È una frenetica corsa al vaccino, quella per il coronavirus.
La pandemia da Covid19 che ha colpito il mondo intero seminando panico e terrore, ha visto e tutt’ora vede diversi punti di vista darsi battaglia in merito a come sia meglio affrontare e gestire l’emergenza.
Ma, ancor prima, la battaglia riguarda il capire di cosa realmente si stia trattando. Dalle posizioni definite “complottiste” che individuano nel vaccino solo il grande business (approfondimento al link), a chi sostiene che il vaccino sia utile ed arriverà, si spera, entro la fine dell’anno (approfondimento al link).
Un caso su tutti, però, spicca agli occhi: è quello della Polonia, con l’allora ministro alla Salute Ewa Kopacz, che fu l’unico Paese a non comprare neanche una dose di vaccino in occasione dell’epidemia di H1N1.
Paesi di tutto il mondo scatenarono una corsa all’acquisto dei vaccini, che rimasero poi in molti casi addirittura inutilizzati (nel video sotto riportato si vedono le quote inutilizzate su quelle acquistate).
A livello europeo si spesero circa 5 miliardi di euro, a livello mondiale circa 18 miliardi di euro.
La Svizzera, per esempio, ha venduto all’Iran 750.000 dosi prima che scadessero.
L’Oms, che ha recentemente subìto il ritira degli Usa dall’Organizzazione da parte del presidente americano Donald Trump (approfondimento al link), attaccato sul tema, modificò la definizione di “pandemia” sul suo sito. La definizione medesima passa da “malattia che si diffonde molte velocemente e causa un gran numero di malati gravi e di morti” ad una definizione che non parla di morti e malati, non facendo più percepire la differenza tra influenza pandemica ed influenza stagionale.
L’Oms, a sua volta, si è giustificato definendo l’accaduto come un equivoco.
Di seguito il video con l’inchiesta:
1 commento su “Vaccini: l’inchiesta svizzera e la Polonia unico Paese a dire no”