Ucraina: ecco il piano di pace di Trump

Nuove elezioni in Ucraina entro 100 giorni dall’accordo.
L’energia prodotta dalla centrale di Zaporizhzhia dovrà essere distribuita equamente tra Russia ed Ucraina.

Il piano di Donald Trump per la pace prevede che l’Ucraina tenga elezioni entro 100 giorni dall’accordo.

Lo riferisce Axios che ha preso visione del piano in 28 punti.

Secondo la bozza inoltre, come riporta Ansa, la centrale nucleare di Zaporizhzhia sarà avviata sotto la supervisione dell’Aiea e l’elettricità prodotta sarà distribuita equamente tra Russia e Ucraina.

La Russia al Consiglio di Sicurezza dell’Onu

L’Iran ha accettato il maggior numero di ispezioni dell’AIEA.
Israele non è membro del TNP, quindi non è soggetto ad ispezioni dell’AIEA ma non gli è mai stato chiesto di aderirvi: situazione fraudolenta.

Questa, in sintesi per punti, la posizione della Russia al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, come riportato da Giubbe Rosse:

  • Israele non è ancora membro del TNP e pertanto non vengono effettuate ispezioni complete da parte dell’AIEA in Israele.
  • L’Iran è l’unico paese che ha accettato il maggior numero di ispezioni, ma invece di ringraziarlo, lo bombardiamo e i suoi civili vengono presi di mira.
  • Purtroppo il direttore generale dell’AIEA non ha mai chiesto che Israele aderisca al TNP; questa situazione è fraudolenta.

L’Iran triplica la produzione di uranio arricchito

Livello vicino a quello necessario per armi nuclerari.
Teheran smentisce. Gli Usa si dicono preoccupati.

L’Iran ha triplicato la sua produzione di uranio arricchito al 60%, vicino al livello necessario per un’arma nucleare, portandola a nove chilogrammi al mese nelle ultime settimane, invertendo la tendenza al ribasso degli ultimi mesi.

Lo ha annunciato l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), citata poi da AGI:

Questo rappresenta un aumento rispetto ai circa tre chilogrammi prodotti al mese da giugno, e un ritorno a un tasso mensile di nove chilogrammi durante la prima metà del 2023“.

Il 15 novembre, l’Aiea aveva annunciato che l’Iran disponeva di 128,3 chili di combustibile nucleare al 60%, al di sotto del 90% necessario per la costruzione di un’arma nucleare, ma ben al di sopra del 3,67% massimo imposto dall’accordo del 2015, che gli Stati Uniti hanno abbandonato unilateralmente tre anni dopo.

Gli Stati Uniti sono “fortemente preoccupati” per un rapporto dell’AIEA sull’aumento della produzione di uranio altamente arricchito da parte dell’Iran.

Lo ha detto un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, dichiarando quanto di seguito:

L’escalation nucleare dell’Iran è ancora più preoccupante in un momento in cui i rappresentanti appoggiati dall’Iran continuano le loro attività pericolose e destabilizzanti nella regione, compreso il recente attacco mortale di droni e altri tentativi di attacchi in Iraq e Siria e gli attacchi Houthi contro navi mercantili in Iran, nel Mar Rosso“.

Non è vero che l’Iran abbia aumentato l’attività di arricchimento dell’uranio, invece, secondo il capo dell’energia atomica iraniana, Mohammad Eslami, che ha smentito quanto sostenuto dall’AIEA in un rapporto diffuso ieri, sostenendo che il rapporto di AIEA non contiene “nulla di nuovo” ed aggiungendo “Non abbiamo fatto nulla di nuovo e stiamo svolgendo le stesse attività secondo le regole“.

Secondo AIEA, invece, l’Iran avrebbe “aumentato la sua produzione di uranio altamente arricchito, invertendo una precedente riduzione della produzione a partire dalla metà del 2023“.

Iran rifiuta rapporto AIEA

“Nostro programma nucleare pacifico e trasparente”.
Kamalvandi: il documento ha obiettivi politici.

I funzionari iraniani hanno dichiarato giovedì che l’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA)è una ripetizione di precedenti questioni infondate” e hanno ribadito che il suo programma nucleare “pacifico” “è stato finora il più trasparente”.

Come riporta “News 360”, il portavoce dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica (AEOI), Behruz Kamalvandi, ha sottolineato che il documento dell’AIEAha obiettivi politici” e che alcuni media stanno “distorcendo” le frasi che l’AIEAusa in modo vago” per mettere in dubbio il programma nucleare iraniano.

Il programma nucleare pacifico dell’Iran è stato finora il più trasparente“, ha sottolineato, ribadendo che l’Iran accetterà la verifica delle sue attività al di là dell’accordo di salvaguardia solo se le parti torneranno al pieno rispetto dell’accordo nucleare del 2015.

Ancora, le dichiarazioni sono state le seguenti:

Non dovrebbero aspettarsi che l’Iran sia aperto alle ispezioni al di là dell’accordo di salvaguardia quando non rispettano i loro obblighi e mentre le loro sanzioni oppressive contro la nazione iraniana continuano“.

In questo senso, ha affermato che la prossima settimana Teheran presenterà “risposte legali e ragionevoli” alle questioni sollevate dall’AIEA, che nel suo rapporto di mercoledì ha indicato di non poter verificare, con i dati finora in suo possesso, che il programma nucleare iraniano possa avere scopi esclusivamente pacifici o nascondere un piano di armamento, come parte della comunità internazionale sospetta da anni.

Il direttore generale dell’agenzia, Rafael Grossi, ha sottolineato che l’agenzia “non è in grado di dare garanzie che il programma nucleare iraniano sia esclusivamente pacifico“. Non sorprende che gli esperti abbiano notato che l’Iran ha aumentato le sue attività di arricchimento dell’uranio e ora dispone di oltre 55 chili di materiale con una purezza superiore al 60%.

Cinquanta chili di uranio arricchito al 90% sarebbero sufficienti per produrre armi atomiche.

Il rapporto confonde ulteriormente le prospettive di rilancio dell’accordo nucleare del 2015. L’Iran ha rinnegato alcuni degli impegni presi all’epoca dopo che gli Stati Uniti si sono ritirati dall’accordo nel 2018, sotto la presidenza di Donald Trump, che ha lanciato una batteria di sanzioni nell’ambito di un programma di “massima pressione” contro le autorità iraniane.