Ungheria si unisce l’Olanda e chiede esenzione da politiche migratorie

Boka: “Ristabilire un controllo nazionale più forte sulla migrazione oggi unica opzione”.
Come già fatto dai Paesi Bassi, l’Ungheria chiede all’Ue un option out.

L’Ungheria ritiene che ristabilire un controllo nazionale più forte sulla migrazione sia oggi l’unica opzione” per proteggere i propri confini e arginare l’immigrazione clandestina, pertanto chiede “un opt-out dall’acquis dell’Unione europea in materia di asilo e migrazione, qualora in futuro si proceda a una modifica del Trattato, e si avvieranno le procedure necessarie a tal fine” come richiesto peraltro anche dai Paesi Bassi (approfondimento al link).

È quanto si legge in una lettera del ministro ungherese per gli Affari europei, Janos Boka, indirizzata alla commissaria europea per gli Affari Interni, Ylva Johansson, poi ripresa da Ansa.

Nella nota poi si aggiunge quanto di seguito:

L’Ungheria resta impegnata nello Spazio Schengen che purtroppo è diventato frammentato a causa dei prolungati e diffusi controlli alle frontiere interne introdotti a causa della migrazione illegale e delle minacce alla sicurezza“.

Migranti: Ungheria contraria; Ue ripensi il Patto

Prevista una riunione straordinaria.
Ue: “Serve velocizzare il rimpatrio di chi rappresenta un rischio per la sicurezza”.

L’Ungheria si è sempre opposta dall’inizio al Patto sulla migrazione. Non è tardi per il Consiglio per ripensarci“.

Queste le parole del ministro dell’Interno, Bence Retvari, parlando al Consiglio Affari Interni di Lussemburgo, che ha poi continuato come di seguito:

I migranti illegali sono in possesso di armi e stanno sempre più aggredendo le forze di frontiera“.

Come riporta Tgcom24, lo stesso ha anche sottolineando che, nelle ultime ore, forze di polizia ungheresi e serbe sono state “attaccate” con armi da fuoco al confine.

Sulla questione migranti e rimpatri, inoltre, l’Ue terrà una riunione straordinaria. La commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, al termine del Consiglio Ue Affari interni a Lussemburgo ha infatti dichiarato:

Dobbiamo discutere con gli Stati membri su come possiamo intervenire per garantire che le persone che rappresentano un rischio per la sicurezza dell’Unione europea possano essere rimpatriati molto più rapidamente nel Paese di origine. Questa deve essere la priorità“.

Ue, confini interni riaperti entro giugno

Situazione sanitaria verso la normalità: confini interni in via di riapertura entro la fine del mese.

Pare che l’emergenza da coronavirus stia andando verso l’archiviazione, con la situazione sanitaria che tende alla normalità.

Per questo motivo, la commissaria europea agli Affari interni Ylva Johansson, dopo averne discusso con i ministri dei Paesi membri, ha dichiarato che gli spostamenti all’interno dell’area Schengen torneranno in pieno funzionamento entro la fine di giugno.

La Commissione, durante il Midday Briefing, ha poi ricordato quanto di seguito:

“Una volta revocate le restrizioni nei confronti di specifiche regioni, lo stesso trattamento deve essere riservato nei confronti di Paesi o aeree con la stessa situazione epidemiologica, in modo coordinato e non discriminatorio.”

Questa era la risposta al pacchetto presentato in data 13 maggio inerente alle misure ai confini interni dell’Unione Europea, in merito alla lettera indirizzata al ramo esecutivo dell’Ue dal premier italiano Giuseppe Conte e dal primo ministro spagnolo.

I due, infatti, chiedevano una riapertura delle frontiere interne coordinata, basata su criteri epidemiologici comuni, chiari e trasparenti.