Nonostante alcuni anni fa Elly Schlein non avesse un’alta considerazione di Fabio Fazio, come dimostrano i suoi tweet, in veste di segretaria del Partito democratico è recentemente stata l’ospite d’onore del suo programma.
Dopo aver annunciato di aver riaperto il tesseramento online, con la solita politica fatta di slogan e di frasi fatte, ha dichiarato di voler essere “la segretaria di tutte e di tutti: è finito il tempo dei personalismi e della conflittualità interna, che è energia sprecata rispetto alla costruzione di un’alternativa alla destra“.
Ma il nuovo che avanza, come viene considerata da quelli che l’hanno votata, continua ad avere le idee vetuste della vecchia guardia rossa che, per altro, è quella che l’ha sostenuta.
Intervenendo, infatti, dice quanto di seguito:
“Vorremmo poter fornire un certo sistema di tutela che non metta in contrapposizione fragilità diverse partendo dal principio costituzionale della progressività, altrimenti qualcosa si rompe nel contratto sociale. Chi ha di più contribuisca di più“.
Una patrimoniale, dunque. Il nuovo che avanza vuole mettere le mani in tasca agli italiani, né più né meno rispetto a quelli che l’hanno preceduta e che sono stati, anche per questo motivo, spodestati.
Sempre nella logica della propaganda, come riporta Il Giornale, la segretaria del Pd è tornata anche sulla tragedia di Cutro, che ormai la sinistra cavalca come proprio ariete politico:
“Bisogna stabilire le responsabilità e la linea di comando. Capire chi ha deciso che intervenisse la Gdf che non aveva mezzi adeguati rispetto alla Guardia Costiera che aveva mezzi per intervenire. Noi abbiamo lanciato gli atti ispettivi per fare chiarezza perchè ciò che è successo è gravissimo, è una ferita profonda sulla quale il ministro ha polemizzato anzichè farsi la domanda giusta su cosa si può fare. Io ho conosciuto una madre che ha perso due figlie. Prima di dire cose inumane si dica cosa si può fare per dare protezione“.
Dalle parole di Elly Schlein, benché lei neghi personalismi, si nota una certa attitudine della segretaria a porre se stessa in una posizione di centralità.
Un modo di fare che potrebbe risultare pericoloso per il suo percorso politico, anche se lei sembra essere convinta che non ci saranno scissioni.