Ucraina: nessun negoziato se Russia fa referendum

Zelensky: non daremo niente di nostro.
Ucraina sollecita intervento internazionale ma non dichiara guerra alla Russia: ecco perché.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avvertito domenica sera la Russia che se terrà dei referendum per annettere i territori ucraini occupati “chiuderà a se stessa” ogni possibilità di negoziazione con l’Ucraina e la comunità internazionale.

Più precisamente, come riporta “News 360”, in un messaggio quotidiano alla popolazione il premier ucraino avrebbe dichiarato quanto di seguito:

Se gli occupanti seguiranno la strada di questi pseudo-referendum, chiuderanno per loro stessi ogni possibilità di negoziazione con l’Ucraina e con il mondo libero, di cui la parte russa avrà sicuramente bisogno a un certo punto“.

Zelensky ha ribadito che la posizione ucraina “rimane la stessa di prima“. “Non daremo nulla di nostro“, ha detto, riferendosi alla possibilità che l’Ucraina ceda parte del suo territorio alla Russia per porre fine alla guerra.

Il presidente ucraino ha anche assicurato che “tutti coloro che aiutano gli occupanti” a tenere queste votazioni “risponderanno all’Ucraina“:

Ogni settimana si moltiplicano le notizie secondo cui gli occupanti si stanno preparando a pseudo-referendum nelle aree che occupano nel sud del nostro Paese. Voglio dire una cosa molto semplice: tutti coloro che aiutano in qualche modo gli occupanti a realizzare il loro intento saranno ritenuti responsabili. Risponderanno all’Ucraina“.

Zelensky ha anche chiesto una risposta occidentale agli “attacchi russi” alla centrale nucleare di Zaporiyia, la più grande d’Europa, sostenendo che le radiazioni di un eventuale incidente nucleare potrebbero diffondersi in tutto il continente:

Non c’è nazione al mondo che possa sentirsi al sicuro quando uno Stato terrorista spara su una centrale nucleare. Dio non voglia, ma potrebbe accadere qualcosa di irreparabile, e nessuno fermerà il vento che diffonderà la contaminazione radioattiva. Pertanto, è necessaria una risposta di principio da parte della comunità internazionale a questi attacchi russi alla centrale nucleare di Zaporiyia“.

Quanto al tema di una guerra nucleare e, quindi, anche in merito agli attacchi alle centrali nucleari, Putin era già intervenuto dicendo che in questo caso “non ci sarebbero stati vincitori” (approfondimento al link).

In merito al referendum, invece, questo era già stato effettuato in passato, con i territori interessati che avevano votato per aderire alla Russia.

Lascia invece un po’ sorpresi il fatto che il leader ucraino continui a chiedere l’intervento internazionale nel contrastare Putin quando l’Ucraina stessa non ha ancora dichiarato guerra alla Russia, perché diversamente dovrebbe rinunciare agli incassi derivanti dal passaggio del gas sul proprio suolo.

Putin: una guerra nucleare non avrebbe vincitori

Il presidente russo sostiene che mai si dovrebbe cominciare una guerra simile.
La Russia possiede la bomba termobarica più potente al mondo.

Nessuno può vincere una guerra nucleare, in quanto non ci sarebbero vincitori ma solo perdenti.

Questo il commento di Vladimir Putin in una lettera ai partecipanti di una conferenza sul Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp).

Più precisamente, stando a quanto riporta “Reuters”, il presidente russo ha dichiarato quanto di seguito:

Partiamo dal fatto che non ci possono essere vincitori in una guerra nucleare e che questa non dovrebbe mai essere scatenata, e che siamo a favore di una sicurezza uguale e indivisibile per tutti i membri della comunità mondiale.

A far preoccupare un po’ tutti erano state le dichiarazioni di Putin all’inizio del conflitto con l’Ucraina:

Chiunque cerchi di ostacolarci deve sapere che la risposta della Russia sarà immediata. E vi porterà a conseguenze che non avete mai visto nella vostra storia.

Proprio la Russia detiene la bomba termobarica più potente al mondo: “tutto ciò che è vivo, semplicemente evapora” (approfondimento al link).

Crisi gas: Uniper perde 6,2 miliardi in 2 mesi e mezzo

Forniture acquistate a prezzi molto più alti e accordo di salvataggio con il governo tedesco.
Ecco il vero effetto delle sanzioni alla Russia.

Putin colpisce ancora.

O meglio, le sanzioni imposte alla Russia non sono altro che un clamoroso autogoal, come facilmente pronosticabile fin dall’inizio.

Uniper, come riporta “Reuters”, accumulerà perdite per 6,2 miliardi di euro a causa della riduzione delle forniture di gas russo che hanno costretto la compagnia ad acquistare gas a prezzi molto più alti altrove e a dover stipulare un accordo di salvataggio con il governo tedesco.

La stima delle perdite si riferisce al periodo che va dal 14 giugno, giorno in cui la Russia ha ridotto del 60% i flussi del gasdotto Nord Stream 1, fino al 30 settembre, la fine del terzo trimestre, in base alle slide di una presentazione.

Su chi credete che ricadranno questi costi?

Putin: ora Usa provino a batterci

L’occidente ha fallito nel tentativo di indebolire la Russia.
Putin: in Ucraina non abbiamo ancora iniziato niente di serio.

Non abbiamo ancora iniziato nulla di serio in Ucraina. Dicono di volerci sconfiggere sul campo di battaglia, che ci provino”.

Sono le parole dette da Vladimir Putin ai leaders dei gruppi della Duma che, inoltre, aggiunge:

Non volevano solo colpire duramente l’economia russa, il loro obiettivo era seminare discordia e devastare la società, demoralizzare le persone. Ma hanno fatto male i loro calcoli: non è successo e sono sicuro che non succederà”.

A margine del G20 dei ministri degli Esteri a Bali, Cina ed Usa provano a dialogare per mezzo del capo della diplomazia cinese, Wang Iy, ed il segretario di stato Usa, Anthony Blinken, con la Cina che, come riporta “Il Giornale”, ha definito “inaccettabili” le sanzioni alla Russia.