l’economia locale attraverso l’occupazione e la collaborazione con fornitori locali.

Questo sviluppo rappresenta un passo avanti per l’industria manifatturiera polacca, promuovendo l’innovazione e la competitività nel mercato globale.

Non solo.

Come riporta Polonia Oggi, è una vera e propria sfida a colpi di investimenti nel settore del tabacco.

Infatti, anche Japan Tobacco International (JTI), che ha il suo più grande centro di produzione al mondo a Stary Gostków, in Poloni, ha investito più di 1,3 miliardi di dollari dal 2007.

L’ultimo sviluppo, ovvero un campo fotovoltaico di quasi 16 ettari, fornirà oltre il 20% del fabbisogno elettrico dei quattro stabilimenti polacchi di JTI.

Il parco fotovoltaico che inauguriamo oggi non solo riflette l’impegno di JTI nei confronti dei nostri obiettivi di sostenibilità, ma anche il nostro impegno a favore dell’economia polacca. Inoltre, contribuisce al nostro obiettivo di ottenere il 100% dell’elettricità da fonti rinnovabili entro il 2040”, dichiara Vassilis Vovos, direttore finanziario di JTI. La nuova installazione prevede quasi 25.000 pannelli solari. Il suo funzionamento ridurrà le emissioni di CO2 di quasi 10.000 tonnellate all’anno. “Da anni investiamo nello sviluppo della Polonia e oggi facciamo un altro passo avanti verso una produzione completamente sostenibile”, sottolinea Philip Livingston, Vicepresidente senior della catena di fornitura globale.

Tabacco: all’Italia il primato di produzione in Europa

Mercato certo e prezzi garantiti le chiavi del successo.
De Castro: Grazie a Coldiretti e Philip Morris.


L’Italia è il principale Paese europeo per la produzione di tabacco“.

Esordisce così Paolo De Castro, membro del Parlamento europeo, in occasione dell’incontro “Le sfide regolatorie per la filiera del tabacco” svoltosi nel villaggio Coldiretti, in piazza Municipio a Napoli.


Come riporta Adnkronos, De Castro ha poi continuato come di seguito:

Noi abbiamo questo primato anche grazie agli accordi di filiera che hanno permesso ai produttori italiani di avere mercato certo, prezzi garantiti e anche una raccolta significativa di prodotto proprio grazie a questi accordi. Uno tra tutti l’accordo firmato tra Coldiretti e Philip Morris che da solo vale circa il 60 per cento dell’intera produzione di tabacco italiano, quindi è grazie a questo se si sono create le condizioni affinché la tabacchicultura italiana possa continuare ad andare avanti. Va avanti anche grazie agli aiuti europei ma senza una garanzia di sbocco, con prezzi certi, non ci sarebbe stata garanzia di futuro“.


Svizzera, referendum: no a pubblicità tabacco, sì sperimentazione animale

57% per l’abolizione pubblicitaria.
Partiti unanimi nella sperimentazione animale.

Dopo il referendum sul green pass, la Svizzera si dimostra ancora una volta un Paese democratico e torna alle urne.

Sta volta i temi erano la pubblicità del tabacco e la sperimentazione sugli animali: nella consultazione referendaria di domenica quasi il 57% dei votanti e 16 dei 26 cantoni svizzeri hanno deciso per il divieto della pubblicità del tabacco a tutela dei più giovani, mentre tutti i partiti politici, il parlamento ed il governo si erano opposti all’iniziativa per abolire la sperimentazione sugli animali, sostenendo che avrebbe avuto conseguenze disastrose per la ricerca medica.

Nel Paese l’opinione pubblica è polarizzata, anche perché nei cantoni hanno sede sia i giganti mondiali della ricerca scientifica che le grandi lobby del tabacco. Hans Stöckli, presidente dell’associazione “Bambini senza tabacco“, si dice a maggior ragione soddisfatto:

Si tratta di una pietra miliare. È la prima volta che un’iniziativa popolare sul tema della prevenzione ha convinto il popolo ed i cantoni. È una vittoria importante contro la maggioranza in parlamento.

Come riporta “Euronews” il risultato del voto ha premiato le associazioni che si sono impegnate nella campagna referendaria, invece il quesito referendario che chiedeva il divieto di sperimentazione sugli animali è stato respinto.

I contrari al divieto dei test sugli animali hanno giudicato troppo rigido il provvedimento che avrebbe reso la Svizzera il primo Paese a vietare del tutto la sperimentazione animale, come auspicato dalle 80 associazioni per i diritti degli animali che hanno sostenuto la campagna referendaria.