Electrolux chiude in perdita il quarto trimestre

-284 milioni di euro il risultato: peggio dell’anno scorso.
Pesa il Nord America. -5% in Borsa.

Electrolux chiude il quarto trimestre con un risultato operativo del Gruppo in perdita di 284 milioni di euro (-3,2 mld di corone svedesi; -2,0%) in sensibile aumento rispetto ai 168 milioni dello stesso periodo del 2022 (+68,4%).

È soprattutto la flessione nel mercato del Nord America a pesare sui conti della multinazionale svedese, che in Italia ha vari stabilimenti, con quartier generale a Porcia (Pordenone), dove si producono lavatrici.

In generale nel quarto trimestre le vendite nette sono stimate a 3,2 miliardi di euro, con un calo organico di circa l’1%, stando a quanto riporta Ansa.

In Nord America si è registrata una flebile domanda per il Black Friday, così come per il resto dell’anno, con un calo nei prezzi, in particolare nella refrigerazione, categoria chiave per quell’area geografica.

Inoltre, la chiusura di uno stabilimento e l’apertura di uno nuovo, di produzione di cucine, a Springfield ha avuto un impatto negativo sia in termini di costi aggiuntivi che di disponibilità dei prodotti.

Pesa, infine, una svalutazione di crediti d’imposta statunitensi per 107 milioni di euro.

L’annuncio dei risultati dell’ultimo quarto di anno, come segnalano i quotidiani del Fvg, ha fatto crollare di quasi il 5% le azioni alla Borsa di Stoccolma.

Dunque, si attende il 2 febbraio quando il gruppo svedese pubblicherà i risultati annuali.

Il gruppo in ottobre ha annunciato un piano di taglio di 3.000 posti di lavoro favorendo dimissioni anticipate, di questi 1.700 potrebbero essere in Europa e 400 dei quali in Italia (di cui 200 a Porcia) secondo fonti però non confermate.

Oggi 17 gennaio ci sarà su questo argomento un incontro tra l’azienda ed il coordinamento sindacale.

Fedriga: l’Europa sia solidale con la Germania

I tedeschi sono i tra i principali clienti del Firuli Venezia Giulia.
Il governatore: Futuro singoli Paesi non indifferente alle conseguenze che pagano gli altri.

L’Europa sostenga la Germania.

Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, nella conferenza di fine anno, riferendosi alla difficile congiuntura economica che sta attraversando la Germania, con conseguenze anche sullo stesso Fvg.

Più precisamente, come riporta l’Ansa, le sue parole sono state le seguenti:

La Germania, uno dei principali clienti delle produzioni del Friuli Venezia Giulia, è uno dei grandi Paesi europei più in difficoltà in questo momento e nessuno deve festeggiare, anzi, serve la solidarietà dell’Europa per aiutare chi è in difficoltà. Serve aiutare perché il futuro dei singoli paesi dell’Europa non è indifferente rispetto alle conseguenze che gli altri Paesi dell’Europa stessa pagano“.

Italia: dramma scolastico

Un ragazzo su 66 non andrà alle superiori.
Tra i 18 ed i 24 anni alta percentuale senza diploma.

Catastrofe scolastica.

Questo è quello che sta accadendo in Italia dove, stando ai dati riportati da Il Sole 24 ore, un ragazzo su sei ed una ragazza su dieci non hanno il diploma.

Non solo. un ragazzino ogni sessantasei non andrà alle superiori.

La dispersione scolastica è un problema ancora molto attuale nel nostro Paese: secondo i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, infatti, i ragazzi tra i 18 ed i 24 anni che in Italia non hanno il diploma di maturità sono molti di più della media europea.

i tassi di abbandono per le scuole superiori sono oltre il 5% in Sardegna e tra il 4 ed il 5% in Sicilia e Campania.

La probabilità di abbandonare gli studi è correlata alla difficoltà a scuola, che a sua volta è legata alle condizioni socio-economiche del contesto familiare.

Nel Meridione l’incidenza di abbandoni tra i giovani i cui genitori hanno al massimo la licenza media raggiunge il 25,5% rispetto al 18,9% del Nord.

oltre a chi abbandona la scuola, secondo il Garante dell’Infanzia ci sono tantissimi studenti “in difficoltà“, cioè senza competenze adeguate in italiano, matematica ed inglese alla fine della terza media.

Per l’Italia si stima un valore medio che sfiora il 15%, come a dire che un ragazzo su sei è in difficoltà.

Si passa dal 30% dei ragazzi calabresi al 6,5% di trentini e friulani.